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Milan, anche il futuro di Ibra è in bilico? Ecco cosa aspettarsi

Il futuro di Ibrahimovic al Milan

In casa Milan inizia la ricerca dei colpevoli, e anche Ibrahimovic ora rischia grosso: quale sarà il suo futuro?

In una stagione da dimenticare, dove a salvarsi è ben poco o nulla, il clima a Milanello è diventato rovente. Nessuno è immune dalle critiche, dalla squadra alla dirigenza, passando per chi avrebbe dovuto incarnare una nuova visione societaria: Zlatan Ibrahimovic.

Arrivato con il carisma e la sicurezza che ne hanno segnato l’intera carriera, l’ex fuoriclasse svedese si è rapidamente trasformato da simbolo di rinascita a bersaglio delle contestazioni.

Operating partner di RedBird e figura chiave del nuovo corso, Ibrahimovic ha alternato esternazioni sopra le righe a lunghi silenzi e momenti di assenza che hanno ulteriormente incrinato il rapporto con l’ambiente rossonero.

Negli ultimi mesi la sua figura è finita al centro della rabbia dei tifosi, sempre più delusi da una stagione vissuta sotto le aspettative. E ora anche per lui le certezze iniziano a vacillare: il suo futuro in società non appare più così solido.

La domanda che si fanno tutti è una sola: Ibrahimovic resterà davvero parte del progetto, o sarà uno dei sacrificati di un’inevitabile pulizia?

Lunghi silenzi e profilo sempre più basso: cosa succede a Ibrahimovic?

L’ultima volta che Zlatan Ibrahimovic ha parlato in pubblico risale a pochi giorni fa, alla vigilia della finale di Coppa Italia. Una fugace dichiarazione sul cuore rossonero di Jannik Sinner, seguita da un commento telegrafico su Milan-Bologna: “Siamo pronti e preparati”. Nulla di più. Un intervento che ha lasciato l’amaro in bocca a chi si aspettava ben altro da uno dei volti simbolo del nuovo Milan targato RedBird.

Per tornare a un’apparizione più sostanziosa bisogna andare indietro al 30 marzo, alla vigilia di Napoli-Milan. In quell’occasione, Zlatan aveva spiegato la sua lunga assenza – venti giorni di silenzio totale, anche sui social – con un problema di salute: “Ho avuto un virus, ho perso tre chili. Sono qua per aiutare tutti, in campo e fuori. Come prima, ora e in futuro”. Aveva anche provato a smontare le voci di attriti con l’amministratore delegato Giorgio Furlani, liquidandole come “falsità”.

Ma il silenzio resta. Un silenzio che pesa, soprattutto per uno come Ibrahimovic, da sempre maestro nell’arte della comunicazione – spesso criptica, sempre egocentrica. Eppure, da settimane, anche il suo mondo social sembra spento. Su X l’ultima attività risale al 25 febbraio, mentre su Instagram l’unica presenza è legata a iniziative imprenditoriali, nulla che abbia a che fare con il Milan.

E così, i tifosi del Diavolo non ricevono risposte. Né dai post, né dalle parole. Domande che si moltiplicano, soprattutto in casa rossonera: cosa sta facendo Ibra? E soprattutto, che ruolo avrà – se ne avrà ancora uno – nel futuro del club?

I tifosi del Milan scaricano anche lui

La stagione del Milan si chiude tra fischi, delusione e bocciature trasversali. Nessuno si salva, nemmeno Zlatan Ibrahimovic, che da simbolo dell’orgoglio rossonero è diventato – nel giro di pochi mesi – una figura contestata, bersaglio della frustrazione popolare.

I primi segnali erano arrivati già lo scorso dicembre, in occasione di Milan-Genoa e delle celebrazioni per i 125 anni del club. Allo stadio, in un San Siro gremito, piovvero i primi fischi. Non rivolti al campione del passato, ma al dirigente del presente. Un passaggio netto, quasi crudele, che ha segnato lo spartiacque tra l’Ibra leggenda e l’Ibra manager, oggi visto con sospetto da buona parte della tifoseria.

Il malcontento è cresciuto con il tempo. Le indiscrezioni sui colloqui condotti con i potenziali nuovi direttori sportivi al fianco di Gerry Cardinale, seguiti poi dalla riaffermazione della leadership da parte dell’ad Giorgio Furlani, hanno finito per relegarlo in secondo piano. E a quasi un anno e mezzo dalla sua nomina, resta una domanda senza risposta: qual è, concretamente, il ruolo di Ibrahimovic nel Milan?

Non ha aiutato nemmeno il fallimento del progetto Milan Futuro, retrocesso in Serie D nonostante l’investimento di circa 15 milioni di euro. Una creatura su cui lo svedese aveva puntato personalmente, affidandone la gestione sportiva all’amico Jovan Kirovski. E mentre la squadra lottava nei playout contro la SPAL, Ibra era altrove: a seguire la Primavera, dove giocava suo figlio Maximilian. Un’assenza, quella a Ferrara, che non è sfuggita né ai tifosi né agli addetti ai lavori.

Sotto accusa anche la sua narrazione stagionale: un copione di frasi rassicuranti“tutto sotto controllo”, “siamo tranquilli” – che col senno di poi suonano stonate. Così come le lodi entusiastiche per acquisti che hanno reso ben al di sotto delle aspettative. In molti si sarebbero aspettati un peso maggiore anche all’interno dello spogliatoio, specie nei confronti dei giocatori in difficoltà.

Quale futuro per Ibra? Per lui e per la dirigenza del Milan è ora di farsi domande

Il quadro che ne emerge è quello di una figura centrale ma opaca, sempre più distante dalla passione dei tifosi. E in un’annata dove nulla ha funzionato, anche per lui è arrivato il momento delle domande scomode. Perché – Maldini insegna – quando una stagione termina in questo modo, non esistono intoccabili, nemmeno se ci si chiama Zlatan Ibrahimovic.

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