Andando ad acquisire calciatori abbastanza avanti con l’età, il Milan sta mettendo in piedi un progetto per tornare subito a vincere.
La pazienza, secondo gli antichi, è la virtù dei forti, se è vero che solo chi riesce a tenere a bada i propri istinti, accettando di veder trascorrere del tempo prima ottenere ciò che brama, è in possesso di una tempra caratteriale superiore agli altri.
E’ risaputo, però, come l’uomo sia un essere tutt’altro che perfettamente in controllo dei suoi istinti e, di conseguenza, sono numerose le situazioni in cui, senza pensarci troppo, finisce per cedere alle tentazioni, dando ascolto alla fretta e alla cupidigia di ottenere tutto.
Ciò tende ad accadere soprattutto quando si attende qualcosa per tanto tempo e, osservando i risultati scadenti, si sceglie di mettere da parte la pazienza e gli indugi per prestare più fede all’istinto che alla ragione, andando a sconfessare quanto compiuto fino a quel momento.
A Milanello devono saperlo bene, se è vero che, dopo un’annata fallimentare, culminata con il mancato accesso alle coppe europee, i dirigenti rossoneri hanno deciso di abbandonare l’embrionale progetto costruito negli ultimi mesi in favore di una squadra in grado, almeno sulla carta, di competere per la vittoria fin da subito.
In breve tempo, dunque, al Milan sono arrivati un nuovo direttore sportivo, un allenatore cinico e pragmatico come Allegri e un calciatore in là con gli anni come Modric’, a cui potrebbero seguire degli altri veterani come Xhaka o l’ex juventino Rabiot.
Un “istant team”, quindi, una squadra che, infischiandone di qualsiasi tipo di progetto, ha l’ambizione di tornare ai massimi livelli nazionali fin da subito.
Milan, i pro…
La stagione appena conclusa, che ha visto il Napoli vincere il quarto scudetto della sua storia, ci ha dimostrato come, nel calcio moderno, non disputare le coppe rappresenti un enorme vantaggio per chi punta alla conquista del campionato nazionale, se è vero che si ha la possibilità di giocare molte meno partite rispetto alle rivali.
Anche ADL e Antonio Conte, quando composero la rosa partenopea l’estate scorsa, non pensarono tanto a costruire una squadra giovane, ma, al contrario, considerarono prioritario acquistare calciatori già affermati, in grado di rendere al meglio fin da subito.
Igli Tare e Max Allegri, probabilmente, devono aver preso spunto dalla coppia del Napoli, se è vero che, in questi primi giorni al timone del Milan, stanno apparentemente optando per la medesima strategia, andando a corteggiare interpreti già noti, utili, almeno in teoria, a tornare subito al successo.
Alla luce di quanto evidenziato all’inizio del paragrafo e considerata la qualità dei calciatori che i rossoneri si sono accaparrati o sembrano intenzionati a portare a Milano, la strategia dell’instant team potrebbe davvero risultare funzionale alla società meneghina.
Quest’ultima, infatti, vuole tentare di sfruttare al massimo questa stagione di assenza dalle coppe europee e, nel farlo, non sembra molto preoccupata del futuro, il quale, secondo quanto si dice, dovrebbe poter essere garantito dalla formazione under 23, in cui militano tante interessanti promesse.
Evidentemente, dunque, Tare ed Allegri hanno ritenuto di non aver bisogno di ulteriori giovani per garantire un avvenire a questo Milan e, di conseguenza, si stanno concentrando solo a rinforzare la rosa con calciatori d’esperienza, senza guardare troppo lontano.
Il Napoli ha dimostrato che questa può essere un’idea vincente, sta ai rossoneri, ora, confermarlo.
…e i contro
Puntare su giocatori d’esperienza, dal chilometraggio abbastanza elevato, è sempre un grande rischio e, dovunque si guardi, è possibile trovare esempi più che esplicativi di questa situazione, che si ha quando delle ex leggende scelgono di approdare in campionati di minor prestigio per garantirsi uno stipendio elevato.
Per triste che possa essere, la nostra Serie A, purtroppo, è diventato un torneo di minor interesse e popolarità rispetto alle blasonate Liga e Premier League, ritenute delle competizioni molto più importanti.
Il sospetto, di conseguenza, che gente come Modric’ o Xhaka scelga di approdare in Italia solo per ritirare l’ultimo compenso oneroso della carriera non è solo fondato, ma rischia anche di combaciare tristemente con la verità e, per questo, è impossibile non porsi qualche domanda riguardo all’efficacia della strategia scelta da Allegri e Tare.
Se già l’età porta con sé i suoi acciacchi, infatti, le già citate motivazioni in calo rischiano di essere decisive ai fini di un rendimento decisamente più basso delle attese, il quale rappresenterebbe la prova del fallimento del “progetto”, se così si vuol chiamare, del Milan.
Come se non bastasse, poi, si sta sacrificando una bella fetta del monte ingaggi per accontentare questi veterani e, nel caso in cui le cose dovessero andare male, la sensazione di aver malamente sprecato le proprie risorse si trasformerebbe in una squallida realtà.
La società di Cardinale avrà di sicuro esaminato questi aspetti e sarà pienamente in grado di compiere la sua scelta. L’importante è che sia del tutto consapevole degli enormi rischi a cui va incontro adottandola.
Foto: facebook AC Milan.