L’AD della Serie A, Luigi De Siervo ha commentato lo sfogo del calciatore Rabiot, che ha definito “Folle” giocare Milan-Como in Australia.
C’è una partita di Serie A che è destinata a creare polemiche ancora prima di essere disputata, ed è ovviamente quella tra Milan e Como in programma il 7 o l’8 Febbraio 2026 a Perth, in Australia.
Sulla questione si era espresso nei giorni scorsi il calciatore del Milan, Adrien Rabiot.
Ha definito questa scelta “una follia” e secondo lui è pazzesco dover fare tutti questi chilometri per disputare una partita di campionato, con maggiori rischi per la salute ed il benessere dei calciatori.
La replica di De Siervo
“Lo sfogo di Rabiot su Milan-Como in Australia?
Si scorda, come tutti i calciatori che guadagnano milioni di euro, che sono pagati per svolgere un’attività, cioè giocare a calcio” ha puntualizzato il dirigente della Lega.
Dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare maggiormente quello che é il suo datore di lavoro, cioè il Milan, che ha accettato e spinto perché questa partita si potesse giocare all’estero”.
Queste le parole dell’AD della Serie A a margine dell’assemblea di Lega: “La salute dei giocatori è un elemento fondamentale, ci battiamo perché questa cosa abbia delle logiche“
“Stiamo parlando di una cosa complicata, ma non impossibile e stiamo cercando di farlo in una logica di armonia, soprattutto se la si pensa come un fatto eccezionale“, ha poi concluso De Siervo.
L’appello ai tifosi
Proseguendo nell’intervista l’AD ha dichiarato: “Il Tour de France è partito da Firenze, il Giro d’Italia parte stabilmente dall’estero, questo lo si fa per rinforzare il prodotto, non per indebolirlo.
“Mi auguro che i tifosi, che hanno a cuore il futuro del calcio italiano, capiscano che questi piccoli sacrifici portano dei vantaggi sul medio-lungo periodo”.
“La Nfl o la Nba giocano diverse partite all’estero. Questo nel rispetto dei tifosi, che soffrono questa distanza, ma che in realtà sono a livello globale”, ha poi precisato l’amministratore delegato.
“Stiamo parlando di un unicum e crediamo che se il calcio non intraprende in maniera misurata e con delle rotazioni portando fuori il proprio brand rischia di perdere posizioni rispetto ad altri sport”, ha poi concluso De Siervo.