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Udinese, cambia la proprietà: fine dell’era Pozzo

Fine dell'era Pozzo

Dopo 39 anni la famiglia Pozzo esce di scena. Udinese in mano al fondo americano Guggnheim Partners: entro sabato le firme.

Scandali, retrocessioni, promozioni e qualificazioni europee: durante la gestione Pozzo l’Udinese ha toccato il fondo, sapendo risalire in superficie fino a raggiungere i palcoscenici più esclusivi del calcio mondiale.

L’affare

180 milioni di dollari. Questa è la cifra messa sul piatto dal fondo americano e a cui il patron dell’Udinese non ha potuto dire no.

La tavola per la firma finale era stata già apparecchiata ad aprile con la deposizione di una firma preliminare dell’accordo.

Ora sembra tutto pronto per l’ufficialità: entro il fine settimana dovrebbe arrivare lo scambio di documenti, che sancirebbe il passaggio di proprietà a Guggenheim Partners, fondo americano già noto nel mondo dello Sport.

Mark Walter, CEO della società, è infatti il proprietario dei Los Angeles Dodgers, squadra statunitense di baseball, e detiene delle quote dei Los Angeles Lakers e del Chelsea.

L’Udinese si avvia dunque diventare l’ennesima squadra di Serie A finanziata da un fondo americano (assieme a Milan, Bologna, Atalanta, Fiorentina, Inter, Parma, Roma): un trend in continua crescita, che rispecchia il ruolo economico del calcio moderno, considerato da molti imprenditori e azionisti un terreno fertile su cui investire.

L’ultimo nodo da sciogliere riguarda il nuovo ruolo della famiglia Pozzo, che potrebbe ricoprire alcune cariche dirigenziali all’interno dell club Friulano.

Luci e ombre della gestione Pozzo

Pozzo rileva l’Udinese nel lontano 1986, anno in cui i bianconeri sono nel bel mezzo di uno scandalo scommesse, che gli costa 9 punti di penalizzazione.

Un inizio in salita, una di quelle che ti spezza le gambe. E infatti avviene subito la retrocessione in Serie B.

Nelle stagioni successive il Club friulano fa da spola tra la serie cadetta e la Serie A. Fino al 1990, quando finisce nuovamente nell’occhio del ciclone. Questa volta è il presidente Pozzo a subire l’inibizione da cariche sociali per 5 anni con l’accusa di aver venduto la partita di campionato contro la Lazio.

Voltata una pagina nera della sua storia, l’Udinese inizia a scalare le gerarchie del calcio italiano ed Europeo. Prima rimane in pianta stabile in Serie A e poi colleziona una serie di partecipazioni in Coppa Uefa (attuale Europa League), fino a raggiungere l’apogeo della sue esistenza: la qualificazione in Champions League nella stagione 2004-2005 con Luciano Spalletti in panchina.

Impresa che Guidolin, appena 6 anni dopo, prova a replicare, andando però a sbattere contro il muro dei preliminari e per ulteriori informazioni chiedere a Maicosuel.

Nell’ultimo decennio della gestione Pozzo la squadra friulana non è riuscita a evolversi, rimanendo un passo indietro rispetto alle Big del calcio italiano.

E proprio la mediocrità delle ultime stagioni dell’Udinese ha spinto lo storico Patron a sgomberare il suo ufficio e lasciare le chiavi a qualcuno con il portafoglio più gonfio.

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