Tutti i giorni news reali sul calcio
CalcioSport newsletter
Rimani aggiornato su tutte le novità della tua squadra
menù

Napoli, Lukaku: “Conte? Abbiamo la stessa mentalità”

Lukaku Napoli, intervista alla Gazzetta dello Sport

Romelu Lukaku, attaccante belga del Napoli, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ecco gli argomenti trattati dal numero 9.

Romelu Lukaku è stato certamente uno dei fautori del quarto scudetto azzurro.

La rete al Cagliari, assieme alla rovesciata di McTominay è la fotografia dell’eccezionale campionato della squadra allenata da Antonio Conte.

Proprio il nuovo numero 9 del Napoli, visto che De Bruyne ha preso la 11, si è raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

Tanti i temi trattati: l’addio all’Inter, la vittoria dello scudetto, il rapporto con Conte e gli arrivi di De Bruyne, Lang e Lucca su tutti.

Ecco le parole del centravanti belga:

“Sono più esperto.

Faccio tanto lavoro tattico a casa: guardo le squadre avversarie, ho più controllo delle cose che succedono e vedo l’azione prima che arriva.

Prima ero più reattivo.

La gente può dire che il fisico è cambiato, ma anche adesso, in ogni gara, ci sono due o tre azioni in cui posso fare la differenza partendo da lontano.

Però sono più altruista, lo dicono gli assist.

Quando sono arrivato in. Italia invece guardavo più a me stesso”.

Sul nuovo campionato:

 “È un nuovo campionato, si parte da zero. Siamo qui per prepararci bene ora, poi vedremo”.

Su quanto abbia inciso nell’arrivo di KDB:

“Pochissimo, giusto due chiamate, molto semplici.

Gli ho spiegato cosa significa giocare qui, che siamo una squadra che vuole migliorare e confermarsi per l’anno prossimo.

Sarà una grande sfida e a lui piacciono le sfide”.

Napoli, Lukaku: “Il rapporto con Conte ha sempre funzionato”

“Abbiamo la stessa mentalità, solo con il lavoro si migliora.

Lui ha un’idea calcistica che si adatta alle mie caratteristiche e io, quando sono a casa, cerco apprendere i concetti di gioco che vuole.

La nostra relazione ha sempre funzionato, perché sa darmi ogni giorno quegli stimoli per cercare di essere sempre il più forte.

È il mio padre calcistico assieme a Roberto Martinez nel Belgio, Koeman all’Everton e Ariel Jacobs all’Anderlecht.

Mi hanno cambiato la vita”

Sulla sconfitta in finale di Champions:

“L’ho vissuta molto male per un anno, sono sincero.

Non ho potuto dire cosa è accaduto (addio all’Inter ndr), ho lasciato parlare la gente perché io non amo passare per la stampa e attaccare, preferisco reagire calcisticamente.

Ora guardiamo avanti, siamo di nuovo in Champions: divertiamoci”.

Su Lucca:

“Gli ho detto che deve capire i movimenti, come giochiamo.

Parlo con lui come con Lang e Kevin.

Se capisce i movimenti vedrà che ogni volta che arriva la palla avrà tre opzioni.

Io al primo anno con Conte ci misi 4 mesi.”.

Sul gol al Cagliari:

“Mi avevano messo tutti una croce addosso.

È stato un gol rabbioso, mi sono tolto di dosso un peso incredibile.

Vincere una volta può capitare, ma rifarlo vuol dire essere vincente.”.

Rimani Connesso

Serie A nel cuore

Scegli la tua squadra del cuore e ricevi settimanalmente le news più importanti del tuo club!

Serie A nel cuore

Scegli la tua squadra del cuore e ricevi settimanalmente le news più importanti del tuo club!

Collabora con noi

Vuoi scrivere per CalcioSport.com ?

Compila i campi qui sotto e verrai contattato. 

Carica il tuo Curriculum VItae