Dalle difficoltà della retrocessione alla lunga risalita tra gestioni instabili e speranze infrante, passando per la grinta di Gattuso e l’approdo decisivo di Inzaghi, Pisa è tornata grande.
Dalle polveri della retrocessione alla vibrante gioia della Serie A: la storia recente del Pisa è un racconto di tenacia, passione e rinascite. Un percorso accidentato, costellato di gestioni altalenanti e sogni infranti, ma illuminato dalla grinta guerriera di Gennaro Gattuso e culminato nell’approdo decisivo di Filippo Inzaghi.
Dopo 34 anni di attesa, il Pisa torna finalmente in Serie A! Un traguardo storico per la squadra nerazzurra, che ha lottato con determinazione per conquistare la promozione.
Sotto la guida di Filippo Inzaghi, il club ha dimostrato solidità e carattere, superando avversari ostici e mantenendo viva la speranza dei tifosi.
Ora, la città di Pisa si prepara a festeggiare un ritorno che sa di liberazione, un sogno che diventa realtà per una piazza che non ha mai smesso di credere nel grande calcio.
Ripercorriamo insieme le tappe di questa lunga risalita, un viaggio emozionante che ha riportato il Pisa nell’élite del calcio italiano.
La brusca frenata e l’inizio del declino (1990-1994)
Dopo la retrocessione dalla Serie A nella stagione 1990-1991, il Pisa cercò di ricostruire, ma le fondamenta si rivelarono fragili. La stagione successiva, in Serie B, fu deludente e culminò con una nuova retrocessione in Serie C1 nel 1992.
Furono anni difficili, segnati da instabilità societaria e risultati altalenanti. La Serie C1 divenne la nuova realtà: un campionato duro e competitivo, dal quale il Pisa faticò a emergere subito.
La stagione 1993-1994 vide un timido tentativo di risalita, ma la promozione sfumò nei playoff.
Questo risultato lasciò l’amaro in bocca e la consapevolezza di un percorso ancora lungo da compiere.
L’abisso e la ripartenza dalle categorie inferiori (1994-2007)
La metà degli anni ’90 rappresentò uno dei periodi più difficili e dolorosi per il Pisa. I problemi finanziari, sempre più gravi, culminarono nel fallimento della società nel 1994, una ferita profonda per la città e i suoi tifosi.
La squadra fu costretta a ripartire dal Campionato Nazionale Dilettanti (l’attuale Serie D), segnando l’inizio di una lunga ricostruzione.
Iniziò così una lenta e paziente risalita, tra anni di sacrifici e battaglie nelle categorie inferiori.
Furono anni di trasferte in campi polverosi, ma anche di ritrovata unità tra squadra e tifosi, con la speranza del ritorno tra i professionisti che continuava ad ardere.
La promozione in Serie C2 arrivò finalmente nella stagione 2000-2001, segnando un primo passo verso la rinascita.
Tuttavia, seguirono anni di consolidamento e tentativi falliti di raggiungere la Serie C1, un limbo che sembrava interminabile.
Un percorso tortuoso che mise alla prova la resilienza della squadra e dei suoi tifosi. Ma proprio quelle difficoltà gettarono le basi per le future rinascite.
La gestione Covarelli e la doppia promozione (2007-2009)
Una svolta decisiva arrivò nel 2007, quando Leonardo Covarelli acquisì la società, dando il via a un periodo di grande euforia per il Pisa.
Sotto la guida di Piero Braglia, nella stagione 2006-2007, i nerazzurri conquistarono una storica promozione in Serie B, superando il Taranto nella finale playoff.
L’Arena Garibaldi tornò a infiammarsi, riscoprendo le emozioni del grande calcio. Ma la favola non si fermò lì: nella stagione successiva (2007-2008), con Giampiero Ventura in panchina, il Pisa sfiorò un’altra impresa straordinaria.
Raggiunse i playoff per la Serie A, alimentando il sogno della promozione con prestazioni memorabili.
