Il turno infrasettimanale è appena finito ma si continua a parlare degli episodi arbitrali dubbi ed il VAR getta benzina sul fuoco delle polemiche
La nona giornata di campionato è giunta al termine, eppure, gli episodi dubbi del gol di Soulé, il fallo di Lookman ed il mancato rigore su Esposito lasciano parlare di sé, trascinando numerosi dubbi su un argomento sempre più caldo. Molte polemiche anche sulle parole di Rocchi (designatore arbitrale) che, di fatto, ha modificato il protocollo arbitrale durante il corso della stagione.
Le parole di Rocchi
L’ex arbitro, martedì sera, come di consueto, ha parlato ad OpenVAR: programma in onda su DAZN che dà spazio al responsabile della Commissione Arbitri Nazionale di spiegare il perché di certe scelte fatte durante le partite.
Sul gol di Leão in Milan-Pisa (situazione in cui Pavlovic, in posizione di fuorigioco, confonde Semper su dove tuffarsi in occasione del tiro del portoghese), ha parlato così: “È una decisione al limite ma da qui in poi ci sposteremo sul fuorigioco, più sei vicino e più impatti sul portiere”. Aggiunge poi: “Stiamo cercando di oggettivizzare dando come parametro la vicinanza del giocatore al portiere: d’ora in poi sarà così“
Scelta che non crea polemiche, rendendo soddisfatti la maggior parte dei tifosi. Quello che fa discutere, però, è la decisione del cambio di valutazione in corso d’opera: il motivo per cui le parole di Rocchi non siano state chiarite internamente tra gli arbitri ad inizio stagione trascina dietro di sé numerosi dubbi.
In ogni caso, sembra che almeno sul fuorigioco geografico la svolta ci sia stata: in Roma-Parma di ieri pomeriggio, alle 18:30, è stato annullato un gol a Soulé proprio per lo stesso motivo, dato che Celik ha ostacolato la scelta di tempo di Suzuki. Decisione che non ha sicuramente fatto felici i tifosi della Roma ed il suo allenatore, ma sta portando una maggiore oggettività a casi specifici come questi che possono fare solo bene, sul lungo periodo, a tifosi ed arbitri soprattutto.
Gli ultimi episodi più discussi
Negli ultimi 2 giorni, le discussioni non sono affatto diminuite, anzi. In Atalanta-Milan, ad esempio, si discute moltissimo su un fallo di Lookman ai danni di Fofana: il numero 11 nerazzurro, nel tentativo di prendere il pallone al francese, colpisce con i tacchetti la parte alta della sua caviglia ed il VAR non interviene. Decisione che non fa assolutamente gridare allo scandalo, c’è troppa poca intensità per dare un cartellino rosso e quindi richiedere un intervento del VAR. Quello che non va giù ai tifosi rossoneri (e non solo), è il perché non sempre ci sia questa valutazione, con anche gli arbitri stessi che sembrano cambiare versione ogni volta che si presenta un caso analogo.
Anche il mancato rigore in Inter-Fiorentina su Esposito lascia molto a desiderare: Comuzzo, nella sua area di rigore, si disinteressa completamente del pallone e trattiene l’attaccante che cade all’indietro. Nessun fallo per Sozza che non viene neanche richiamato al VAR e fa continuare. Se nelle occasioni prima c’è margine per capire le scelte fatte dal VAR, in questo caso sembra proprio difficile trovare una spiegazione. Bisognerà aspettare martedì prossimo la puntata del programma dedicato agli arbitri per capirne di più.

 
								 
															





