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Lazio, Toma Basic: da incognita a titolare inamovibile di Sarri

La caduta e la rinascita di Toma Basic.
Foto: Shutterstock

Dopo un periodo di alti e bassi, l’allenatore Maurizio Sarri, in un periodo di estrema emergenza, ha rivalorizzato Toma Basic.

A Formello, nonostante un inizio di stagione turbolento, si potrà sorridere per le ottime prestazioni e la rinascita di un calciatore che era finito ai margini del progetto.

Infatti, in seguito all’esclusione dalla lista della Serie A nelle stagioni 2024-2025 e 2025-2026, Toma Basic è stato in grado di sfruttare l’ultima possibilità offertagli da Maurizio Sarri.

Come ha fatto, quindi, il croato a passare dalla condizione di separato in casa a quella di titolare inamovibile della Lazio?

Chi è Toma Basic: dalla Croazia alla Lazio

Toma Basic nasce il 25 novembre 1996 a Zagabria (Croazia) e cresce calcisticamente nel Dubrava e nel NK Zagabria tra il 2005 e il 2014.

Tra il 2015 e il 2018 si fa notare, dopo l’esperienza al Rudes, all’Hajduk Spalato con la quale collezionerà 75 presenze condite da 11 reti.

Poi il grande passo: si trasferisce al Bordeaux per 3.80 milioni di euro e vi rimarrà fino al 2021.

Dopo le ottime prestazioni in Francia entra nei radar della Lazio che necessita di rinforzare la linea di centrocampo: Basic è l’ideale.

La sua altezza (190 cm), la duttilità e l’adattabilità sul terreno di gioco, l’essere completo in entrambi le fasi e la particolare grinta convincono la società biancoceleste a sborsare 7.10 milioni di euro.

Purtroppo, almeno per i primi anni di permanenza, l’investimento sembra non essere minimamente ripagato a causa delle gare deludenti del croato.

I primi anni deludenti alla Lazio

Toma Basic fa il suo esordio in maglia biancoceleste in occasione della terza giornata del campionato 2021-2022 contro il Milan sostituendo Sergej Milinkovic-Savic.

Poco dopo, il 30 settembre, realizza la sua prima rete in Europa League contro la Lokomotiv Mosca (2-0): concluderà la stagione con 37 presenze e un goal.

Un anno estremamente incoraggiante che viene riconfermato dalle 32 partite disputate nella stagione successiva (2022-2023).

Qualcosa però si rompe: dall’estate del 2023 fino al gennaio del 2024 non scenderà più in campo e, successivamente, verrà girato in prestito alla Salernitana.

In Campania non riuscirà né a incidere né a convincere entrambe le società: dopo 6 mesi ritorna nella Capitale e finisce nuovamente ai margini della rosa.

La stagione 2024-2025 è decisiva: esclusione dalle liste Serie A e UEFA, critiche dei tifosi e sfiducia da parte della dirigenza e degli allenatori.

Nella maggior parte dei casi, un calciatore, in queste situazioni delicate, andrebbe alla deriva e ne risentirebbe particolarmente in termini di autostima.

Il croato, però, come da lui dichiarato, non ha perso mai la speranza di rientrare in campo (anche se è stato difficile) e ha continuato ad allenarsi in attesa di una chance: ecco che entra in gioco Maurizio Sarri.

Sarri e il progetto Basic 2.0

In seguito all’esonero di Marco Baroni (oggi in forza al Torino), viene richiamato sulla panchina biancoceleste Maurizio Sarri dopo poco più di un anno.

In realtà, l’allenatore ex Napoli e Juventus confermerà in parte le decisioni dei suoi predecessori (Tudor e Baroni) escludendo nuovamente Basic dalle liste.

La seconda esperienza laziale del “Comandante” non inizia nel migliore dei modi: 3 sconfitte (tra le quali quella contro la Roma per 0-1) nelle prime 4 gare.

I tifosi insorgono e protestano fortemente contro la società, l’allenatore e la squadra: periodo nero per i biancocelesti.

Come se non bastasse, la Lazio deve affrontare la numerosa serie di infortuni riscontrati nelle successive giornate: fuori Marusic, Tavares, Castellanos, Lazzari, Patric, Gigot e Vecino.

Inoltre, in occasione di Lazio-Roma del 21 settembre, si creano nuovi problemi: Dele- Bashiru è costretto ad abbandonare il terreno di gioco al 14′ del primo tempo, Rovella deve fermarsi, Belahyane e Guendouzi vengono espulsi.

 È emergenza a centrocampo in quanto rimane, come unico giocatore di ruolo, Danilo Cataldi: Sarri deve ricorrere ai ripari.

Ecco, allora, che entra in gioco Toma Basic: l’allenatore non ci pensa due volte e lo schiera da titolare immediatamente in occasione della gara del 29 settembre contro il Genoa.

La Lazio vince al Marassi per 0-3 grazie ai 90 minuti del croato, dopo 497 giorni di assenza, talmente autorevoli che Sarri dichiarerà:

“L’ho visto bene e mi fa piacere. Quando a fine agosto abbiamo fatto le liste gli ho detto che finiva fuori lista ma non fuori rosa. Aveva ampia possibilità di rientrare. È successo, mi fa piacere soprattutto la risposta del ragazzo. Non ha mai mollato”.

Da quel momento Toma Basic diventa un titolare inamovibile: 10 gare consecutive da titolare, 758 minuti giocati complessivi, una rete, due assist, continui elogi da parte dei tifosi e la rilevante considerazione dell’allenatore, il quale lo ha ritenuto l’unico elemento incedibile della rosa.

Cosa ha fatto Toma Basic?

La reintegrazione di Basic si inserisce in un contesto complesso e critico, in cui sono necessari la grinta e la voglia di riscatto.

La situazione della Lazio combaciava perfettamente con lo stato d’animo del calciatore: rabbia, pazienza e smania di calcare il terreno di gioco.

Affiancato da Cataldi e Guendouzi il croato ha dimostrato di sapersi mettere al servizio della squadra e di sacrificarsi per un risultato positivo: è stato uno dei principali pericoli della Lazio considerando l’assenza di Castellanos, Cancellieri e talvolta Zaccagni.

Sarri ha trovato sorprendentemente un calciatore pronto nelle gambe e soprattutto nella mente: 467 giorni di stop sono sembrati uno o addirittura meno.

Bisognerà valutare la situazione quando il reparto dei centrocampisti sarà al completo (Rovella rientrerà a breve) ma una cosa è certa: Basic, con il blocco del mercato, è da considerarsi l’acquisto principale della Lazio in questa stagione.

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