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Torino, Petrachi: “A Baroni ho chiesto di fare il Baroni”

Foto: Shutterstock

Gianluca Petrachi, nuovo direttore sportivo del Torino, ha parlato nel corso della sua conferenza stampa di presentazione.

Nelle ultime ore la decisione di esonerare Vagnati e richiamare Gianluca Petrachi dopo qualche anno ha scosso l’ambiente Toro.

Oggi si è tenuta la conferenza stampa del nuovo capo del’area sportiva granata, ecco le sue prime parole.

“Il senso di appartenenza è la priorità, da calciatore non ho capito cos fosse il Toro, da dirigente è stato un altro mondo.

Il senso di appartenenza per tutti i giocatori deve essere rimarcato e bisogna anche farlo capire loro.

Cercherò di comprendere il senso di appartenenza, ho cercato sempre di creare un senso di famiglia: voglio risentire quel calore, voglio ricreare quella sinergia.”

Sui ricordi del Torino in Europa:


“Senza ambizione di poterlo fare, era inutile presentarsi.

Voglio risentire i tifosi cantare al San Mamès, è stata una delle gioie più grandi del mio ciclo.

Mi ha lasciato ricordi incredibili e non vorrei che rimanessero solo ricordi.

Darò più di ciò che posso per arrivare a obiettivi che il Toro deve e può meritare”.



Torino, Petrachi: “A Baroni ho chiesto di fare il Baroni”

“A Baroni ho chiesto di fare il Marco Baroni che conosco, di tirare fuori tutto ciò che ha dentro.

Abbiamo giocato insieme a Lecce, è sempre stato uno caratteriale: da calciatore era cazzutissimo, da allenatore voglio che tiri fuori ciò che ha dentro.

Marco può e deve fare di più, gliel’ho detto.

Lui è un grande lavoratore e ha temperamento: l’unica cosa che deve fare, è pretendere dai suoi giocatori che questa è la squadra di Baroni.

Nella sua Lazio vedevo voglia di aggredire e di non stare in attesa, oggi il Toro deve avere un’identità e pretendo che Baroni trasmetta le sue caratteristiche”.

Sul modulo:

“Il 3-5-2 sarà il modulo da qui alla fine: può capitare che con qualche defezione, necessità o soluzione di partita ci può stare che si cambi.

Sulla partita di sabato contro la Cremonese di Davide Nicola:

“L’ho detto a Baroni, la Cremonese mi fa paura.

A Bologna hanno giocato sugli errori degli avversari e sulle lacune, sfruttandole al meglio.

Sarà una gara difficile, Nicola lo stimo e che studia molto gli avversari e dobbiamo capire che sabato per noi è da coltello tra i denti.

Se non lo capiamo, è un problema: è un messaggio che sto cercando di infondere.

Un giocatore deve pensare che se viene saltato da un avversario, è una sconfitta: dobbiamo vincere i contrasti, altrimenti ci passano come gli indiani.

Ci sono tre o quattro leader che devono portare dentro i compagni: le gare si vincono vincendo i duelli personali, noi ne vinciamo pochi.

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