Intervistato in esclusiva per CalcioSport.com ai microfoni del DoppioPasso Podcast, Serse Cosmi ha parlato anche del suo ex presidente.
L’Umbria, come molte altre regioni italiane, è una zona della Penisola profondamente sconquassata da campanilismi, e conseguenti divisioni, interni, i quali, se una volta si manifestavano con antiche battaglie medioevali tra città, oggi si ripropongono sottoforma di partite di calcio o altri sport.
E’ inutile dire che l’antagonista più odiata della regione dei tre Ceri non può che essere la squadra del capoluogo, il Perugia, lo squadrone che, secondo un vecchio coro della Curva Nord, “tutto il mondo fa tremare”.
Il Grifone, specialmente negli anni Novanta e Duemila, nonostante il canto dei propri tifosi sia sicuramente una grossolana iperbole, ha rappresentato per molte stagioni una delle squadre più ostiche dell’intero campionato, entrando nella storia di quest’ultimo anche per gare come quella del 14 Maggio 2000, quando, nella palude del Curi, fermò la Juventus, regalando lo scudetto alla Lazio.
Il merito di quelle annate così gloriose, durante cui per il capoluogo umbro passarono giocatori come Rapaic, Nakata e Materazzi, si deve sicuramente all’eccentrico presidente che, con tutti i suoi eccessi e i conseguenti difetti, rese il Perugia una realtà abbastanza affermata all’interno del nostro calcio.
Intervistato in esclusiva per CalcioSport.com ai microfoni di DoppioPasso Podcast, dunque, Serse Cosmi, perugino dop e allenatore dei biancorossi in quelle storiche annate, non ha potuto non lasciarsi sfuggire delle dichiarazioni riguardo al suo ex datore di lavoro Luciano Gaucci.
Esclusiva, Cosmi: “Gaucci? Assolutamente diverso…”
“Gaucci era assolutamente diverso da quello che veniva raccontato,” ha esordito il nativo di Ponte San Giovanni nell’iniziare il suo discorso nei confronti del suo ex presidente “o meglio, non quello che veniva raccontato, ma soprattutto quello che lui voleva mettere in mostra. Non era quello”.
“Era, innanzitutto, una persona di un istinto bestiale in tutti i campi” ha proseguito Serse “Qualsiasi cosa vedeva riusciva a trovare il modo per poter farci un affare, non solo economico, ma anche nel calcio e in altri ambiti”.
“Era di una generosità mai riscontrata, nel calcio specialmente, ma credo pochissime volte anche negli uomini” ha affermato in esclusiva Cosmi, andando a sottolineare le qualità umane di Gaucci, non negando però il suo carattere fumantino.
Ha, infatti, poi ammesso: “Prendeva fuoco con molta facilità e, quando lo faceva, bisognava stargli lontano: chi provava ad avvicinarsi bruciava”.
Nonostante questo, ci ha poi tenuto a precisare: “Io, però, ho avuto un rapporto umano con lui, devo dire, incredibile. Non mi vergogno a dire che, in alcuni momenti, è stato quasi un padre per me, nonostante litigassimo spesso e anche in maniera…”.
“Però, non ha mai pensato di mandarmi via, mai” ha detto il perugino, raccontando un piccolo aneddoto “Anche l’anno in cui le cose non andarono bene, io gli proposi di dimettermi dopo una sconfitta con il Chievo e lui mi disse: “Neanche ce provi mister, lei rimane con noi fino alla fine. Se è bravo se salva, sennò retrocede con noi!”.
In conclusione, con il sorriso sulle labbra, Serse ha confermato come ritenga Gaucci un precursore, un visionario su tante cose, lasciando trasparire il suo profondo legame con lui.
Foto: facebook Serse Cosmi.