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Roma, tutto fatto per Ghilardi: quale sarà il suo ruolo con Gasp?

Roma, fatta per Ghilardi.

Dopo una lunga trattativa, la Roma è riuscita a concludere l’acquisto del centrale lucchese, il cui futuro ora è nelle mani di Gasperini.

Dopo un mese di studio e trattative solo ipotizzate, la sveglia, a Trigoria, è suonata in maniera più che rumorosa: ad attivarla è stato Gian Piero Gasperini, che, lanciando delle frecciate abbastanza aggressive alla sua nuova dirigenza, ha fatto in modo che quest’ultima si attivasse sul mercato, andando a piazzare i primi colpi di questa estate.

Uno dopo l’altro, nel giro di una settimana, sono sbarcati a Trigoria El Aynaoui, Ferguson, Wesley, Vasquez e, ora, Daniele Ghilardi, che, nelle prossime ore, dovrebbe svolgere le visite mediche necessarie a confermare l’adeguatezza del suo stato fisico, utile ad avviare la sua esperienza alla Roma.

La trattativa per il centrale toscano, reduce da un’ottima stagione in Serie A con la maglia dell’Hellas Verona, si è dilungato per molti giorni, se è vero che la società di Setti non era disposta ad abbassare la sua richiesta, dovendone devolvere gran parte alla Fiorentina, società in cui il lucchese si è formato.

Alla fine, dopoché i Friedkin hanno dato il via libera, Massara è stato libero di accontentare, alzando, tramite alcuni bonus, la sua offerta a undici milioni, gli scaligeri, andando ad acquistare il primo difensore centrale del suo calciomercato, per la gioia di Gasperini.

Quest’ultimo, però, deve, nelle prossime settimane, sciogliere un nodo importante: Ghilardi è già in grado di essere un titolare per la Roma o, per rendere competitivo il reparto arretrato, è necessario ancora un altro acquisto?

Le caratteristiche del nuovo centrale della Roma

Alto circa un metro e novanta, insieme a Gianluca Mancini ed Evan N’Dicka, il lucchese Daniele Ghilardi va a comporre un reparto difensivo che, grazie alla propria statura, assomiglia più ad una diga che ad un semplice muro.

Proprio i suoi centimetri sono una delle caratteristiche principali di cui dispone, se è vero che, specialmente nei calci piazzati, lo rendono una torre difficilmente superabile, capace di allontanare molti dei palloni che spiovono verso la propria area.

Il centrale difensivo della Nazionale Under 21, eliminata beffardamente dalla Germania a Giugno durante l’Europeo di categoria, non è, tuttavia, solo un calciatore alto, ma anche ben piazzato fisicamente, come dimostrano i numerosi muscoli che avvolgono la parte superiore del suo corpo.

Questa corazza, costruita con tanto duro lavoro, è un’arma che Daniele sa utilizzare alla perfezione durante i duelli con i centravanti più ostici, tutti intimiditi, nonostante la giovane età del lucchese, dalla potenza atletica di cui dispone.

Abituato, durante la scorsa annata, a muoversi come braccetto di destra nella difesa a 3, Ghilardi dispone anche di una buona capacità di impostare il gioco, che lo rende un centrale adatto alla costruzione dal basso.

Il suo tallone d’Achille, al momento, è rappresentato dalla velocità di base, sicuramente non quella di uno sprinter, che lo rende facile preda di attaccanti esterni maggiormente rapidi di lui e desiderosi, per questo, di metterlo in difficoltà con il proprio dribbling.

Titolare o riserva?

Sebbene Daniele Ghilardi sia stato il titolare della convincente Hellas di Paolo Zanetti per la gran parte della stagione, pensare di vedergli ricoprire lo stesso identico ruolo anche quest’anno alla Roma, in una piazza dalle ambizioni molto più elevate rispetto a quelle della città scaligera, appare molto complicato.

Il difensore, infatti, si trova alla prima esperienza in una grande del nostro calcio e, almeno all’inizio, è molto probabile che veda il campo dalla panchina, osservando un collega più esperto tenergli caldo il suo posto sul terreno di gioco, in attesa che Gasp lo renda adatto a prendersi la maglia da titolare.

Secondo il parere del sottoscritto, la Roma, se ha compiuto questo investimento, deve crederci fino in fondo e, per questo, andare ad acquisire un altro centrale difensivo, capace, con la sua magari maggiore esperienza, di oscurare Daniele per tutta l’annata, sarebbe un grosso errore.

Avendo a disposizione Hermoso e Celik, sempre più calato nel ruolo, si potrebbero far giocare loro inizialmente come braccetti di destra titolari e, così facendo, con il passare della stagione Ghilardi avrebbe il tempo e il modo di inserirsi nel miglior modo possibile all’interno della formazione del Gasp.

Il ragazzo di Lucca, stando al mio pensiero, in qualche anno deve, qualora dimostri di meritarselo, diventare un titolare dei giallorossi, che, evitando di spendere ulteriori milioni per un veterano più navigato, guadagnerebbero moltissimo da tutta questa situazione.

Non occorre, di conseguenza, bruciare immediatamente Daniele, ma, al contrario, nemmeno relegarlo in panchina per tutta la stagione: Gasp lo sa bene e, di conseguenza, saprà di sicuro come permettere al ragazzo di crescere.

Foto: facebook Hellas Verona.

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