Nella giornata odierna Dries Mertens ha conferito la cittadinanza onoraria di Napoli, tante le domande e i ricordi del belga.
in occasione del prestigioso conferimento della cittadinanza onoraria da parte della città di Napoli, Dries Mertens ha espresso con grande commozione le sue emozioni più sincere.
Ha inoltre condiviso profonde riflessioni sullo speciale legame che lo unisce alla città, alla squadra del Napoli e ai suoi tifosi.
Le sue parole hanno raccontato non solo l’amore e la gratitudine per un luogo che ormai considera casa, ma anche pensieri intensi sul suo percorso passato e sulle prospettive future, lasciando trasparire quanto Napoli abbia segnato la sua vita, dentro e fuori dal campo
“Sono arrivato a Napoli dodici anni fa, in una società dove mi piaceva giocare e in una città che mi ha permesso di crescere, non solo come calciatore ma anche come persona.
Oggi mi sento parte di questa comunità. Sono diventato uno di voi, e per questo è un onore ricevere questo riconoscimento”.
Queste le parole con cui l’ex 14 napoletano ha aperto il discorso.
Il passato, il presente e il futuro di Mertens (magari a Napoli), e su De Bruyne…
Dries Mertens ha voluto raccontare anche il suo attuale stato d’animo, reduce da settimane particolarmente intense e significative, tra la vittoria dello scudetto del Napoli e il trionfo in Turchia con il Galatasaray.
“Sono state settimane bellissime, emozioni forti tra Napoli e Istanbul.
Ma casa, per me, resta Napoli.
Abbiamo mantenuto la nostra abitazione qui e ogni volta che torno, mi sento nel mio posto.
Sono rientrato da pochi giorni e già sto riscoprendo i piaceri di sempre: la barca, il buon cibo… tutto ciò che rende questa città unica”.
Interrogato su un possibile ritorno nel club con una nuova funzione, Mertens ha preferito non entrare nei dettagli.
“Non ci ho ancora pensato seriamente, adesso voglio prendermi un po’ di tempo per staccare la testa. Ma mai dire mai…”.
Il legame con Napoli è totale, profondo, quasi simbiotico.
“Questa città mi ha dato tutto: il carattere, la gioia di vivere, un figlio. Cosa potrei volere di più?”.
Parlando della sfera familiare, l’ex attaccante azzurro ha confidato un pensiero legato alla sua vita futura.
“Sto riflettendo anche sulla possibilità di appendere gli scarpini al chiodo.
La mia seconda figlia potrebbe nascere qui, come è successo per mio figlio Ciro.
Quando è nato lui, vivevamo a Palazzo Donn’Anna e ci siamo goduti appieno quei momenti.
Ripeterli oggi sarebbe meraviglioso”.
Non poteva mancare una battuta sul piccolo Ciro e la sua fede calcistica.
“Che squadra tifa? Domanda ovvia… c’è affetto anche per il Galatasaray, ma quel pantaloncino del Napoli non se lo toglie mai”.
Mertens ha sorriso anche parlando del suo rapporto con il dialetto napoletano.
“Cerco di non dire troppe parolacce… ma ‘bella ’mbriana’ è la parola più bella in assoluto”.
Riguardo alla conquista dello scudetto da parte degli azzurri, l’ex numero 14 ha raccontato un aneddoto significativo.
“La prima chiamata è stata per Tommaso Starace.
Mi ha fatto una videochiamata e ho potuto vivere la festa da lontano.
Tommy rappresenta lo spirito del Napoli, è l’unico ad aver vissuto da dentro quattro scudetti.
Una persona speciale, sempre col sorriso, piena di passione.
Siamo stati insieme in barca di recente e ha parlato per ore di Maradona. Emozioni che non dimenticherò.
Questo titolo è stato un passo fondamentale, ci sono persone giuste nei ruoli giusti. È vero, qualche rivale ha abbassato i ritmi, ma ora può aprirsi un nuovo ciclo”.
Alla domanda su Victor Osimhen, Mertens ha preferito mantenere un certo riserbo, pur non nascondendo la stima.
“È un grande giocatore. Non ho parlato con lui dei problemi avuti, ma sono felice che abbia giocato a Napoli: ha portato lo scudetto.
Ora spero che lui e il club trovino il modo giusto per salutarsi, se sarà il momento”.
Sulle prospettive a lungo termine, l’idea di restare legato al club partenopeo lo affascina.
“L’idea di tornare al Napoli in un altro ruolo mi affascina.
In nove anni qui abbiamo costruito qualcosa di importante, i frutti si sono visti anche dopo.
Sono sicuro che il futuro riserverà ancora grandi cose per questa società”.
Su Kevin De Bruyne, amico e compagno di nazionale accostato al Napoli, ha preferito mantenere il riserbo: “Preferisco non esprimermi, non voglio entrare in certe dinamiche. Ma da tifoso, sarei felice”.
Infine, una riflessione che racchiude l’essenza del suo legame con Napoli e il percorso vissuto.
“Abbiamo chiamato nostro figlio Ciro perché io e mia moglie siamo arrivati a Napoli da ragazzi e questa città ci ha insegnato a vivere.
Ci ha fatto crescere, ci ha fatto capire che si può essere felici anche con poco.
Dopo i primi anni, ho trovato spazio, ho fatto tanti gol e la gente ha iniziato ad apprezzarmi.
È stato un cammino bellissimo, che mi porto nel cuore”.
Foto: Instagram Mertens