Tornato a Roma ad Agosto dopo due prestiti e abbastanza sicuro di lasciarla nuovamente, Shomurodov ha compiuto, invece, una vorticosa ascesa.
E chi l’avrebbe mai detto? Chi l’avrebbe detto che quell’innocuo e innocente attaccante uzbeko, capace di siglare quasi per caso, per essercisi trovato, il primo gol della stagione della Roma, a fine anno sarebbe diventato un titolare quasi fisso dell’undici di Ranieri?
Nessuno avrebbe potuto immaginarlo, nemmeno il più possibilista dei tifosi giallorossi, i quali, al contrario, all’inizio dell’annata, si facevano virtualmente, ma neanche tanto, il segno della croce ogni qualvolta lo vedevano impiegato sul terreno di gioco.
Giunti alla fine della stagione, invece, l’affetto nei confronti di Shomurodov, almeno osservando le spontanee dimostrazione di ammirazione dei tifosi, sembra maggiore di quello nei riguardi di Dovbyk, imputato di non aver avuto un rendimento all’altezza delle aspettative, nonostante le dodici reti collezionate in Serie A.
Solo quest’aspetto dovrebbe bastare ad evidenziare come Eldor abbia conosciuto una crescita vertiginosa, ma il suo miglioramento è stato soprattutto di natura tecnica e tattica, se è vero che il calciatore poco sicuro e timido della prima parte dell’anno ha lasciato il posto ad uno molto più pronto ed efficace.
Intendiamoci: Shomurodov non è improvvisamente diventato il centravanti più forte del campionato, ma, senza ombra di dubbio, è annoverabile di certo nella lista di quelli maggiormente utili alle proprie squadre, non solo per mezzo di gol e assist, ma anche e soprattutto per il lavoro di sacrificio richiestogli dal proprio tecnico.
Un grosso quesito, allora, si pone in vista del prossimo anno: cosa fare di lui?
Cosa fare con Shomurodov?
Sebbene il finale della stagione, o meglio, l’intero girone di ritorno abbia entusiasmato tutti, addetti ai lavori e non, la Roma del prossimo anno dovrà certamente subire delle modifiche, dei ritocchi utili, almeno sulla carta, a rinforzarne gli aspetti più deboli.
Non è, quindi, impensabile che Ghisolfi, Ranieri e il nuovo allenatore, che dovrebbe arrivare da qui ad un mese, scelgano di portare nella Capitale un altro centravanti, in modo da garantire a Dovbyk, che dovrebbe rimanere il titolare, un altro cambio.
Il dubbio, di conseguenza, non può che porsi: che fine far fare a Shomurodov, il quale, a livello meritocratico, si sarebbe di sicuro guadagnato la riconferma?
E’ una domanda dalla difficilissima risposta, se è vero che, bisognosa di liquidità com è, la Roma, davanti ad una buona offerta, figlia della bella stagione portata a termine dall’uzbeko, potrebbe scegliere di lasciar partire Eldor, incassando dalla sua vendita e reinvestendo i milioni in qualche altro nome.
Inutile dire, però, che anche un reparto composto da tre punte, ragionando ovviamente senza ancora conoscere quale sarà il sistema di gioco giallorosso durante la prossima stagione, non sarebbe di sicuro un’eresia e, per questo motivo, non è assolutamente scontato che il numero quattordici saluti Trigoria.
Una scelta ardua, dunque, che spetta a Florent Ghisolfi e proprio a Claudio Ranieri, che, ogni volta che è si è trovato intervistato sul ragazzo, ha sempre elargito grandissimi complimenti, soprattutto sul valore umano di Shomu, secondo molti una bellissima persona.
Chiamatemi stupido, ma, a mio parere, è molto probabile che la punta uzbeka sarà ancora parte della causa romanista il prossimo anno…
Foto: facebook AS Roma.