Avendo già dichiarato Claudio che non sarà in panchina il prossimo anno, la Roma si trova costretta a guardarsi intorno.
In una situazione normale, una a cui il pubblico calcistico è abbondantemente abituato, il futuro di un allenatore che, subentrando in un momento difficilissimo, sta riuscendo a non perdere in campionato da diciotto giornate, garantendo alla propria squadra una clamorosa salita in classifica, non dovrebbe essere oggetto di discussione.
Di normale, di abitudinario, di conforme al solito, però, in questa stagione della Roma non c’è nulla e, considerando l’andamento complessivo dell’annata, non può che essere sacrosanto, se è vero che i giallorossi hanno compiuto una vera e propria “catabasi” virgiliana e, ora, stanno per riuscire nell’impresa di tornare dagli Inferi.
Claudio Ranieri, principale responsabile di questa incredibile risalita dalle tenebre, come già detto, ha già annunciato che lascerà la panchina, visto che, a settantatré anni, ha affermato di volersi prendere un po’ di tempo per sé, dedicandosi alle passioni che non ha potuto coltivare lavorando nel mondo del calcio.
Umanamente parlando, la decisione dell’allenatore di Testaccio è assolutamente comprensibile e, ancora di più, condivisibile, ma, se si guarda la questione con gli occhi di un tifoso della Roma, non si può che essere dispiaciuti, visto che i giallorossi rimarranno orfani di un grandissimo allenatore.
Aldilà della passione, dell’attaccamento alla maglia e del “core” che Claudio ha sempre dimostrato, infatti, l’ex tecnico del Leicester ha fatto vedere a tutti di disporre anche di evidenti qualità tattiche, utili, durante questa annata, a ricostruire una compagine forte dalle macerie lasciate dalla gestione precedente.
Inutile dire, dunque, che la scelta della prossima guida della Roma, a cui Ranieri prenderà parte, non può che essere molto complicata.
Una successione difficile per la Roma
Se per allenare una squadra come la Roma, di cui spesso si esaltano la passione dei tifosi e la storia romantica e goliardica, bastasse amarla con tutto il cuore, esserne rapito quotidianamente, allora moltissime persone, residenti soprattutto nella Capitale, potrebbero avere l’onore di sedersi su una delle panchine più ambite d’Italia.
Evidentemente, però, questo non può bastare e, quindi, è assolutamente sbagliato riconoscere a Ranieri il solo merito di aver saputo muoversi bene nell’ambiente giallorosso, sfruttando al massimo le doti motivazionali e carismatiche che gli derivano dalla sua fede romanista.
“Sor Claudio” ha fatto molto di più e, nonostante non sia mai stato considerato uno dei migliori allenatori d’Europa durante la sua carriera, in questa ultima esperienza ha dato prova di grandi qualità, difficili da trovare anche nei più blasonati giovani tecnici.
I nomi di cui si vocifera adesso, per esempio, sono tutti allenatori validi e dal futuro indubbiamente radioso, ma che, sicuramente, faranno una grande fatica nel primo impatto con la piazza di Roma, la quale, se non è rispettata adeguatamente, rischia di essere nociva per chi ne diventa la guida.
E’ indispensabile, dunque, che Ranieri rimanga all’interno dei piani dirigenziali della società come ha promesso di fare da quando si è nuovamente seduto al comando della Roma e che, dall’alto della sua saggezza, guidi la società nei burrascosi mari che l’attendono.
Solo in questa maniera, con una continuità del genere, si potrà riuscire a far tornare grande una squadra che, per tifo e impatto popolare, meriterebbe scenari molto più alti rispetto a quelli a cui è abituata.
Foto: facebook AS Roma.