Quel sogno, però, si infranse in semifinale contro il Lecce. Tuttavia, ormai l’entusiasmo e la consapevolezza di poter competere ad alti livelli erano ben radicati.
La gioia, però, si rivelò effimera. La gestione Covarelli, inizialmente promettente, si dimostrò presto insostenibile, trascinando il club in una spirale di problemi finanziari e in un rapido declino.
Il ritorno all’incubo e la nuova ripartenza (2009-2015)
Dopo la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione (l’ex Serie C1) nel 2009, il Pisa attraversò anni di grande instabilità. Le difficoltà si fecero sentire sia a livello societario che sportivo, rendendo il percorso di risalita particolarmente complesso.
Cambi di proprietà, penalizzazioni, retrocessioni sul campo e riammissioni d’ufficio si susseguirono, minando la serenità dell’ambiente e la fiducia dei tifosi.
La squadra navigò a vista, spesso lottando per la sopravvivenza nella terza serie nazionale. Furono anni difficili, segnati da incertezze e instabilità.
L’unico punto fermo rimase la passione indomabile dei tifosi, che, nonostante le avversità, non abbandonarono mai la loro squadra.
L’Arena Garibaldi continuò a riempirsi, dimostrando che l’amore per i colori nerazzurri era più forte di qualsiasi crisi..
Gattuso, tra sogno e tempesta: il Pisa tra gloria e crisi (2015-2017)
La stagione 2015-2016 segnò una svolta cruciale per il Pisa con l’arrivo di Gennaro Gattuso sulla panchina.
La sua grinta e il carisma inconfondibile portarono una ventata di energia e determinazione, trasformando la squadra.
Nonostante le persistenti difficoltà societarie legate alla famiglia Petroni, Gattuso riuscì a compattare l’ambiente e a rafforzare lo spirito del gruppo.
Il Pisa disputò un campionato di Lega Pro intenso e combattuto, culminato con la promozione in Serie B attraverso i playoff.
La doppia finale contro il Foggia fu un’apoteosi per i tifosi pisani, che, dopo anni di sofferenze, poterono finalmente festeggiare il ritorno nel calcio cadetto.
Tuttavia, la gioia fu oscurata da una profonda crisi societaria, che mise il club in una situazione di grande incertezza e angoscia per i tifosi.
Nonostante le difficoltà fuori dal campo, Gattuso riuscì a mantenere saldo il timone, cercando di guidare il Pisa attraverso acque tempestose.
Quella squadra ottenne un primato paradossale: retrocessa nonostante avesse la seconda miglior difesa del campionato. Tuttavia, il peggior attacco e la penalizzazione spinsero il club all’ultimo posto.
La luce in fondo al tunnel: l’arrivo della famiglia Corrado (2016)
Nel dicembre 2016, la famiglia Corrado rilevò il club con impegno e determinazione. Questo passaggio segnò l’inizio di una nuova era, caratterizzata da serietà e ambizione.
Nonostante gli sforzi, però, il destino del Pisa era segnato: al termine della stagione 2016-2017, la squadra retrocesse in Serie C.
Questo non fermò l’ambiziosa visione dei nuovi proprietari, che portarono stabilità e avviarono una lenta ma costante ricostruzione, con l’obiettivo di riportare il Pisa nel calcio che conta.
Tra delusioni e nuove speranze: il percorso accidentato verso la vetta (2017-2023)
Sotto la nuova gestione, il Pisa attraversò un periodo di alti e bassi, alternando momenti di crescita a difficoltà.
Dopo il ritorno in Serie B nella stagione 2018-2019, sotto la guida di Luca D’Angelo, il club riuscì a consolidarsi nella cadetteria, garantendo maggiore stabilità.
A tratti, la squadra riuscì a esprimere un calcio propositivo e appassionante.
La stagione 2021-2022 rappresentò un punto cruciale. Con D’Angelo nuovamente in panchina, il Pisa disputò un campionato straordinario, raggiungendo una storica finale playoff contro il Monza.
