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Inter-Barcellona, i nerazzurri conquistano la finale: le pagelle

Inter-Barcellona, i nerazzurri conquistano la finale: le pagelle

Inter-Barcellona, dopo una partita epica i nerazzurri vincono ai supplementari e conquistano l’accesso alla finale: le pagelle del match.

San Siro ha vissuto una delle sue notti più memorabili: l’Inter elimina il Barcellona con un 4-3 da brividi e conquista la finale di Champions League.

Prestazione epica dei nerazzurri, con Acerbi e Frattesi protagonisti inattesi.

La squadra di Inzaghi affronterà la vincente di PSG-Arsenal il 31 maggio a Monaco di Baviera.

Inter-Barcellona, i nerazzurri conquistano la finale: una serata da romanzo

Quella tra Inter e Barcellona non è stata una semplice partita di calcio, ma un racconto epico fatto di emozioni, rimonte, errori e momenti di puro genio.

L’Inter, forte del 3-3 dell’andata, approccia meglio la gara e passa in vantaggio con Lautaro, autore anche del rigore procurato e trasformato da Calhanoglu per il 2-0.

Il Meazza esplode, ma il Barcellona reagisce con rabbia nel secondo tempo.

In sei minuti i blaugrana ribaltano il match con Garcia e Dani Olmo, poi Raphinha firma il 2-3 al minuto 88.

Sembra finita. Ma l’Inter, come nel 2010, non muore mai: Acerbi, con una zampata da centravanti, manda il match ai supplementari.

Al minuto 100, il sigillo decisivo è di Davide Frattesi, su assist di Taremi, per il definitivo 4-3.

Il Barca si lancia in avanti nel secondo supplementare, mentre San Siro si alza in piedi per Dumfries.

Frattesi sfiora la doppietta, Szczesny dice di no.

Risponde Sommer, strepitoso su Lamine Yamal a sei dalla fine e poi arriva il triplice fischio.

Inter-Barcellona, i nerazzurri conquistano la finale: le pagelle dei nerazzurri

Yann SOMMER 9 – Serata da leggenda. Tiene in piedi la squadra con almeno tre interventi prodigiosi, uno dei quali nel finale su Yamal che entra direttamente nella storia della Champions. Decisivo come Julio Cesar ai tempi di Messi, ma con la freddezza di un veterano svizzero. L’Inter è in finale grazie anche e soprattutto a lui.

Yann BISSECK 6 – Bene nel primo tempo, in difficoltà nella ripresa. Si fa valere fisicamente ma perde lucidità.
(Dal 71′ Matteo DARMIAN 6,5 – Entra in un momento delicato, tiene la posizione e porta ordine. Scala con ritardo su Rafinha, ma il suo contributo resta positivo).

Francesco ACERBI 9 – 10 febbraio 1988, ma sull’ultimo pallone, in attacco, al minuto 93’, c’era lui a spingerlo dentro per il 3-3 con un movimento da centravanti puro. In difesa guida, copre e resiste. L’uomo che non ti aspetti diventa il simbolo di una notte indimenticabile. Immortale.

Alessandro BASTONI 7 – Non impeccabile in uscita, ma determinante nelle chiusure. Soffre Yamal ma non si tira mai indietro e alla fine, nella confusione finale, ci mette testa e cuore. Un baluardo nelle fasi più concitate.

Denzel DUMFRIES 8 – Due assist, corsa infinita e determinazione. Non si arrende mai, neanche quando tutto sembra perduto. L’assist per Acerbi vale quanto un gol.
(Dal 108′ Stefan DE VRIJ 7 – Spazza via gli ultimi pericoli ed è suo il miracoloso salvataggio sulla linea di porta nei secondi finali).

Nicolò BARELLA 7 – Qualche errore tecnico, ma spirito da gladiatore. Corre per due, chiude e rilancia. È l’anima operaia di una squadra che non molla mai.

Hakan CALHANOGLU 7 – Spreca una chance clamorosa, ma poi si fa perdonare. Ghiaccio nelle vene sul rigore del 2-0. Dirige ad intermittenza, ma nei momenti chiave risponde presente.
(Dal 79′ Davide FRATTESI 8,5 – Porta un po’ di ossigeno a un’Inter in quel momento in completa apnea, ma soprattutto fa il gol che manda i nerazzurri a Monaco di Baviera. Già, proprio quello stadio in cui era stato già decisivo col Bayern).

Hernrikh MKHITARYAN 7 – Encombiabile sulle scalate e sui raddoppi, meno attento sulle palle alte che spiovono in area. Su entrambi i gol del Barcellona il suo posizionamento è rivedibile. Spende il giallo per rimediare a un brutto errore di Calhanoglu. 
(Dal 79′ Piotr ZIELINSKI 6,5 – Entra e porta fosforo. Gioca semplice, palleggia con intelligenza. Innesto utile.).

