Il fantasista della Roma, Matias Soulé in un’intervista rilasciata allo YouTuber argentino Gaston Edul nella quale ha toccato diversi temi
Matias Saoulé, arrivato alla Roma l’estate scorsa dalla Juventus per circa 35 milioni di euro, ha fatto dichiarazioni importanti riguardanti la sua esperienza nella capitale e su altri argomenti scottanti. Il classe 2003, esploso definitivamente nel Frosinone nella stagione 2023/2024, nella seconda parte della scorsa annata si è preso la Roma sulla spalle. Pian piano, soprattutto da quando Claudio Ranieri è approdato sulla panchina giallorossa, Soulé è migliorato sempre di più per rendimento e numeri, tra gol e assist. Di seguito, ecco le parole di Matias, riportate da VoceGiallorossa.
Soulé: “Dybala e Paredes? Un piacere averli a Roma”
L’esterno d’attacco della Roma, Matias Soulé, si è espresso sulle difficoltà vissute in questa prima stagione in giallorosso: “All’inizio giocavo poco, ero sul punto di andarmene. Poi ho parlato con il mister Ranieri e mi ha detto di rimanere, che la mia occasione sarebbe arrivata. Ora sto giocando, è ciò che volevo”.
Poi su quanto siano importanti per lui due compagni come Dybala e Paredes: “Tantissimo. Due persone splendide. Li conoscevo già da prima. Già prima di venire li sentivo per sapere se sarebbero rimasti. Ovviamente speravo di sì. Avere argentini in squadra ti fa sentire subito più a casa”.
Soulé è tornato anche alla sua esperienza in bianconero, nella quale ha avuto la possibilità di conoscere anche Cristiano Ronaldo: “Incredibile. Non ero ancora in prima squadra, ma cominciai ad allenarmi. C’erano Dybala e anche Cristiano Ronaldo. Una volta, CR7 venne a sedersi a pranzo con me un altro compagno. Parlammo per un’ora. Raccontava tutto, anche della sua vita a Madrid. Io ero sotto shock, ma facevo domande. Non ci potevo credere”.
“Nazionale Italiana? Ho seguito il mio cuore”
L’argentino, inoltre, ha confessato anche che l’ormai ex CT dell’Italia, Luciano Spalletti, lo aveva contattato: “Sì. Il mio tecnico al Frosinone era in contatto con lui. Mi chiamò mentre ero a casa di Dybala. Mi disse che mi voleva, che avevo il passaporto e che c’erano gli Europei. Poi venne pure al centro sportivo. Ma io gli dissi che volevo aspettare l’Argentina. Mi rispose che capiva. Non fu facile dirglielo, ma seguii il mio cuore”.
Soulé, infine, si è detto speranzoso di una possibile convocazione dell’Argentina: “So che c’è tanta concorrenza, ma continuo a lavorare. È il sogno di ogni bambino. Non smetterò di sperarci”.