Il sogno della Serie A si infranse amaramente nei minuti di recupero della gara di ritorno, lasciando una ferita profonda ma anche la consapevolezza di essere sulla strada giusta.
La stagione successiva fu più travagliata. L’avvicendamento in panchina tra Rolando Maran e il ritorno di D’Angelo non portò la continuità sperata.
Nell’estate del 2023, la scelta ricadde su Alberto Aquilani, un tecnico giovane e promettente.
Nonostante le aspettative iniziali, la sua avventura sulla panchina del Pisa si rivelò un percorso fatto di alti e bassi. La squadra alternò buone prestazioni a momenti di difficoltà, senza mai trovare la continuità sperata.
Dopo una stagione travagliata, segnata da risultati altalenanti e qualche frustrazione, la guida tecnica passò a un nome che ha fatto la storia del calcio italiano.
L’era Inzaghi: la Serie A conquistata (2024-presente)
Nell’estate del 2024, la panchina del Pisa Sporting Club fu affidata a Filippo Inzaghi, un allenatore con una bacheca da far invidia e una fame di vittoria contagiosa.
Super Pippo portò con sé una mentalità vincente, un’organizzazione tattica rigorosa e la capacità di esaltare le qualità dei singoli.
La stagione 2024-2025 si trasformò in una cavalcata trionfale. Il Pisa di Inzaghi dominò la Serie B fin dalle prime giornate, esprimendo un calcio efficace e spesso spettacolare.
L’Arena Garibaldi tornò a essere un fortino inespugnabile, un catino ribollente di passione che spinse i nerazzurri verso la promozione diretta in Serie A, conquistata come secondi in classifica.
I protagonisti
Adrian Semper ha dimostrato di essere una garanzia tra i pali per il Pisa, offrendo sicurezza e prestazioni di alto livello per tutta la stagione.
Con i suoi riflessi e una grande capacità di lettura delle situazioni di gioco, ha salvato la squadra in più occasioni, risultando decisivo nei momenti più critici.
Oltre alle sue parate spettacolari, Semper ha mostrato grande leadership nel dirigere la difesa, dando ordine e solidità al reparto arretrato
Simone Canestrelli si è imposto come uno dei pilastri della difesa del Pisa, dimostrando grande affidabilità e determinazione.
La sua solidità nei duelli, unita a una eccellente lettura del gioco, ha permesso alla squadra di mantenersi competitiva e di affrontare con sicurezza le sfide più difficili.
Oltre alla sua abilità difensiva, Canestrelli ha mostrato una crescente autorevolezza nel guidare il reparto arretrato, diventando un punto di riferimento per i compagni.
La sua presenza in campo trasmette sicurezza e ordine tattico, garantendo equilibrio e compattezza alla squadra.
Antonio Caracciolo, capitano e colonna portante del Pisa, ha incarnato la resilienza e la leadership, guidando la squadra con esperienza e carisma.
Nonostante i suoi 34 anni, ha disputato una stagione straordinaria, dimostrandosi insostituibile nel cuore della difesa nerazzurra.
Con il suo senso tattico, la sua determinazione e la sua capacità di trasmettere sicurezza ai compagni, Caracciolo ha rappresentato un punto di riferimento per l’intero gruppo.
Il suo spirito combattivo e la sua attitudine vincente hanno contribuito a consolidare la solidità difensiva del Pisa, risultando determinante nei momenti chiave della stagione.
Raggiungendo il prestigioso traguardo delle 150 presenze con la maglia nerazzurra, ha ulteriormente consolidato il suo status di leader indiscusso, diventando un esempio per i giocatori più giovani.
Samuele Angori ha vissuto una stagione di crescita straordinaria, culminata con il suo debutto nella nazionale Under 21.
La sua capacità di spinta sulla fascia sinistra, abbinata alla precisione nei cross, lo ha reso un elemento cruciale nello schema tattico del Pisa, garantendo pericolosità offensiva e solidità difensiva.
