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Torino, Baroni è già a rischio esonero: cosa succede?

Ore di riflessioni su Marco Baroni a Torino
Foto: Shutterstock

Siamo appena alla quinta giornata, ma la panchina del Torino già traballa: per Baroni sarà decisivo il match contro il suo passato recente

L’inizio di stagione del Torino è davvero da incubo. La squadra granata, infatti, dopo le prime 5 giornate di campionato si trova in una situazione critica: appena 4 punti – frutto di una vittoria, un pareggio e 3 sconfitte – e 15esimo posto in classifica con il peggior attacco e la peggior difesa.

Come spesso accade, anche in questo caso la responsabilità principale è ricaduta sull’allenatore: Marco Baroni. Il mister ex Lazio sicuramente non è ancora riuscito a dimostrare il suo valore, e nella prossima giornata, proprio contro il suo recente passato, si gioca il futuro.

Baroni a rischio esonero: ultimatum della dirigenza del Torino

La vittoria sofferta in Coppa Italia contro il Pisa è servita soltanto a rinviare delle riflessioni che, adesso, si fanno sempre più necessarie in casa Torino.

La sconfitta contro il Parma, la terza in cinque giornate di campionato, ha infatti acceso i riflettori sulla panchina di Marco Baroni, sempre più traballante. La prossima sfida all’Olimpico Grande Torino contro la Lazio, ultima squadra di Baroni prima dell’approdo sotto la Mole, infatti, potrebbe già essere decisiva.

I numeri della crisi del Torino

I dati raccontano meglio di ogni analisi il momento difficile: il Torino “vanta” il peggior attacco della Serie A con appena due reti realizzate (come Genoa ed Hellas) e la peggiore difesa del campionato, con dieci gol al passivo (alla pari del Lecce).

L’unica parentesi positiva resta il successo contro la Roma, che ha evitato alla squadra di chiudere in fondo alla classifica: alle spalle restano solo Lecce, Genoa e Pisa, con Fiorentina e Verona ferme a quota tre.

La colpa, però, è anche del mercato

La colpa, però, non può essere attribuita solo all’allenatore. Il mercato, infatti, è stato ben al di sotto delle aspettative e ha visto la cessione di diversi punti fermi della rosa.

Le partenze di Milinkovic-Savic e Ricci, ad esempio, sono state rimpiazzate da giocatori che non hanno ancora inciso: Simeone si è fermato al gol contro la Roma, Ngonge ha rotto il digiuno solo a Parma e Asllani non ha ancora trovato ritmo.

Con meno di 20 milioni investiti e oltre 40 incassati, il saldo della campagna acquisti ha lasciato in eredità una rosa che, almeno sulla carta, sembra meno competitiva rispetto a quella che lo scorso anno Paolo Vanoli aveva condotto all’undicesimo posto.

Giorni decisivi per la panchina del Torino

Il presidente Cairo, che a Parma ha lasciato il Tardini senza rilasciare dichiarazioni, valuta insieme al ds Vagnati il futuro della panchina.

Baroni, legato da un contratto fino al 2027 con un ingaggio da 1,2 milioni annui, rischia di pagare già sabato contro la Lazio. In caso di nuovo passo falso, la pausa per le nazionali potrebbe trasformarsi nell’occasione per un cambio tecnico.

Chi arriva se salta Baroni?

Secondo indiscrezioni, la dirigenza granata avrebbe già sondato la disponibilità di Raffaele Palladino, rimasto libero dopo l’esperienza alla Fiorentina e in cerca di una nuova sfida.

L’ex tecnico del Monza rappresenta l’alternativa più credibile nel caso in cui la fiducia a Baroni dovesse esaurirsi definitivamente.

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