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Open Var su Milan-Sassuolo: il var divide ancora

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Foto: Shutterstock

Open Var su Milan-Sassuolo: Pulisic regolare, Pavlovic pulito: l’analisi che accende il dibattito arbitrale

Milan-Sassuolo non è stata soltanto una partita ricca di gol e ribaltamenti, ma l’ennesimo capitolo di una stagione in cui il Var continua a occupare il centro della scena. Il 2-2 finale ha lasciato punti interrogativi pesanti, soprattutto per quanto accaduto nel secondo tempo, quando due episodi chiave hanno acceso proteste, panchine e dibattito mediatico.

A fare chiarezza — almeno sul piano regolamentare — è arrivato Open Var, il format di DAZN che mette sotto la lente gli episodi più discussi, aprendo i microfoni del dialogo tra arbitro e sala Var. E il verdetto, questa volta, è netto: il gol di Pulisic doveva essere convalidato, mentre il contatto Pavlovic-Cheddira non è da rigore.

Una partita segnata dagli episodi

Il match di San Siro sembrava indirizzato verso una vittoria rossonera quando Christian Pulisic aveva trovato il gol del possibile 3-1. Un’esultanza durata pochi secondi, spenta dalla chiamata del Var e dalla successiva decisione di annullare la rete per un presunto fallo di Loftus-Cheek in area.

Poco dopo, sull’altro fronte, è stato il Sassuolo a reclamare un penalty per un contatto tra Cheddira e Pavlovic. Due episodi simili solo in apparenza, ma molto diversi nella lettura arbitrale.

Open Var su Milan-Sassuolo: Il dialogo arbitro-var: perché non è rigore

Durante Open Var sono stati trasmessi i dialoghi completi relativi all’episodio Pavlovic-Cheddira. Un confronto rapido, lucido, che evidenzia una linea chiara:

“È lui che allarga la gamba sinistra su Pavlovic.”

Il Var chiede di rivedere l’azione in dinamica, non al rallentatore, per coglierne la reale intenzionalità. Ed è proprio questo il punto centrale: Cheddira non protegge il pallone, ma modifica la propria corsa cercando il contatto.

De Marco: “scelta corretta, lettura perfetta”

In studio, l’ex arbitro Andrea De Marco promuove pienamente la gestione dell’episodio:

“L’arbitro in campo è stato bravissimo, deciso e immediato. Anche il Var ha lavorato molto bene. Pavlovic corre in maniera lineare, Cheddira allarga la gamba per incrociare l’avversario. Valutare l’azione in dinamica è stata la chiave.”

Una valutazione che rafforza un principio spesso dimenticato: non ogni contatto è fallo, soprattutto se è il giocatore in possesso a cercarlo.

Il gol di Pulisic: l’errore che pesa

Di segno opposto, invece, il giudizio sul gol annullato al Milan. Qui la decisione arbitrale nasce da un fischio immediato in campo per una spinta di Loftus-Cheek, successivamente confermata perché il Var — da protocollo — non può intervenire su contatti di questo tipo se non evidenti.

Ma proprio qui, secondo De Marco, sta l’errore:

“C’è un appoggio delle mani, sì, ma bisogna valutarne l’intensità. Per le linee guida attuali questo non è fallo. Il gol di Pulisic doveva essere convalidato.”

Una lettura che lascia l’amaro in bocca al Milan, penalizzato non tanto dal Var, quanto da una soglia di intervento arbitrale troppo severa nel primo giudizio.

Il confine sottile tra interpretazione e protocollo

Milan-Sassuolo diventa così un caso emblematico: due episodi, due decisioni diverse, entrambe spiegabili ma non ugualmente giuste. Se sul rigore reclamato dal Sassuolo la linea è chiara e condivisibile, sul gol annullato al Milan resta la sensazione di una eccessiva rigidità nella valutazione iniziale.

Il Var, ancora una volta, non elimina le polemiche. Le sposta. Le seziona. Le rende più tecniche, ma non meno divisive.

Una certezza e un dubbio

Alla fine, Open Var consegna una doppia verità:

  • Pavlovic-Cheddira: decisione corretta
  • Gol di Pulisic: errore di valutazione

Due episodi che raccontano quanto sia sottile il confine tra giustizia regolamentare e percezione del gioco. E quanto, nel calcio moderno, una scelta arbitrale possa cambiare non solo una partita, ma il racconto che ne rimane.

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