Juventus: i perché di una crisi che lascia sconcertati tifosi
La Juventus in Italia non è solo una squadra di calcio, ma è un qualcosa in più. In ogni parte del bel paese ci sono numerosi tifosi bianconeri, segno che la vecchia signora ha ovunque aficionados pronti a sostenerla sempre. Cerchiamo di capire il perché la Juventus è in crisi.
In questo inizio di stagione le difficoltà incontrate dai torinesi sono state parecchie ed alcune di esse inspiegabili. Cerchiamo di capire i perché della crisi della Juventus.
Uno dei problemi più rilevanti di questa crisi della Juventus è la mancanza di una chiara identità di gioco. Nonostante la rosa juventina sia molto competitiva, la squadra risulta essere a metà di un guado.
La Juve gioca un calcio a metà tra l’attendista e lo spregiudicato e questo ibrido sta inficiando le prestazioni dei bianconeri oltre misura. Questo squilibrio tattico si riflette sui risultati della squadra.
Alcuni osservatori mettono l’accento sul fatto che i bianconeri non abbiano ancora assimilato i principi di gioco dell’allenatore Tudor. La conseguenza è l’avere i reparti scollegati e poca aggressività in fase di non possesso.
Infortuni e condizione fisica
Altro problema è la condizione atletica. La stagione lunga, stressante e piena di impegna sta producendo infortuni a catena. Questo sta pensando sia sulla condizione atletica dei singli che sulla tenuta mentale del gruppo stesso.
I talenti sono giovani e bravi, ma serve tempo
Yildiz, Miretti, Cabal, Rouhi sono alcuni degli elementi emergenti dei ragazzi di Tudor, ma come tutti i giovani, anche se talentuosi, devono essere attesi.Un campione non nasce dall’oggi al domani e serve tempo, pazienza e dedizione per trasformare promesse in grandi giocatori. Alla Juventus una delle cose che storicamente manca è il tempo e la pazienza.
D’altro canto, i cosiddetti “vecchi” non sembrano avere il carisma dei vari Chiellini, Bonucci e Buffon degli anni d’oro degli scudetti a raffica.
La pressione dell’ambiente
La Juve vive costantemente sotto una altissima pressione mediatica e interna.
Ogni risultato negativo viene amplificato a dismisura. La tensione si riflette irrimediabilmente sul campo.
Si vedono spesso errori banali, nervosismo e mancanza di lucidità nella fasi cruciali dei match. Servirebbe una gestione mentale più serena, che riporti equilibrio nel gruppo e lasci uscire il potenziale dei calciatori.
Dirigenza e prospettive future
La Juventus sta ricostruendo l’intero organigramma dirigenziale. I nuovi nocchieri al comando, però, devono avere il tempo di capire la situazione ed intervenire dove c’è bisogno.
In futuro occorrerà investire su un progetto tecnico coerente, che valorizzi i giovani, e tornare ad una identità forte sia dentro che fuori dal campo. Se ciò sarà fatto in modo coerente, i risultati non tarderanno ad arrivare.
Conclusione
Nelle ultime ore si è parlato di un esonero dell’allenatore Tudor. Al momento, nessuna decisione è stata ancora presa e si pensa che le prossime due partite saranno decisive per il futuro del tecnico bianconero.
La crisi è evidente, ma non è irreversibile. La Juve può tornare ad essere vincente, solida e rispettata, ma deve sapersi ricostruire in modo coerente ed intelligente. Il futuro dipenderà dalle scelte della nuova dirigenza.