Oltre alla sua abilità nel servire assist, Angori ha dimostrato una grande maturità tattica e un’eccellente resistenza, permettendo alla squadra di mantenere equilibrio e intensità durante i match più impegnativi.
Il suo impatto sul gioco è stato tale che il suo valore di mercato è triplicato, segno del riconoscimento del suo talento da parte di club e osservatori.
Marius Marin è stato una presenza costante nel centrocampo del Pisa, distinguendosi per la sua grinta, visione di gioco e capacità di recupero palla.
Con la sua esperienza e il suo dinamismo, ha garantito equilibrio alla squadra, contribuendo sia in fase difensiva che nella costruzione del gioco.
La sua leadership e la sua determinazione lo hanno reso un punto di riferimento per i compagni, consolidando il suo ruolo chiave nella storica promozione in Serie A.
Gabriele Piccinini si è rivelato una delle sorprese più positive del centrocampo del Pisa, distinguendosi per la sua intelligenza tattica e capacità di adattamento.
Con 4 gol e 4 assist, ha dimostrato una grande abilità negli inserimenti, risultando decisivo sia in fase offensiva che nel supporto alla manovra.
Oltre al suo contributo numerico, Piccinini ha mostrato una straordinaria visione di gioco, permettendo alla squadra di mantenere fluidità e rapidità nelle transizioni.
La sua versatilità, unita alla capacità di interpretare più ruoli con efficacia, ha offerto a Inzaghi maggiore flessibilità nella gestione tattica, adattandosi perfettamente alle esigenze della squadra.
Idrissa Touré ha stupito per la sua energia inesauribile e la straordinaria capacità di recupero palla, diventando una pedina fondamentale nel centrocampo del Pisa.
Grazie al suo dinamismo, ha spesso costretto gli avversari sulla difensiva, spezzando le loro trame offensive e recuperando palloni preziosi.
Oltre al suo ruolo da interdittore, Touré ha dimostrato una crescente abilità nella costruzione del gioco, garantendo fluidità alla manovra.
La sua fisicità e resistenza, unite a un’ottima lettura delle situazioni di gioco, lo hanno reso un elemento chiave nel sistema di Inzaghi.
Matteo Tramoni è stato uno dei grandi protagonisti della storica stagione del Pisa, contribuendo con 13 gol e un ruolo chiave nell’attacco nerazzurro.
La sua capacità di finalizzazione e la sua presenza costante nelle azioni offensive lo hanno reso un elemento imprescindibile per la squadra.
Nonostante alcuni problemi fisici, il talento italo francese ha sempre risposto presente nei momenti decisivi, dimostrando una grande determinazione e leadership in campo.
Tramoni non si è limitato a segnare, ma ha saputo ispirare i compagni, creando spazi, offrendo assist e partecipando attivamente alla manovra offensiva.
La sua crescita sotto la guida di Inzaghi è stata evidente, trasformandolo in un attaccante completo, capace di fare la differenza sia con giocate individuali che nel gioco di squadra.
Grazie al suo contributo, il Pisa ha raggiunto la promozione in Serie A, e ora Tramoni si prepara a dimostrare il suo valore anche nella massima serie.
Stefano Moreo ha saputo reinventarsi sotto la guida di Filippo Inzaghi, trovando una nuova dimensione all’interno del Pisa.
Pur non essendo un bomber tradizionale, il suo straordinario lavoro tattico, unito alla capacità di creare spazi per i compagni, lo ha reso un elemento imprescindibile per la squadra.
Oltre alla sua intelligenza tattica, Moreo ha fornito un contributo concreto con gol e assist decisivi, risultando determinante nei momenti chiave della stagione.
La sua versatilità e il suo spirito di sacrificio hanno permesso al Pisa di mantenere equilibrio offensivo, favorendo la fluidità del gioco e l’efficacia sotto porta.
