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Palermo, Dionisi fine anticipata di un’avventura mai decollata

Palermo, si pensa a Gilardino

Palermo, Il tecnico lascia dopo una stagione deludente tra risultati altalenanti, tifoseria in rivolta e un futuro rosanero tutto da ricostruire

Il percorso di Alessio Dionisi alla guida del Palermo si chiude bruscamente. Dopo appena un anno dal suo arrivo, il club siciliano volta pagina, segnando la fine di un’era che, di fatto, non è mai davvero iniziata.

Il tecnico toscano non è riuscito a imprimere la sua identità alla squadra, complice una stagione travagliata e segnata da una frattura insanabile con l’ambiente. L’addio sarà ufficiale a breve, ma nei fatti il legame si è già spezzato.

Palermo, una stagione nata sotto cattivi auspici

Dionisi era arrivato a Palermo con la missione di riportare entusiasmo e risultati, forte di un contratto biennale con opzione per un terzo anno.

Le premesse, però, si sono sgretolate fin dai primi mesi: il gioco non ha mai convinto e la squadra è apparsa spesso disorientata.

I numeri parlano chiaro: 16 sconfitte e una qualificazione ai playoff strappata per il rotto della cuffia non bastano a salvare una stagione definita da molti la peggiore dell’era City Football Group.

Rottura con i tifosi: un rapporto mai sbocciato

Uno degli aspetti più critici dell’avventura di Dionisi è stato il difficile rapporto con la tifoseria rosanero. Fischi, cori di protesta e striscioni hanno accompagnato l’ultima parte di stagione, a testimonianza di un clima ormai irrecuperabile.

Alcune dichiarazioni del tecnico — ritenute arroganti o fuori luogo — hanno solo peggiorato la situazione. In un contesto già complicato, la mancanza di empatia e comunicazione ha finito per isolare ulteriormente l’allenatore.

Una gestione tecnica piena di contraddizioni

Dionisi ha alternato moduli e uomini con una frequenza disorientante. Le scelte tattiche, spesso discutibili, non hanno mai prodotto continuità.

L’utilizzo intermittente di giocatori chiave come Brunori e gli esperimenti tattici mal riusciti (su tutti il caso Vasic) hanno acceso ulteriori critiche.

La squadra non ha mai mostrato un’identità chiara né un piano di gioco riconoscibile, alimentando il malcontento dentro e fuori dallo spogliatoio.

Palermo tra incertezze e programmazione

Con Dionisi ai titoli di coda, il club guarda avanti. Il direttore sportivo Carlo Osti, pur in scadenza, mantiene la fiducia del City Group e dell’amministratore delegato Gardini.

I prossimi mesi saranno decisivi per tracciare la nuova rotta, a partire dalla scelta del prossimo allenatore.

I nomi sul taccuino sono quelli di Fabio Pecchia, Pippo Inzaghi e Alberto Gilardino, ma da Manchester predicano calma: nessuna decisione affrettata, solo programmazione ponderata.

Conclusione

Il sipario cala su un’esperienza breve e tormentata. Alessio Dionisi saluta Palermo senza lasciare il segno, in un clima di amarezza e rimpianto.

Ora la società è chiamata a ricostruire, puntando su scelte tecniche coerenti e su una visione che possa finalmente riportare stabilità e ambizioni alla squadra.

I tifosi, delusi ma sempre presenti, attendono risposte concrete. E una nuova guida capace di restituire identità al Palermo.

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