Strahinja Pavlovic è diventato il vero top player della difesa rossonera, con prestazioni di alto livello dovute alla “cura Allegri”.
Il difensore serbo, arrivato al Milan nell’estate del 2024 dal Salisburgo ha vissuto un primo anno di alti e bassi.
Errori in marcatura, una gestione non sempre impeccabile del pallone e tanti altri limiti difensivi lo avevano relegato a un ruolo di rotazione.
Ma con l’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina del Diavolo, qualcosa è cambiato.
Pavlovic è l’arma in più di Allegri
Ad oggi Pavlovic non è più una scommessa: è la rivincita di coloro che lo hanno soprannominato “cavallo pazzo” in grado di galoppare verso la piena maturazione.
Il turning point è arrivato con il ritorno di Allegri.
Il Milan, arrancato al sesto posto sotto la guida di Conceicao, ha ritrovato equilibrio grazie al passaggio a un 3-5-2, schema che valorizza le qualità fisiche e atletiche di Pavlovic.
A 24 anni, il centrale mancino è diventato il vero top player della difesa, segnando due gol decisivi.
La rete decisiva contro la Roma ha portato i tre punti alla causa rossonera, con una vittoria che lancia il Milan a -1 dal Napoli capolista.
Prestazioni da Top in questo inizio di stagione
Pavlovic è la sintesi perfetta del credo allegriano: muro compatto dietro e coltellate improvvise in ripartenza.
In coppia con Gabbia nella difesa a tre, il serbo si scrolla di dosso l’obbligo di impostare dal basso e si concentra sull’unica cosa che gli riesce meglio: correre come un trattore e travolgere chi gli sta davanti.
La sua potenza – 1,88 metri di muscoli e velocità – rompe i blocchi avversari, come dimostrato contro il Napoli, dove la sua corsa ha sbloccato l’azione per il 2-0 di Pulisic.
Allegri, lo ha trasformato mentalmente: da giocatore incostante a leader silenzioso.
“Strahinja è l’unico mancino in rosa, deve essere titolare“, ripete il tecnico, premiandolo con minuti ininterrotti.
La rivincita di Pavlovic va oltre il campo.
A soli 24 anni, sta per diventare padre, come abbiamo potuto constatare dal l’esultanza dopo la rete contro la Roma.
Con Allegri, che lo paragona ai suoi ex pupilli juventini per grinta, Pavlovic può sbocciare del tutto.
La sua crescita è la metafora del progetto Allegri: non rivoluzioni, ma affinamenti.
Se il Milan chiuderà il 2025 in scia alla vetta, merito è anche del gigante di Belgrado.

								
															
															




