Inauguriamo la rubrica “Storie di calciomercato” con un colpo mai andato in porto ma che avrebbe potuto cambiare la storia del calcio italiano: Van Basten alla Fiorentina.
I dettagli dell’affare Van Basten-Fiorentina
La storia inizia nel marzo 1986 nel centro storico di Pistoia, dove abita tutt’oggi uno dei direttori generali più importanti del calcio italiano di quei giorni, Claudio Nassi. All’epoca direttore della Fiorentina, iniziò la sua carriera nella Sampdoria di Paolo Mantovani, riportandola in serie A nel 1982. Non si trovava alla Fiorentina per caso. È proprio nella sua casa di Pistoia che Nassi riesce a strappare la firma del Cigno di Utrecht, mettendolo sotto contratto per tre anni a 600 milioni di lire a stagione — l’equivalente di circa 300 mila euro odierni, al netto dell’inflazione. La trattativa, gestita da Apollonius Konijnenburg -agente che portò in italia tutti i fenomeni Olandesi di quella generazione- prevedeva anche l’acquiato da parte della Fiorentina di Wim Kieft. Valutato 1 miliardo e 600 milioni, il giovane attaccante sarebbe stato poi girato in prestito al Pisa.
All’Ajax sarebbero andati complessivamente 7 miliardi e 600 milioni di lire. Una cifra che avrebbe permesso ai Viola di schierare in attacco un tridente da sogno. Un giovane Baggio, appena rientrato dopo un lungo infortunio al ginocchio, l’argentino Ramón Díaz e lo stesso Van Basten. Un attacco spettacolare, da ben 4 palloni d’oro, tre dei quali vinti poi dall’olandese.
Cosa fece saltare l’affare
L’affare era chiuso, e il contratto firmato. Ma la proprietà della del club, la famiglia Pontello, decise in quell’estate di rivoluzionare le cariche societarie, affidando a Nasti l’incarico di presidente. Il direttore generale, però, rifiuta. Iniziò così una cascata di eventi che portò all’esonero dell’allenatore, Aldo Agroppi, del suo team e al licenziamento dello stesso Nassi. Al posto di Van Basten, il nuovo direttore generale Eugenio Bersellini, acquisterà Stefano Rebonato, capocannoniere della Serie B con la maglia del Pescara.
“Era tutto fatto, ho ancora i contratti scritti e firmati che lo provano. Grazie al Conte Pontello avevamo una squadra pronta per competere in campionato e Coppa UEFA. Ma poi andai via e l’opzione non fu esercitata”.
Si racconta che ancora oggi, nel salotto della sua storica casa nel cuore di Pistoia, Claudio Nassi conservi con orgoglio, incorniciate finmente, le pagine del contratto firmato da Van Basten.
Fonti: Giuseppe Pastore (@giuseppe.pastore85)