Federico DIMARCO 7 – Recupera palla e inventa l’azione dell’1-0. Soffre Yamal ma nella sua ormai consueta oretta in campo è da manuale.
(Dal 55′ Carlos AUGUSTO 5 – Entra male, sbaglia marcature e si fa saltare da Yamal. Rischia di compromettere tutto, ma i compagni lo aiutano a rialzarsi).

Marcus THURAM 7,5 – Una prestazione generosa e fisica. Fa la differenza nell’azione decisiva del 4-3, seminando il panico e servendo Taremi. Poco appariscente, molto concreto.

Lautaro MARTINEZ 7,5 – Gol e rigore conquistato. E dire che non era al meglio è un eufemismo. Non potevano chiedere di più al capitano dei nerazzurri e lui, oggettivamente, non poteva dare di più.
(Dal 71′ Mehdi TAREMI 6,5 – Questa volta entra in partita con la mentalità giusta. È su tutti i palloni ed è sua la sponda assist per Frattesi).  

Allenatore Simone INZAGHI 8 – La sua Inter è squadra vera, identitaria, tosta. La porta alla seconda finale di Champions in quattro anni. Fino a quando ha retto fisicamente, la sua Inter non ha quasi nemmeno sofferto. Poi il calo inevitabile, ma anche il cuore infinito di una squadra che, semplicemente, si è rifiutata di mollare la presa.

Le pagelle dei blaugrana

Wojciech SZCZESNY 6,5 – Un paio di interventi davvero importanti, ma anche tante letture da ‘libero’, da ultimo uomo, decisive per i suoi.

Eric GARCIA 6,5 – Segna e sfiora la doppietta. Una prestazione da protagonista, anche se nell’occasione del raddoppio non angola e calcia verso Sommer, che si supera.
(Dal 98′ Hector FORT 6 – Nei supplementari prova a dare il suo apporto. Ma è l’Inter la prescelta dal destino).

Pau CUBARSI 6 – diciassette anni ed una personalità spaventosa. Commette l’errore sul rigore, ma non trema mai. Promessa già realtà.
(Dal 106′ Pau VICTOR – SV).

Inigo MARTINEZ 6 – Grintoso, graziato dal VAR, che non vede il suo sputo – evidente da vari replay – ad Acerbi. Soffre tanto nel primo tempo, meglio nella ripresa.
(Dal 76′ Ronald ARAUJO 4,5 – Decisamente male. Lascia troppo morbido su Acerbi in occasione del 3-3 e si fa saltare da Thuram nell’azione del 4-3. Errori pesantissimi).

Gerard MARTIN 7 – Due assist, spinta costante. Il duello con Dumfries è vibrante, tiene il campo con personalità.

Frenkie DE JONG 6,5 – Silenzioso, ma costante. Recupera palloni ed imposta. Poco appariscente ma molto utile.

PEDRI 7 – Danza sul pallone come solo i grandissimi. Gioca sempre a testa alta, anche sotto pressione. Cala alla distanza.
(Dal 106′ GAVI – SV).

Lamine YAMAL 9 – Imprendibile. Ogni pallone toccato è un pericolo per l’Inter. Sommer gli nega la gloria, ma lui gioca una partita irreale. Un prodigio.

Dani OLMO 6,5 – Fatica tanto a trovare il varco giusto. Perde la palla da cui nasce l’1-0, ma mette in rete quella del pareggio catalano. 
(Dall’83’ Fermin LOPEZ 5,5 – Entra con voglia ma sbaglia tanto. Non riesce a incidere nei momenti chiave.).

RAPHINHA 7 – Meno presente rispetto alla gara d’andata, ma quando poi gli capita il pallone giusto è lì a punire nuovamente l’Inter con un altro gol. 

Ferran TORRES 5 – Invisibile. Spreca l’unica occasione che ha. Non entra mai in partita.
(Dal 90′ Robert LEWANDOWSKI 5 – Non è nelle migliori condizioni e si vede. Sbaglia un colpo di testa davanti alla porta, non da lui).

Allenatore Hansi FLICK 6 – Il suo Barça gioca a viso aperto, segna tre gol in trasferta ma concede troppo. La filosofia è chiara, ma forse serviva più pragmatismo nei momenti cruciali. Aveva preannunciato una squadra diversa rispetto all’andata e invece in difesa sbanda ancora tantissimo. 

Difficile vedere una semifinale così. Per intensità, emozione, svolte.

Inter e Barcellona hanno costruito un doppio confronto memorabile, con l’andata finita 3-3 ed il ritorno deciso ai tempi supplementari.

Alla fine passano i nerazzurri, più resistenti, più cinici, più squadra.

A Monaco li aspetta la sfida per il trono d’Europa. Adesso, sognare è più che lecito.

Foto: Instagram Inter.

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