I Friedkin annunciano il progressivo ritorno dello storico stemma ASR, ma è soltanto un ripristino o un nuovo logo per la Roma?
In un comunicato ufficiale del 7 giugno, Ryan e Dan Friedkin, tra i vari temi, hanno trattato inaspettatamente quello della stemma della squadra.
In un passaggio infatti l’annuncio recita:
“Inoltre, siamo orgogliosi di annunciare la progressiva riappropriazione dello storico stemma ASR, un simbolo che incarna l’anima di questo Club. Questa decisione, presa con profondo rispetto per la nostra tradizione e in risposta ai desideri più profondi dei nostri tifosi, è un tributo all’identità della Roma. Riflette la nostra convinzione che i simboli di un Club contino, e che onorare le nostre radici sia essenziale per costruire il nostro futuro“.
Alla fine della notifica campeggia un logo giallorosso, riportato in foto, inedito, ma dalle reminiscenze ancestrali.
Nuovo logo Roma: la querelle Pallotta
La società giallorossa afferma di aver preso la decisione di riappropriarsi dello storico stemma ASR “in risposta ai desideri più profondi dei nostri tifosi“, alludendo a quanto accaduto nel 2013.
L’allora presidente James Pallotta cambiò il logo in vigore dalla fine degli anni 90′ con quello a cui oggi noi tutti siamo abituati.
A dire il vero non fu un grosso stravolgimento: oltre a una lieve variazione sulla palette dei colori e una semplificazione più bidimensionale della lupa, l’acronimo ASR fu sostituito dalla scritte “ROMA” e “1927“, anno di nascita della squadra.
Tuttavia questa scelta fu maldigerita dai tifosi, per almeno tre motivi.
Innanzitutto si sentirono privati di uno dei simboli storici in cui si riconoscevano; secondariamente il lavoro grafico non fu effettivamente eccelso e il nuovo stemma perdeva una parte della vecchia eleganza.
Infine, i fan romanisti intuirono le finalità di marketing e di potenziamento del brand all’estero che si celavano dietro questa decisione.
Non essendo ritenuta una causa valida, ciò non fece altro che acuirne il malcontento, aumentando la distanza tra i romanisti e il presidente americano.
Il logo fu poi ritoccato nel 2016, ma solamente dal punto di vista cromatico.

La storia dello stemma della Roma e la proposta dei Friedkin
I Friedkin hanno dunque annunciato il ritorno dello stemma ASR. Ma cosa si intende precisamente? Lo storico stemma ASR è quello da loro proposto? Se così fosse, andrebbe ritrovato nella storia dei loghi della Roma, ma così non è.
Escludendo che il comunicato con “historic ASR crest” intenda i loghi storici che riportano solo questo elemento al loro interno, gli altri, eccezzion fatta anche per il Lupetto di Gratton, sono molto simili tra loro e a quello “nuovo”, ma nessuno gli è identico.
Infatti, come si può notare nell’immagine che segue, già il primo stemma della Roma non era troppo dissimile da quelli dei nostri giorni.
La forma dello scudo, la divisione in due emisferi, la statua della lupa e l’acronimo ASR erano già tutti presenti e disposti come in quello modificato da Pallotta e in quello proposto dai Friedkin.
Il logo che chiosa il comunicato dei Friedkin, quindi, riprende elementi già visti, ma è inedito.
Non è chiaro allora se si tratti effettivamente dello storico stemma a cui fa riferimento la nota stessa.
Bisogna credere che con “historic ASR crest” si intenda il solo acronimo ASR, non come logo, ma come elemento autonomo e integrabile. Ma per certo sarebbe una deduzione, poiché non efficacemente dichiarato.

Inoltre, a dire il vero, il 7 giugno 2025 non è la prima volta in cui è stato visto questo nuovo-vecchio logo.
Infatti, nel derby di ritorno della scorsa stagione, la Roma aveva indossato una maglia celebrativa che riportava proprio lo stemma di cui ora si parla.

Le criticità del nuovo logo della Roma
Sono diversi allora i punti critici del comunicato riguardo al logo della Roma, ma si possono sintetizzare in due ambiguità principali.
Non è chiara e ben inquadrata la natura del logo, se si tratti di una semplice e fedele riproposizione, se sia stato creato ex novo o se si sia partiti da uno storico stemma della Roma, il suddetto ASR crest, e lo si abbia modernizzato.
Inoltre, non è stato chiarito l’utilizzo che verrà fatto del logo, se, come nei famosi casi di Inter e Juve, sostituirà in toto quello corrente, o semplicemente, dato che è anche già stato utilizzato, rientrerà nel “parco loghi” su cui la società potrà puntare per il merchandising, dinamica a cui ormai molte società sono avvezze.
In conclusione, il comunicato probabilmente è volutamente vago e ambiguo.
Ciò che vuole trasmettere non è cosa avverrà con precisione, prendendo una posizione netta che rischierebbe di illudere o allarmare eccessivamente i tifosi, ma la voglia di stare dalla loro parte e la dimostrazione pratica che gli venga dato ascolto.
Un gesto, tra gli altri, volto ad addolcire una tifoseria impaziente dopo sei stagioni senza Champions League.
Foto: Instagram @officialasroma; @as.roma.world; @bolavipcom.