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[ ESCLUSIVA ] Protti: “Bandiere? Mai andare nell’avversaria di…”

Esclusiva Igor Protti

Intervistato in esclusiva al DoppioPasso Podcast, Igor Protti ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo alle cosiddette “bandiere”.

Nella puntata uscita su YouTube ieri pomeriggio, il Boss del Freestyle e Sickwolf, titolari del DoppioPasso Podcast, hanno intervistato in esclusiva Igor Protti, storico centravanti riminese e, in generale, del calcio italiano degli anni Novanta.

Il romagnolo classe ’67 è entrato nella storia del nostro movimento calcistico per essere riuscito, insieme a Dario Hubner, a divenire il capocannoniere in A, in B e in C1, dimostrando le sue qualità in tutte le piazze che lo hanno ospitato.

Avendo proprio Igor girato numerose squadre, sia nella serie cadetta che in quella massima, Sickwolf lo ha incalzato riguardo al tema del baciare lo stemma, chiedendogli la sua opinione a riguardo.

Quest’ultimo, difatti, è un tema molto dibattuto ancora oggi, insieme a quello dell’esultare quando si segna contro la propria ex squadra, su cui, dopo aver risposto alla prima domanda, Igor ha voluto nuovamente dire la propria idea.

Protti, avendo vissuto queste esperienze, ha fornito, dunque, la sua personale versione, più un vademecum che una semplice risposta, utile, probabilmente, a tanti suoi colleghi dei giorni nostri.

Esclusiva, Protti: “Mai andare nell’avversaria diretta…”

“Io parto da un presupposto personale, ovviamente, parlo per la mia esperienza” ha esordito Protti rispondendo al quesito riguardo la questione del baciare o meno lo stemma.

“Ho sempre pensato e ho sempre fatto una cosa: ogni squadra ha una sua avversaria per eccellenza dal punto di vista campanilistico. Io, per esempio, ho giocato nel Livorno e lì c’è il Pisa, ho giocato con il Bari e c’è il Lecce, ho giocato nella Lazio e c’è la Roma, ho giocato nel Messina e c’è la Reggina” ha spiegato, riferendosi alla sua esperienza personale, l’ex centravanti riminese.

“Di conseguenza, ho sempre pensato, perché mi è capitato in due occasioni di avere richieste da parte della squadra campanilisticamente avversaria, che non si può indossare la maglia di una o dell’altra. Questa è stata una mia scelta” ha chiosato Igor, dando, quindi, un consiglio potenzialmente utile a molti calciatori attuali.

Riguardo al baciare lo stemma, poi, Protti ha detto: “Io non l’ho mai baciato, ma non perché non mi sentivo di farlo, ma perché non mi è venuto, nonostante mi sia sempre sentito le maglie che ho indossato come mie, diventandone tifoso e rimanendo tale ancora oggi”.

In chiusura, per ribadire il suo pensiero, l’ex punta ha affermato: “L’importante è che quando si indossa una maglia e ci si entra in campo, si rispetti quella maglia e i tifosi giocando dando sempre il massimo”.

Foto: social Igor Protti.

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