Dopo la retrocessione in Serie B, molti pensavano alla fine per i neroverdi, eppure, Fabio Grosso sembra aver dato nuova linfa vitale al Sassuolo
Nonostante il tecnico ex-Frosinone parli anche di fortuna nei risultati della sua squadra, sembra evidente come il suo gioco verticale stia trovando sempre più conferme. Dopo il 3-0 a sorpresa contro l’Atalanta, grazie ad un super Berardi, i neroverdi si confermano una bellissima realtà di quest’anno. Il merito è di un allenatore che, dopo numerose esperienze difficili, sembra avercela fatta.
Fabio Grosso: la gavetta ed i suoi frutti
Dopo aver iniziato la carriera come vice-allenatore della primavera juventina nel 2013, in seguito al ritiro come giocatore, a distanza di solo un anno Fabio Grosso diventa il primo allenatore della primavera bianconera per tre anni.
Dopo varie esperienze di massimo un anno a Bari, Verona, Brescia e Sion (in Svizzera) il tecnico troverà più spazio al Frosinone dove sarà dal 2021 al 2023 vincendo al terzo anno il campionato di Serie B. Nonostante la promozione però l’ex terzino della Juventus decise di abbandonare la panchina dei ciociari per cercare nuove esperienze.
Le voci iniziali lo accostavano al Marsiglia, squadra che dopo l’addio di Igor Tudor cercava un nuovo allenatore, ma la storia si concluse con un nulla di fatto. Sarà però sempre il territorio francese a dagli la prossima possibilità, con il Lione che scelse lui per ripartire dopo una situazione pesantissima di protesta da parte dei tifosi.
I risultati però furono disastrosi: oltre ad aver collezionato una sola vittoria, due pareggi e quattro sconfitte, grosso fu anche vittima di un bruttissimo incidente. Proprio un tifoso del Marsiglia lanciò una bottiglia prima di un match contro il Lione e colpì Grosso all’occhio sinistro, provocandogli una ferita che venne richiusa grazie a 15 punti di sutura.
La rivincita a Sassuolo
Dopo la retrocessione in B del Sassuolo però, davanti a Grosso si presentò una chance per ripartire. La serie B durerà soltanto un anno in cui, tra l’altro, i neroverdi domineranno completamente il campionato.
Adesso tocca alla serie A, con l’allenatore che sembra aver trovato la quadra perfetta per far giocare i suoi calciatori. Un gioco sorprendente per un anno promossa, che non include ha fatto catenaccio o fase difensiva estremamente intensa ma favorisce un gioco verticale alla ricerca degli esterni con le mezzali pronte ad inserirsi per cercare la via del gol.
Il campionato è iniziato divinamente con 16 punti in classifica ed un ottavo posto impronosticabile. Sarà compito dell’allenatore Romano dimostrare come tutto questo non sia stata solo fortuna ma il frutto di duro lavoro e sacrificio.
