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Roma, Angelino vuole conquistare Gasp: cosa deve fare

Roma, Angelino vuole la titolarità.

Rimasto a Roma dopo il vanificarsi della trattativa con l’Al Hilal, Angelino punta a fare sua la fiducia del nuovo allenatore giallorosso.

“Eh già…io sono ancora qua!” cantava un Vasco Rossi fortunatamente per lui, ma anche e soprattutto per noi ammiratori, ancora attaccatissimo alla vita, riconquistata con grande fatica dopo il brutto male debellato qualche anno fa, quando volle comporre il testo da cui è tratto questo verso per ribadire più forte di prima la sua voglia di continuare a muovere milioni di persone.

Allo stesso modo, Angelino, superata la data del 30 Giugno, che, come affermato in un altro pezzo, rappresentava una temutissima spada di Damocle per la Roma, deve aver cantato fra sé e sé, ma forse nemmeno tanto, la frase del celebre cantautore emiliano.

Il laterale spagnolo, difatti, dopoché il suo trasferimento in Arabia all’Al Hilal appariva essenzialmente come cosa fatta, essendo necessario per risanare la difficile situazione economica della Roma, ostacolata non poco dall’odioso Fair Play Finanziario, alla fine è rimasto nella Capitale grazie al sacrificio di Abraham e Shomurodov, immolati sull’ara più o meno sacra delle plusvalenze.

Uno dei migliori esterni sinistri della stagione 24-25, dunque, è ancora di proprietà della Roma e, sebbene in quel frangente José non fosse sembrato troppo dispiaciuto di accettare i petroldollari sauditi, chi gli sta intorno conferma che in questo momento è concentrato solo sulla sua squadra, con tutta l’intenzione di guadagnarsi la fiducia del Gasp.

Quest’ultimo, non a caso, per diversi motivi, non appariva molto convinto della permanenza dell’iberico all’interno della rosa giallorossa a causa di alcune sue caratteristiche, ritenute non consone alla propria idea di calcio, nella quale gli esterni devono necessariamente disporre di precise doti e attitudini.

Le possibili divergenze con Gasp

E’ ben risaputo che uno dei maggiori punti di forza dell’Atalanta dell’ultimo decennio, capace di sovvertire completamente le gerarchie del calcio nazionale ed europeo, sono stati i laterali su cui Gasperini poteva contare, a cui affidava il difficile compito di svolgere entrambe le fasi.

I vari Zappacosta, Bellanova, Gosens, Hateboer, Ruggeri e compagnia bella, infatti, erano sì degli esterni molto dotati a livello offensivo, in grado di aggiungersi ai tre attaccanti del tridente, ma anche altrettanto capaci a ripiegare velocemente per evitare di incrinare l’equilibrio dell’intera squadra.

In fase di non possesso, poi, con tutta la difesa schierata, questi calciatori andavano con abilità ad aggiungersi alla linea dei tre centrali, formando una diga a cinque difficilmente superabile in quei frangenti, tanta era la sua compattezza.

L’obiettivo di Gian Piero, dunque, non può che essere, almeno sulla carta, quello di ricreare un simile sistema anche a Trigoria, dove, in questo momento, non sembrano, tuttavia, abitare laterali di questo tipo, abituati, cioè, a svolgere un simile compito, assai dispendioso per i più.

Soulé, infatti, non potrà certo, se schierato come quinto o quarto di centrocampo come con Ranieri, compiere lo stesso lavoro di uno Zappacosta qualsiasi e, per quanto sia più difensivo, anche Angelino non appare in grado di svolgere questo compito.

La verità, però, è che nessuno glielo ha mai veramente chiesto, se è vero che, finora, durante la sua esperienza capitolina, una simile duttilità non è mai rientrata nelle sue mansioni.

Di conseguenza, è possibile affermare con certezza che lo spagnolo sia inadatto al gioco di Gasperini? No, non abbiamo alcuna prova in grado di dimostrare questa tesi.

Angelino nella nuova Roma

Secondo il parere di chi scrive, José Tasende è uno dei migliori colpi che, nella sua non indimenticabile esperienza capitolina, Thiago Pinto è riuscito a mandare a segno, acquistando un calciatore in grado di risollevare la fascia sinistra della Roma dopo anni di grande difficoltà.

La velocità di Angelino, il suo piede educato, la capacità di poter mettere in seria difficoltà i laterali avversari con le sue pericolose incursioni, lo hanno reso un protagonista indiscusso della bellissima cavalcata della squadra di Ranieri, la quale, in molte circostanze, ha beneficiato delle magie dell’esterno iberico.

La sfida che gli propone il Gasp, vale a dire quella di riuscire a dotare il suo stile di gioco di un maggiore equilibrio in fase difensiva, soprattutto nella marcatura ad uomo degli avversari, è, dunque, una prova stimolante per José, ma, secondo il mio modo di vedere, assolutamente alla sua portata.

Sì, è vero, ci vorrà del tempo e tanto lavoro e, sì, è altrettanto obiettivo che lo spagnolo non dispone di una forza fisica pari a quella degli esterni atalantini, ma, aldilà di ciò, il numero 3 può giocarsi le sue carte con grande tranquillità, provando ad accaparrarsi la maglia da titolare che tanto desidera.

L’esterno di cui dispone la Roma, infatti, è un calciatore veloce, molto tecnico e, soprattutto, dote fondamentale per il sistema di gioco del Gasp, molto intelligente nelle letture: è impossibile che il tecnico piemontese non provi almeno ad inserirlo all’interno della sua nuova squadra.

Certo, l’iberico dovrà applicarsi per conquistare la fiducia del nativo di Grugliasco, ma state tranquilli: Angelino sarà ancora un protagonista della “Maggica”.

Foto: facebook AS Roma.

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