Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, in un’intervista a Lalaziosiamonoi ha parlato del momento difficile della società
La Lazio, dopo un finale di annata difficile nella scorsa stagione, si ritrova a vivere un’estate altrettanto complicata. I biancocelesti non possono operare sul mercato, a causa di dell’ormai famosissimo indice di liquidità. Il direttore sportivo biancoceleste, Angelo Fabiani, ha cercato di fare chiarezza a riguardo in una lunga e approfondita intervista. Il dirigente, alla Lazio dal 2023, ha voluto affrontare i temi più scottanti dei quali tanto si discute ormai da settimane.
Fabiani: “Problemi finanziari? Una svista che ci può stare”
Il dirigente biancoceleste si è soffermato su come sia nata questa problematica legata all’indice di liquidità: “L’indice di liquidità, l’indebitamento, tutte queste norme andrebbero innanzitutto capite nella loro interezza, nei loro vincoli. Ma questo non significa che la società non può ottemperare agli impegni presi con calciatori e dipendenti. Noi abbiamo già pagato tutti gli stipendi come da scadenza federale. L’indice di liquidità è scattato per un investimento fatto dalla società per migliorare la struttura, per la nuova costruzione del centro sportivo per i ragazzi e per tutto il settore giovanile. Una svista che ci può stare. Non ha nulla a che vedere con gli investimenti fatti con i calciatori”.
“Dimissioni del mister? Tutto inventato”
Poi sulle voci degli ultimi giorni secondo le quali Sarri avrebbe pensato alle dimissioni:“Sarri è stato informato sul blocco, ma lo stesso Lotito ne ha preso contezza dopo, così come me. Questo ci ha fatto ritornare sui nostri passi, ridiscutendo alcune questioni con il tecnico. Ho sentito parlare di dimissioni, a noi non è mai arrivato niente anche perché i contratti partono dal 1 di luglio. Quindi di quali dimissioni stiamo parlando? Sono cose inventate. Sarri ha dimostrato serietà, attaccamento e grande senso di appartenenza. A marzo 2024 ci si lasciò in ottimi rapporti, in un momento particolare della vita del tecnico come oggi può capitare a tutti. Aveva la possibilità di fare un passo indietro perché sono mutate alcune situazioni, ma un conto è venirne a conoscenza successivamente e un altro è prendere in giro una persona, perché i rapporti con Lotito e con il sottoscritto sono talmente forti e importanti che una roba del genere non poteva mai avvenire, cioè mistificargli la realtà dei fatti. Comprendo tutto e tutti, anche che fa più notizia dire stupidaggini piuttosto che le verità. Mi rammarica che dopo si possa fare disinformazione. È chiaro che qui ognuno fa i propri interessi di bottega. Quello che voglio dire a questi signori che si avventurano che bisognerebbe prima documentarsi, prima capire le norme e poi azzardare a fare qualche ragionamento sensato”.
Fabiani: “Non vogliamo cedere i pezzi pregiati della rosa”
Fabiani, inoltre, ha fatto il punto su come sono stati condotti i colloqui con Sarri per il suo ritorno e su quanto il blocco del mercato possa aver influenzato le scelte della società: “Il blocco del mercato per quanto mi riguarda è una norma abolita. Al 26 maggio io non sapevo di questo vincolo e di questa situazione, per cui ho parlato liberamente con Sarri. Mai mi sarei sognato, né io e né Lotito, di prenderlo in giro. A tutto si può rimproverare al presidente meno che di dire una cosa per un’altra. Per la famosa ‘lettera’ che ci è arrivata, qualche giorno è passato dall’ultima partita contro il Lecce, soprattutto dopo aver parlato con i commercialisti. I ragionamenti fatti con Sarri erano sul fare qualche uscita e qualche entrata, ovvero di togliere gli esuberi, che non rientrano nel progetto tecnico della società. Lui non ha mai detto di mandare via Tavares, Castellanos, Rovella, ecc. L’idea era di completare e potenziare una squadra che, a detta non di Fabiani ma degli addetti ai lavori, lo scorso anno per gran parte del campionato ha divertito e stupito”.
“Questa Lazio con Sarri può fare meglio che con Baroni”
L’ex dirigente della Salernitana, infine, ha riflettuto su cosa sia effettivamente andato storto nella scorsa stagione: “Nel girone di ritorno abbiamo avuto qualche passo falso e tanti pareggi di troppo all’Olimpico, ma questa Lazio all’ultima giornata ancora si stava giocando la Champions e l’Europa League. Poi purtroppo il calcio è talmente carogna che si è perso contro il Lecce in casa, con tutto il rispetto, e siamo arrivati a questo finale. Ma mi sembra comunque che questa squadra in Europa ha fatto un qualcosa di straordinario. Poi c’è stata una lotteria ai calci di rigore con il Bodo Glimt, che purtroppo sono un terno al lotto. L’anno scorso abbiamo fatto 86 gol, non si fanno tutti gli anni. Quindi c’è una forza interna. Se dobbiamo trovare il pelo nell’uovo, possiamo dire che abbiamo preso qualche gol di troppo. Noi non siamo convinti che la squadra possa fare meglio con Sarri piuttosto che con Baroni, ma siamo sicuri che c’è materiale a sufficienza per poter lavorare e continuare a portare avanti quel programma triennale di ricostruzione”.