Incassati i ventidue milioni ricavati dalla cessione di Jaka Bijol, l’Udinese è andata subito a colmare la lacuna lasciata dallo sloveno.
Da ormai moltissimi anni, l’Udinese è una delle società più lungimiranti dell’intera Serie A, in cui, grazie alla capacità di indovinare numerosissime scelte, è riuscita a rimanere ininterrottamente dal 1995, anno dell’ultima promozione nella massima categoria.
La qualità maggiore dei friulani, la quale gli ha permesso sempre di mantenere una qual certa stabilità a livello economico, è stata quella di saper individuare profili giovani e in grado di crescere, andando, conseguentemente, ad aumentare il proprio valore a livello di mercato.
Quello di Jaka Bijol, centrale sloveno acquistato nel 2022 per circa cinque milioni di euro dal CSKA di Mosca, è solo l’ultimo esempio di una lunga serie: il ragazzo di Vuzenica è volato in Inghilterra al Leeds per più del quadruplo della cifra per cui era arrivato in Friuli, dove, nelle ultime tre stagioni, ha dimostrato di essere un calciatore molto solido.
Nonostante ad Udine siano tutti abbastanza contenti della cessione del difensore, rappresentando essa una preziosa plusvalenza, fino a qualche ora c’era molta preoccupazione nel cuore dei tifosi bianconeri, i quali ben conoscevano le qualità del giocatore appena venduto.
Quest’ultimo, infatti, schierato al centro del reparto arretrato dell’Udinese, ha dato prova di grandi doti fisiche e di marcatura, ma anche di una preziosa saggezza in impostazione, utile, specialmente nell’ultima stagione, a sopperire, o, quantomeno, a cercare di farlo, alle scarse doti tecniche dei suoi due compagni di reparto e dei mediani schierati davanti a lui.
Per rimanere competitivi, dunque, serviva un calciatore con questo tipo di qualità e, fortunatamente per il popolo friulano, in meno di una giornata, questo profilo potrebbe già essere arrivato.
Chi è il nuovo difensore dell’Udinese
Coloro che, ad ogni sempre più frequente debacle della nostra Nazionale, affermano che in Italia mancano dei giovani di talento, tendono ad analizzare con troppa superficialità una situazione che, in realtà, è legata di più all’impiego che, nella nostra Serie A, è concesso ai ragazzi.
Il problema, difatti, non risiede nella carenza numerica di profili freschi e futuribili, ma, al contrario, nel pochissimo minutaggio che gli viene regalato nella massima categoria nazionale, nella quale si preferisce optare per tanti calciatori stranieri.
Il buon rendimento delle Under azzurre, le quali, a dispetto delle penose difficoltà della Nazionale maggiore, continuano a convincere durante i vari tornei di categoria, è la prova che i talenti non sono improvvisamente spariti dalla nostra Penisola, ma che, invece, non siamo più capaci di valorizzarli.
Ecco che, dunque, la mossa dell’Udinese, la quale, per rimpiazzare un titolare inamovibile, ha scelto di dare fiducia al promettente ventiduenne Nicolò Bertola, è una scelta assolutamente lodevole, oltreché, sperano in Friuli, in grado di portare numerosi dividendi, sia a livello tecnico che dal punto di vista economico.
Il nativo di Carrara, difatti, durante i suoi trascorsi con la maglia dello Spezia, con cui, qualche anno fa, debuttò in Serie A, ha dato prova di disporre di qualità molto simili a quelle di Jaka Bijol, essendo sì fisicamente prestante, ma anche affidabile in impostazione, in grado, per lo meno, di gestire con abilità il pallone.
Il ragazzo si trova a possedere questa qualità, fondamentale nel calcio moderno, grazie ad alcuni suoi ex allenatori, che, durante le giovanili, provarono anche a schierarlo come regista arretrato, affidandogli il compito di impostare le azioni offensive della squadra.
Kosta Runjaic’ non potrà che esserne contento.
Foto: facebook Udinese Calcio.