Grazie alla sua crescita e al suo impatto sul campo, Moreo è stato uno degli artefici della storica promozione in Serie A, dimostrando che il suo valore va ben oltre i numeri.
Con questa esperienza, si candida a essere una pedina importante anche nella massima serie.
Alexander Lind ha dato nuova linfa all’attacco del Pisa, offrendo freschezza, dinamismo e qualità nel reparto offensivo.
Grazie al suo pressing intenso e alla capacità di propiziare gol e occasioni, ha dimostrato di essere un elemento chiave nel sistema di gioco della squadra.
Oltre al suo contributo in fase offensiva, Lind si è rivelato fondamentale anche nel lavoro di squadra, garantendo movimenti intelligenti, aiutando nella costruzione dell’azione e mettendosi al servizio dei compagni.
La sua presenza in area e la determinazione nelle situazioni di gioco lo hanno reso una pedina essenziale per il successo del Pisa, soprattutto nelle fasi più delicate della stagione.
Filippo Inzaghi, allenatore del Pisa, ha guidato la squadra verso la promozione in Serie A, trasformandola in una vera macchina vincente.
Attraverso il suo modulo 3-4-2-1, ha saputo esaltare le qualità di ogni giocatore, costruendo un gruppo coeso, motivato e competitivo, capace di affrontare le sfide con determinazione e ambizione.
La sua esperienza da grande ex calciatore e il suo carisma hanno infuso nei nerazzurri una mentalità vincente, fondamentale per compiere questo storico ritorno nella massima serie.
Con una gestione attenta dello spogliatoio e un’ottima lettura tattica delle gare, Inzaghi ha saputo adattare la squadra agli avversari senza mai perdere la propria identità di gioco.
Il Pisa ha ormai raggiunto il suo obiettivo: la Serie A è realtà. Questo traguardo è frutto di un lavoro instancabile, della dedizione di un gruppo unito e della leadership di un allenatore che ha saputo imprimere la sua impronta vincente sulla squadra.
I momenti cruciali di questa stagione
La battaglia contro la Salernitana 3-2
Il Pisa ha vissuto una delle prime grandi battaglie della stagione nella trasferta contro la Salernitana, conquistando una vittoria sofferta per 3-2 in un match ricco di emozioni e ribaltamenti di fronte.
La partita si è aperta nel migliore dei modi per i nerazzurri, che hanno colpito subito al 2° minuto con Nicholas Bonfanti.
L’attaccante ha approfittato di un’ingenuità difensiva della Salernitana, rubando palla e infilando il portiere con un diagonale preciso, gelando il pubblico dell’Arechi.
Nonostante il vantaggio immediato del Pisa, la Salernitana ha reagito con determinazione.
Al 15° minuto, Franco Tongya, tra i più attivi dei padroni di casa, ha trovato spazio fuori area e ha lasciato partire un destro potente e preciso, che ha sorpreso Semper e si è insaccato sotto la traversa, ristabilendo l’equilibrio.
Il Pisa non si è lasciato intimorire dal pareggio e ha continuato a creare occasioni da gol. Dopo alcuni tentativi di Touré e Piccinini, la squadra di Filippo Inzaghi ha trovato nuovamente il vantaggio al 47° minuto.
Ancora una volta, Bonfanti si è fatto trovare pronto in area, sfruttando alla perfezione un cross teso di Matteo Tramoni e infilando la palla di testa alle spalle del portiere avversario per il 2-1.
Nel secondo tempo, la Salernitana ha cercato di alzare il ritmo e si è affacciata più volte dalle parti di Semper, ma la difesa nerazzurra ha respinto ogni assalto con ordine e compattezza.
Al 62° minuto, è arrivato il gol che ha chiuso definitivamente il match: Tramoni, protagonista anche nell’assist precedente, ha finalizzato una splendida azione costruita sulla fascia, liberandosi dalla marcatura e piazzando il pallone con precisione per il 3-1.
