Udinese, saluta anche Thauvin, l’attaccante francese si trasferisce al Lens: cifre e dettagli dell’affare di calciomercato.

Florian Thauvin non è più un giocatore dell’Udinese.

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, frutto di una trattativa condotta in gran segreto e chiusa in poche ore.

Il fantasista francese, capitano e simbolo dei bianconeri, ha scelto di tornare in patria accettando l’offerta del Lens, club che ha versato circa 8 milioni di euro nelle casse friulane.

Un’operazione che fa discutere, non tanto per l’aspetto economico, quanto per il modo in cui si è consumata.

Thauvin ha lasciato Udine in silenzio, senza un messaggio pubblico, senza un saluto alla piazza, imbarcandosi su un jet privato diretto in Francia, dove ad accoglierlo c’erano centinaia di tifosi giallorossi in festa.

La società aveva appena esercitato la clausola di rinnovo automatico, ma la volontà del giocatore, manifestata in modo sempre più chiaro sin da marzo con il cambio di procuratore, ha avuto la meglio.

Una distanza crescente dal progetto Udinese

L’infortunio che ha tenuto il fantasista lontano dai campi è stato probabilmente solo la copertura di una progressiva rottura con l’ambiente.

Durante il ritiro, Thauvin è sembrato distaccato, mai realmente coinvolto nel gruppo, senza minuti in campo né entusiasmo.

Un atteggiamento che ha alimentato i dubbi dei tifosi, spiazzati poi dall’addio improvviso.

Il paragone con le grandi bandiere del passato, su tutti Di Natale, è impietoso.

Se Totò nel 2010 rifiutò la Juventus per restare a guidare l’Udinese in Europa, il francese ha scelto una via più comoda, voltando le spalle ad una squadra che lo aveva scelto come leader.

In tre stagioni in Friuli il francese ha totalizzato 73 presenze, mettendo a referto 15 gol e 10 assist.

Numeri positivi, ma non sufficienti a lasciarne un’eredità importante.

L’addio lascia un vuoto, più simbolico che tecnico, in un gruppo che perde un altro punto di riferimento.

Udinese, Thauvin al Lens, è fatta: cessioni pesanti, acquisti ancora insufficienti

La partenza di Thauvin si aggiunge a quelle già ufficiali di Bijol e Lucca, contribuendo ad un progressivo smantellamento della rosa titolare.

L’Udinese incassa, ma per ora non reinveste con decisione.

Sono arrivati il giovane Bertola, il georgiano Goglichidze ed il centrocampista Piotrowski, ma nessuno di questi nomi scalda davvero l’ambiente.

Nel frattempo si è consumata un’altra cessione: Lautaro Giannetti, mai veramente protagonista in Serie A, è volato in Turchia all’Antalyaspor.

Il nome nuovo per rinforzare l’organico è quello di Axel Witsel, svincolato dopo l’esperienza all’Atlético Madrid: un’idea di esperienza e leadership, ma ancora tutta da definire.

Udinese, Thauvin al Lens, è fatta: una squadra da ricostruire, tifosi delusi

Il malcontento tra i tifosi è palpabile.

L’Udinese sembra uscire da questo mercato più debole rispetto alla scorsa stagione, e la sensazione è che manchino certezze.

Affidarsi all’esplosione di Atta, Iker Bravo e pochi altri giovani è una scommessa rischiosa, soprattutto in un campionato sempre più competitivo.

A venti giorni dall’inizio della Serie A, la squadra friulana è ancora un cantiere aperto, priva di identità e di figure carismatiche.

Thauvin, dal canto suo, se ne va come chi non ha mai voluto restare davvero: senza parole, senza commiato, senza alcun gesto verso la città che lo aveva accolto da leader.

Il mercato non è ancora finito, ma da qui al gong finale, l’Udinese dovrà agire in modo deciso per evitare un ridimensionamento che appare sempre più inevitabile.