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Walter Mazzarri: “Guardiola ha studiato il mio Napoli”

Mazzarri su Guardiola e Napoli

Walter Mazzarri si è concesso in un’intervista a Tuttomercatoweb.com, raccontando qualche aneddoto, uno riguardante Pep Guardiola.

“Ho ricevuto diverse proposte per andare in panchina dopo aver lasciato il Napoli. Anche da posti inusuali”.

“Nessuno dei progetti che mi sono stati proposti mi ha convinto. In questa fase della mia carriera, voglio valutare con attenzione. Voglio qualcosa che mi stimoli e mi metta alla prova. Altrimenti, meglio stare fermi”. 

Alla domanda sugli obiettivi, Mazzarri chiarisce: “No, non a questa età: di traguardi ne ho raggiunti tanti, nella mia carriera.

Quello che mi serve, più di ogni altra cosa, è la motivazione.

Ho bisogno di un piano, di qualcosa che mi spinga ad accettare, che mi convinca di poter raggiungere gli obiettivi della società con cui firmo”.

Quando si parla del tipo di squadra che gli piacerebbe guidare, è netto:

“Non sono uno che può allenare qualsiasi squadra.

Devo prima capire le idee del club, in maniera molto chiara.

Posso lottare per il titolo, per la salvezza, per la metà della classifica: voglio chiarezza.

Voglio sapere bene com’è strutturato il progetto, come si opera sul mercato e che obiettivi ci sono.

Voglio sintonia e trasparenza con la società.

Mi considero un esperto: conosco tutti i concetti, anche quelli più moderni come il pressing alto.

E so come allenare e far rendere i giocatori. L’importante è che ci sia chiarezza”.

Mazzarri: “Guardiola ha studiato il mio Napoli”

Parlando dell’evoluzione del calcio, osserva:

“Tanto, sono cambiate le persone, i giocatori, il modo in cui si vice il calcio.

Gli agenti e il mercato hanno cambiato tante cose.

Ora contano di più la preparazione fisica, l’atletismo.

Ma per vincere serve la tecnica: senza i giocatori adatti, tutti gli allenatori fatica.”

“Posso giocare a tre. Conosco bene tutte le formazioni.

La difesa a tre, come quella che ha usato l’Inter fino a qualche domenica fa, la utilizzo da anni.

È il sistema che conosco meglio, ma ripeto, non ho problemi con nessun modulo.

Un allenatore stratega come me, con 23 anni di carriera, sa insegnare qualsiasi schema.

Dipende dai giocatori a disposizione. I moduli li fanno i calciatori, per un allenatore preparato”.

Infine, risponde a chi lo definisce un allenatore difensivo:

“È una fesseria. Guardiola ha studiato il mio Napoli, ci invitò nel ritiro del Barcellona.

Attaccavamo in cinque, difendevamo in cinque e recuperavamo subito il pallone.

A Torino eravamo primi nel recupero palla nella metà campo avversaria: è l’ultima volta che ho allenato per un campionato intero e abbiamo fatto grandissime cose.

Se guardo indietro nel tempo, alla Reggina, giocavo 3-4-3 e Bianchi e Amoruso hanno fatto quasi quaranta gol in due: non penso sia avvenuto a caso.

Quella squadra divertiva e veniva studiata, e parliamo di quasi vent’anni fa”.

Foto: Instagram Serie A

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