Con questa vittoria, il Pisa ha dimostrato grande personalità, imponendosi in uno degli stadi più difficili della categoria e consolidando la propria leadership in campionato
Il primo esodo: Cremonese-Pisa 1-3
La vittoria contro la Cremonese è stata fondamentale per consolidare il primo posto. Questa partita ha rappresentato un momento speciale per i tifosi, con 1.800 sostenitori nerazzurri in trasferta.
Il match è iniziato con un pressing aggressivo del Pisa, che ha trovato il vantaggio al 26° minuto con Marin, sfruttando un errore avversario.
La Cremonese ha pareggiato al 38° minuto con Vázquez, ma nel recupero del primo tempo Piccinini ha riportato avanti i nerazzurri, su assist di Touré.
Nel secondo tempo, la squadra di Inzaghi ha gestito la partita e ha chiuso i giochi al 59° minuto, quando Tramoni ha segnato il terzo gol con una giocata di classe.
Con questo successo, il Pisa ha mandato un segnale chiaro al campionato, dimostrando di avere la qualità, la mentalità e il supporto necessario per puntare con decisione alla Serie A.
La vittoria contro il Sassuolo 3-1: un segnale al campionato
All’Arena Garibaldi, il Pisa ha battuto il Sassuolo con una prova di forza davanti a 9.300 tifosi.
Dopo un gol annullato agli emiliani, il Pisa è passato in vantaggio al 22° minuto con Tramoni, che ha dribblato il portiere e ha segnato con freddezza.
Al 32° minuto, Touré ha raddoppiato su calcio d’angolo con un colpo di testa perfetto.
Nel secondo tempo, il Pisa ha gestito il vantaggio e ha chiuso la partita al 61° minuto, ancora con Tramoni, autore di una doppietta.
Il Sassuolo ha trovato il gol al 70° minuto con Pierini, ma i nerazzurri hanno controllato fino al fischio finale.
Questa vittoria ha rafforzato il morale del gruppo e ha posto le basi per le sfide decisive della stagione, con la consapevolezza di poter affrontare qualsiasi avversario con fiducia.
La battaglia del Ferraris: Sampdoria-Pisa 0-1
La squadra di Inzaghi ha poi affrontato la Sampdoria al Ferraris, imponendosi con un successo di misura.
Il primo tempo si è giocato su ritmi altissimi, con occasioni per entrambe le squadre. Il Pisa ha sfiorato il gol con Angori, mentre la Sampdoria ha risposto con Tutino e Coda.
Nel secondo tempo, i nerazzurri hanno trovato il gol decisivo al 68° minuto, grazie a Tramoni, servito da Moreo dopo una grande iniziativa di Touré.
La Sampdoria ha provato a reagire, ma la difesa pisana ha resistito fino alla fine.
Il successo per 1-0 al Ferraris ha confermato la solidità del Pisa, che ha dimostrato capacità di soffrire e di colpire al momento giusto.
La rimonta contro la Carrarese 2-1
Un altro momento chiave è stato il successo contro la Carrarese, dove il Pisa ha dimostrato carattere.
Canestrelli ha aperto le marcature al 22° minuto, insaccando di testa su corner battuto da Angori.
Nel secondo tempo, la Carrarese ha trovato il pareggio al 61° minuto con Finotto, ma i nerazzurri hanno risposto al 87° minuto, con Caracciolo, abile a sfruttare un errore difensivo per siglare il gol vittoria.
La squadra di Filippo Inzaghi ha dimostrato ancora una volta di avere la mentalità vincente per puntare alla Serie A.
L’Arena Garibaldi, gremita di tifosi, ha vissuto una serata memorabile, con il pubblico che ha spinto la squadra verso un successo fondamentale.
La resistenza contro la Salernitana 1-0
Uno dei match più difficili della stagione è stato quello contro la Salernitana, in cui il Pisa ha giocato 75 minuti in inferiorità numerica dopo l’espulsione di Marin al 15° minuto.
