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Ranieri, grande prova nonostante l’errore: il suo duello con Antony

Ranieri, ottima prova contro Antony

Deputato a difendere il calciatore più pericoloso del Betis, il capitano della Viola Luca Ranieri ha dato prova di grande abilità.

Talvolta, per quanto ci si possa impegnare moltissimo e, conseguentemente, si riesca ad offrire un rendimento ottimo nella propria attività di competenza, basta un minimo errore, una disattenzione, a pregiudicare tutto l’operato nel suo complesso.

La memoria degli uomini, infatti, non è poi così dissimile da quella dei pesci rossi e, assai frequentemente, una singola caduta può rovinare, nei casi più assurdi, addirittura un’intera carriera.

Non sarà questo il caso di Luca Ranieri, se è vero che, nonostante rimanga una disattenzione abbastanza grave da commettere in un supplementare di una semifinale europea, la sua incertezza di ieri sera non è stata così pesante da compromettere l’immagine che i tifosi viola hanno di lui.

I fiorentini, infatti, dopo l’ultima stagione, ma, soprattutto, dopo l’ottima prestazione fornita contro il pericolosissimo e tanto decantato Antony, non possono che ringraziarlo per tutto ciò che ha fatto sul terreno di gioco, guidando la Viola da vero capitano, senza arretrare mai di un millimetro.

Insieme a Gosens, lo spezzino, cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, ha trascinato emotivamente l’intera banda di Palladino, specialmente dopo le due reti spagnole, quando la semifinale, come poi purtroppo è successo, sembrava scappare via.

Una vera e propria guida, un pilastro che, con le buone e con le cattive, ha infastidito non poco il suo diretto avversario, il quale, aldilà della bella punizione realizzata, prima dell’assist finale non era mai riuscito a superarlo in uno contro uno.

Il brasiliano, ad un certo punto, ha anche rischiato di perdere un po’ la testa, innervosendosi a causa della bravura e, soprattutto, del carattere tenace ed ostinato di cui Ranieri, dietro al ghigno beffardo che è solito mostrare, dispone.

Ranieri, un allievo della vecchia scuola

L’Italia, nello scorso secolo calcistico, è sempre stata famosa internazionalmente, anche con un po’ di pregiudizio, per essere una nazionale molto difensivista e piena zeppa, per questo, di difensori tanto abili quanto estremamente ruvidi, senza tanta sensibilità nei confronti dei malcapitati avversari.

Calciatori come Baresi, Gentile, Materazzi e, per ultimo, Chiellini hanno rappresentato questa categoria con grande dignità, scrivendo pagine importantissime sia della storia azzurra che di quella dei propri club di appartenenza, con i quali si sono affermati come fra i migliori a livello mondiale.

Nonostante oggi si tenda a preferire difensori più tecnici e meno attenti alla marcatura dura e pura, la nostra Serie A è ancora oggi terreno fertile per molti difensori “vecchia scuola”, i quali amano affrontare il proprio avversario in uno contro uno in maniera molto fisica, senza alcuna paura del contatto.

Quest’ultimo, difatti, è assai ricercato dai vari Mancini, Acerbi e, per l’appunto, Ranieri, che, dopo le ultime stagioni alla Fiorentina, si sta imponendo come l’ultimo esponente di questa dinastia così antica ed indomita.

Il ragazzo di La Spezia, nonostante non disponga di una fisicità prorompente, condivide con i grandi difensori del passato citati sopra, la tenacia e la passione per una difesa molto presente ed aggressiva, sempre in equilibrio fra il regolare e l’infrazione.

Come anche Marco “Martello” Materazzi, poi, Ranieri non ha nessuna paura di risultare antipatico con le proprie parole e con il suo atteggiamento, ma, al contrario, tende a ritenerli due mezzi importantissimi per vincere tutti gli scontri che gli si presentano di fronte.

E’ risaputo, difatti, che anche il “trash talking” è un’arma impattante nel mondo dello sport e, di conseguenza, chi riesce ad usarla con la giusta misura, riesce spesso ad avere dalla sua un grandissimo vantaggio: Luca ne sa sicuramente qualcosa.

Foto: facebook ACF Fiorentina.

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