L’attaccante cileno, Alexis Sanchez, si è sfogato in zona mista sulla mancata qualificazione ai mondiali e sulla stagione all’Udinese
Il campione cileno è riapprodato, tra l’entusiasmo generale di tifosi e appassionati di calcio, all’Udinese solamente la scorsa estate. Dopo aver vestito le maglie di Barcellona, Arsenal, Manchester United, Inter e Marsiglia, l’attaccante era tornato a casa. Purtroppo per lui la stagione è stata difficile tra infortuni e incomprensioni con Runjaic, il tecnico dei bianconeri. Di questo e molto altro il classe 1988 ha parlato a seguito della sconfitta nella gara di ieri contro la Bolivia con la sua nazionale. Ecco le parole di Sanchez a riguardo.
Sanchez: “Sto bene, ma non gioco nel mio ruolo”
Alexis Sanchez, tornato all’Udinese dopo aver lasciato il Friuli nel 2011, non ha avuto belle parole per l’attuale allenatore dei bianconeri: “Sono arrabbiato, la verità è che ho avuto a che fare con un allenatore che non mi ha capito e non ho giocato per molto tempo, infortunato. Mi sento fisicamente bene, chi parla di me che vada a vedere i miei allenamenti. Sono professionale in ogni ambito“
Il cileno ha poi continuato, facendo un paragone tra sé stesso e due mostri sacri in materia di longevità del nostro calcio: “Ci sono giocatori come Modric e Ronaldo che giocano ancora a 40 anni, non mi sento da meno.
Da tre anni non gioco nella mia posizione. E’ difficile giocare da 9. Aspettare che mi arrivino palloni è difficile, ma devo fare il possibile per aiutare i miei compagni. Spero di andare in una squadra che mi dia la possibilità di giocare e continuità. Sono professionale da quando ho 15 anni“
“Chiedo scusa al mio paese. Voglio continuare con il Cile”
Sanchez, capitano e leader del suo Cile, ha poi espresso tutto il suo disappunto per la mancata qualificazione ai prossimi mondiali: “Chiedo scusa alla gente. Sono 20 anni che gioco in Nazionale e non avevo mai vissuto una situazione del genere. Sono triste, lo è anche il gruppo, vedo i miei compagni abbattuti, ma questo è il calcio“.
Sul suo futuro in nazionale: “Mi vedo ancora in Nazionale, anche solo per sostenere i più giovani e aiutare il Cile. Me ne vado triste perché il Cile non merita questo. Sono state fatte molto male le cose, e si è visto da come abbiamo giocato“
El Nino Maravilla, infine, ha detto la sua sul ricambio generazionale che è in corso nella nazionale cilena: “Il ricambio c’è da tre anni, la generazione dorata è finita da tempo, è sepolta. Sono rimasto solo io e, finché starò bene fisicamente, spero di poter dare una mano ai più giovani“.