Nonostante le difficoltà, la squadra ha resistito con disciplina difensiva e ha trovato la vittoria grazie a Moreo, che ha segnato al 56° minuto sfruttando una rimessa laterale prolungata da Abildgaard.
Con il fischio finale, il Pisa ha conquistato una delle vittorie più difficili e importanti della stagione.
Dimostrando resilienza, disciplina tattica e grande spirito di squadra, i nerazzurri hanno superato una situazione complicata e hanno mandato un segnale chiaro al campionato.
Il riscatto dopo le sconfitte: Pisa-Mantova 3-1
Dopo due sconfitte pesanti contro il Sassuolo e lo Spezia, i nerazzurri hanno reagito con forza battendo il Mantova.
Tramoni ha aperto le danze al 12° minuto, poi Caracciolo ha segnato il gol del sorpasso al 49° minuto, e ancora Tramoni ha chiuso il match al 65° minuto.
Grazie a questo successo, il Pisa ha rialzato la testa e ha allungato di 5 punti sullo Spezia, ritrovando fiducia e avvicinandosi sempre più alla Serie A.
Grazie a questa vittoria, il Pisa ha lasciato alle spalle le recenti battute d’arresto e ha ripreso con determinazione la sua marcia verso la massima serie.
Pisa, un passo verso la Serie A: vittoria decisiva contro il Brescia
Il Pisa ha ottenuto una vittoria fondamentale contro il Brescia per 2-1, consolidando la sua corsa verso la Serie A.
Dopo una gara combattuta, segnata da pioggia e una breve interruzione per grandine, i toscani hanno trovato il vantaggio con Tramoni al 12’, su assist di Moreo.
Nella ripresa, il Brescia ha cercato di reagire, ma il Pisa ha mantenuto il controllo e ha raddoppiato al 79’ con Touré. Nei secondi finali, Juric ha accorciato le distanze, ma il risultato era ormai deciso.
Questa vittoria porta il Pisa a +9 dal terzo posto, avvicinandolo sensibilmente alla promozione.
Meister decisivo, Pisa sogna: manca solo un punto per la promozione
Il Pisa ha ottenuto una vittoria di fondamentale importanza contro il Frosinone, imponendosi per 1-0 in una partita giocata con grande intensità e carattere. Questo successo avvicina i nerazzurri al sogno della Serie A, ma il cammino non è ancora concluso: servirà almeno un pareggio nella prossima sfida contro il Bari per sancire ufficialmente la promozione.
L’incontro all’Arena Garibaldi è stato combattuto e ricco di tensione agonistica. Il Pisa ha gestito il possesso palla con autorità, cercando spazi nella compatta difesa del Frosinone, che ha resistito per gran parte del match. Le occasioni da rete sono state poche e la sensazione di equilibrio ha regnato fino al momento decisivo.
A sbloccare la gara è stato Henrik Meister, autore di un gol pesantissimo al minuto 80. Dopo una rapida rimessa laterale battuta da Tramoni, Meister ha controllato il pallone con precisione e ha fatto partire un tiro chirurgico che ha fulminato il portiere avversario, scatenando l’esultanza incontenibile degli oltre 12.000 tifosi presenti sugli spalti.
Pisa in Paradiso: La Serie A è Realtà!
Nonostante la sconfitta contro il Bari, il Pisa ha raggiunto matematicamente la promozione in Serie A grazie alla contemporanea sconfitta dello Spezia contro la Reggiana a Reggio Emilia.
La partita contro il Bari è stata intensa e combattuta. Il Bari ha mostrato grande determinazione e ha sfruttato le opportunità, riuscendo a vincere. Tuttavia, la gioia dei tifosi del Pisa non è stata offuscata, poiché la promozione in Serie A è stata confermata.
La sconfitta dello Spezia ha giocato un ruolo cruciale, permettendo al Pisa di festeggiare questo importante traguardo.
Foto: Instagram, @Pisa Sporting Club