Conclusa l’annata con la bella vittoria di Torino, in vista della prossima stagione è tempo di bilanci per la Roma.
A quarantacinque minuti dal termine dell’annata 2024-25, la stessa nella quale, a Dicembre, sembrava quasi destinata a giocarsi la permanenza in Serie A con le ultime della classe, la Roma è stata virtualmente all’interno della prossima Champions League.
Le reti di Fila e Haps, difatti, in concomitanza con quelle di Paredes e Saelemaekers, permettevano ai giallorossi di stanziarsi al quarto posto della graduatoria, meritandosi il pass per la prossima grande competizione continentale per club.
I gol di Yildiz e di Locatelli, invece, hanno finito per spegnere i bollenti entusiasmi della banda di Ranieri, alla quale, dunque, non resta che la qualificazione all’Europa League, guadagnata tramite il quinto posto, un risultato assolutamente miracoloso se si analizza con profondità quale fosse la situazione ben pochi mesi fa.
Aldilà del disastroso avvio, dunque, quella della Roma si può considerare, nonostante l’eliminazione abbastanza prematura in Europa e in Coppa Italia e il mancato accesso alla Champions, un’annata comunque positiva, che ha permesso ai romanisti di ritrovare nuove certezze.
In vista del prossimo anno, quindi, non può che essere il tempo di analizzare bene quali siano stati i protagonisti sia in negativo che in positivo della stagione appena conclusasi, affinché sia possibile comprendere bene da quali pilastri ricominciare il cammino.
Roma, chi sono i flop…
- Lorenzo Pellegrini: reduce da un grande girone di ritorno sotto la guida di Daniele De Rossi, il capitano della Roma era atteso come uno dei protagonisti di questa annata, la quale, invece, si è rivelata abbastanza nefasta per lui, portando in dote un bottino ben misero e la continua sensazione di osservare un corpo estraneo rispetto all’organismo creato da Claudio Ranieri. Considerato l’infortunio, al momento è improbabile che lasci la Capitale e, per questo, da lui ci si attende una risposta nella prossima stagione.
- Mats Hummels: sul passato di questo calciatore si può obiettare poco, se è vero che la sua bacheca dei trofei parla nettamente al posto suo. Riguardo a questa stagione, però, è possibile di sicuro lanciare qualche critica in più, se è vero che, al netto di un’esclusione iniziale del tutto inspiegabile, il tedesco, nelle occasioni poi fornitegli, non ha mai brillato così tanto, causando, per altro, l’eliminazione della Roma dall’Europa League. Ci si aspettava sicuramente qualcosa di più.
- Enzo Le Fée: il fatto che la sua avventura capitolina sia durata così poco, la dice lunga sull’impatto che, in negativo, il centrocampista transalpino, pagato salatamente durante il mercato estivo, ha esercitato sulla prima parte di stagione giallorossa, quando, tra infortuni e prestazioni decisamente sottotono, ha finito per arrecare più danni che altro.
- Mario Hermoso: arrivato nella Capitale come un prezioso veterano in grado di poter fornire qualità ed esperienza al reparto arretrato della Roma, il centrale spagnolo si è rivelato una grandissima delusione, risultando incapace di garantire la sicurezza necessaria alla difesa giallorossa, la quale, con il proseguire della stagione, ha preferito puntare su altri nomi, girandolo al Leverkusen in prestito. Il suo futuro è un nodo, nell’estate che sta arrivando, da sciogliere assolutamente.
…e i top
- Mile Svilar: divenuto titolare con l’avvento di De Rossi, il portiere della Roma non ha più mollato la titolarità, garantendo in ogni momento alla sua squadra la protezione necessaria. Le sue parate sono valse non solo una migliore statistica riguardo alle reti subite, ma anche tanti punti in classifica in più.
- Gianluca Mancini e Evan N’Dicka: diventati insostituibili durante tutto il corso dell’annata, i due centrali hanno dimostrato, con grandi prestazioni e un’ottima affidabilità, di essere, insieme, un punto fermo della formazione giallorossa.
- Angelino e Alexis Saelemaekers: c’è poco da dire: da quando il livello delle prestazioni di questi due calciatori, rispettivamente uno sulla fascia sinistra e uno su quella destra, si è alzato, la Roma è tornata a volare, dimenticandosi degli affanni precedenti.
- Manu Koné: al pari dello juventino Thuram, il centrocampista francese ha impattato sul nostro campionato come un carro armato a cui è assai complicato riuscire a resistere. Le sue falcate potenti e la capacità di garantire enorme equilibrio a tutta la squadra lo hanno reso indispensabile per Claudio Ranieri. E’ inevitabile che si debba ripartire da lui.
- Matias Soulé: è arrivato tardi, ma alla fine si è rivelato il protagonista della festa: il ragazzo argentino, nelle ultime quattordici partite, ha collaborato alla realizzazione delle reti della Roma in ben nove casi, risultando spesso e volentieri decisivo per permettere alla sua squadra di conquistare punti. Il suo talento è fuori discussione e con Ranieri ha finalmente imparato anche a sacrificarsi in fase difensiva: il futuro non può che sorridergli.
Foto: facebook AS Roma.