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Kean, rinato con la Fiorentina: perché può esprimere il suo talento

Foto: Shutterstock

Dopo anni discontinui Kean sembra rigenerato dalla cura Palladino con la Fiorentina: ora quel talento inespresso puo’ sbocciare

Kean: dalla Juve alla Fiorentina per ritrovare il talento sperduto

Negli ultimi anni alla Juventus ci eravamo dimenticati di quel “bimbo prodigio” capace di far impazzire le difese della Serie A a soli 17 anni rendendosi protagonista addirittura di gol decisivi nella corsa al titolo della Juventus di un certo CR7.

Moise Kean da giovanissimo era questo, incantevole estro e inconsapevole sfrontatezza di un ragazzo che con i propri piedi sembrava essere in grado di prendersi i palcoscenici più importanti del calcio europeo.

Poi la discesa, prima con la maglia bianconera che tanta fiducia gli aveva dato e poi con quella dell’Everton in Premier dove fatica a guadagnare credibilità, con tanto di bravate in nazionale che gli costano spesso la non convocazione.

Nel 2020/21 arriva la grande opportunità di riscatto in Francia con il PSG dove il classe 2000 circondato da campioni quali Neymar e Mbappe colleziona addirittura 13 reti tornando ai livelli di una volta.

Standard che, però, non riesce a mantenere nei 3 anni successivi al ritorno a casa dalla sua Signora con il mister che lo aveva lanciato, Allegri, in un triennio che lo vede solo 11 volte marcatore: troppo poco per un ragazzo su cui c’erano aspettative altissime.

Adesso la chance gliel’ha servita la Fiorentina e da come ha iniziato la stagione tutto sembra far presagire al ritorno in auge di quel talento che avevamo visto ormai 7 anni fa.

Palladino e compagni al suo servizio: Kean deve far bene

Se vi state chiedendo perché la Fiorentina dovrebbe essere la soluzione giusta per Moise per ritrovarsi le risposte possono essere molteplici, dall’aspetto tattico a quello mentale.

Il gioco di Palladino non sempre, seppur abbiamo iniziato a conoscerlo da pochi anni, tende ad esaltare la prima punta ma c’è un fattore che potrà risultare determinante.

I trequartisti sono il fulcro delle manovre nell’economia della squadra secondo il giovane mister e quest’anno la Viola puo’ contare su un reparto di qualità, Colpani e Gudmundsson sapranno come innescare il centravanti italiano.

Senza considerare la caratura degli esterni gigliati: Gosens, Dodò, Parisi, Kayode e in caso anche Biraghi, tutti giocatori dalla forte proiezione offensiva, si prevedono tanti cross indirizzati sulla testa di Kean, situazione che Moise sa bene come sfruttare.

Testa e ambiente adatti alla rinascita

L’ambiente e la tranquillità sono fattori che sicuramente influiscono sulle prestazioni di un calciatore, a maggior ragione se si tratta di un attaccante, per il quale le pressioni posso giocare un ruolo importante.

Moise a Firenze sembra aver trovato la piazza giusta e i 2 gol in Conference League contro il Puskas Akademia aggiunti alla rete di Monza dimostrano la condizione attuale del ragazzo.

La mente più libera e un contesto con meno occhi puntati rispetto a quanto vissuto a Torino aiuteranno il classe 2000 a sprigionare quel talento che da sempre ha avuto dentro ma che spesso è rimasto intrappolato ma che adesso non ha più scuse e deve fuoriuscire.

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