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Roma, tante opzioni in attacco per Gasp: alla ricerca della migliore

Roma, tante opzioni per Gasp.

Con l’arrivo dell’irlandese Evan Ferguson, la Roma si trova a disporre di una molteplicità di variabili per il suo reparto offensivo.

Una caratteristica comune a tanti allenatori, non solo in Serie A, è quella di finire per risultare, molto spesso, abbastanza lamentosi nei confronti della propria dirigenza a proposito delle scelte di mercato da lei compiute, ritenute, in vari casi, non adeguate alle necessità della squadra.

Gian Piero Gasperini è senza alcun dubbio circoscrivibile in questa categoria di tecnici, in grado, grazie alla propria personalità, di convincere i propri club ad accaparrarsi determinati giocatori, anche a costo di esborsi economici tutt’altro che alla portata.

Arrivato nella Capitale appena due mesi fa, dunque, l’allenatore piemontese ha pazientato per tutto Giugno e durante la prima parte di Luglio, ma, all’inizio del ritiro giallorosso di Trigoria, non ci ha tenuto molto a nascondere le sue preoccupazioni riguardo all’attuale rosa a sua disposizione.

Frederic Massara, da dirigente navigato e abile qual è, ha recepito velocissimamente il messaggio e, in quattro e quattr’otto, a Fiumicino sono sbarcati El Aynaoui e Ferguson, i cui arrivi dovrebbero aver preceduto solo di qualche giorno quelli dell’esterno brasiliano Wesley e del centrale toscano Ghilardi, attesi a Roma fra poche ore.

La fame di rinforzi del tecnico piemontese, dunque, si è parzialmente saziata, convinta dalla disponibilità dimostrata dalla dirigenza romanista, che, dopo aver ceduto le due punte Abraham e Shomurodov, ha fornito a Gasp un attaccante in grado di adempiere a più ruoli all’interno del reparto offensivo.

Questo arrivo, di conseguenza, apre le porte a numerosi scenari, che, di sicuro, l’ex Atalanta, in questi torridi giorni di Luglio, starà valutando attentamente, osservando le risposte che i campi di Trigoria sono in grado di fornirgli.

Una Roma atalantina…

Fin dalla notizia del suo arrivo a Trigoria, Gian Piero Gasperini ha sempre dato l’impressione di voler proseguire sulla strada tracciata durante la precedente esperienza orobica, quando, grazie al suo dogmatico 3-4-2-1, è riuscito a conquistare l’Italia e l’Europa, imponendosi come un allenatore rivoluzionario e, per certi versi, geniale.

Questo sistema di gioco, che fonda la sua efficacia soprattutto su un atteggiamento aggressivo in pressione da parte di tutti i calciatori e sulle doti fisiche degli esterni, è stato il medesimo utilizzato da Claudio Ranieri per gran parte della sua terza avventura sulla panchina della Roma, conclusa con un’esaltante rimonta.

Il tecnico di Testaccio, però, nonostante avesse deciso di optare per questo modulo, non imponeva alla sua formazione gli stessi dettami tattici utilizzati dal collega piemontese, evitando di far stancare i propri calciatori con un pressing infervorato come quello bergamasco.

Gasperini, dunque, tramite i tanto richiesti rinforzi, sembrerebbe avere tutta l’intenzione di dotare la Roma di questo sistema, dando fiducia a due trequartisti, come i vari Dybala, Soulé, El Shaarawy, Baldanzi e Pellegrini, alle spalle di una punta di peso.

Questo assetto ricalcherebbe molto quello proposto dalla Dea nell’ultima stagione, con Lookman e De Keteleare incaricati di muoversi intorno a Mateo Retegui, risultato dominante con la fisicità e la presenza in zona gol che gli appartengono, determinanti per siglare numerose delle ventisei reti realizzate in campionato.

Ad Artem Dovbyk e ad Evan Ferguson, dunque, verrà chiesto di svolgere una funzione simile a quella dell’attaccante italo-argentino, con cui entrambi condividono la debordante forza fisica e l’attitudine a stazionare all’interno dell’area avversaria.

L’attaccante irlandese, però, dispone anche di una caratteristica in più rispetto ai due colleghi.

…o innovativa?

Nonostante ad osservarlo superficialmente Ferguson sembri un classico centravanti d’area, uno di quelli poco abituati a ritrovarsi il pallone fra i piedi, la realtà è che l’irlandese, durante il corso della sua carriera, non ha avuto problemi ad arretrare di qualche metro la sua posizione, muovendosi alle spalle del centravanti.

Non è impossibile, dunque, che Gasp scelga di schierarlo sulla stessa linea dell’altro trequartista per garantire più peso al suo attacco, che, invece, con lui posto di fianco all’ucraino, si trasformerebbe definitivamente in un tandem corazzato difficile da arginare.

La soluzione della doppia punta, in genere, non è mai piaciuta troppo al tecnico piemontese, ma, essendo quest’ultimo un allenatore saggio e in grado di valutare con lucidità le situazioni che gli si pongono davanti, saprà di certo sfruttarne, all’occorrenza, i potenziali dividendi.

Discorso diverso, invece, per l’opzione “falso nueve”, vista nell’ultima amichevole disputata dalla Roma, che, schierando il rientrante Paulo Dybala al centro del proprio attacco, ha sfoggiato una veste nuova, utilizzata molto di rado durante le ultime stagioni, quando si è sempre preferito puntare su punte vere e proprie.

Essendo sia l’argentino che Baldanzi in grado di calarsi in questo ruolo, scartare questa variabile a prescindere, secondo il parere di chi parla, sarebbe un grave errore, soprattutto perché, contro un certo tipo di difese, potrebbe rivelarsi davvero molto utile.

Palla, quindi, a Gian Piero, che ora può finalmente scegliere la migliore opzione offensiva fra le varie di cui si trova a disporre.

Foto: facebook AS Roma.

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