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Juventus, i retroscena sull’esonero di Tudor: tutta la verità

I retroscena dell'addio tra Tudor e la Juventus
Foto: Shutterstock

Lo scontro negli spogliatoi dell’Olimpico, il feeling mai nato con la società e non solo: i motivi dell’esonero di Tudor dalla Juventus

L’addio era nell’aria ormai da diverse settimane, ma decisiva per la separazione tra Igor Tudor e la Juventus è stata la serata dello stadio Olimpico.

Dopo la sconfitta contro la Lazio, infatti, ci sarebbero stati scontri e tensione nel post-partita.

Negli spogliatoi bianconeri è andato in scena un confronto durissimo tra Igor Tudor e la squadra, l’ultimo atto di un rapporto che era ormai destinato ad andare incontro alla sua naturale conclusione.

Come riporta Tuttosport, il tecnico croato avrebbe accusato i giocatori con toni molto aspri. Le parole dell’allenatore sono state accolte con freddezza: i calciatori, a quel punto, hanno compreso che l’esperienza di Tudor sulla panchina juventina era giunta al capolinea.

Il gelo è proseguito durante il viaggio di ritorno e, poche ore dopo, la società ha comunicato ufficialmente l’esonero.

I motivi dell’esonero di Tudor dalla Juventus: i rapporti incrinati con la dirigenza

Il confronto con la squadra, però, non è che l’epilogo di una crisi nata mesi fa.

Tra Tudor e il direttore generale Damien Comolli non è mai sbocciato il feeling. Già durante il Mondiale per club erano emerse le prime distanze, quando il tecnico aveva intuito di non avere reale voce in capitolo sul mercato, interamente gestito dal dg.

Col passare delle settimane, il calo dei risultati ha aggravato la situazione. Comolli, insieme a Giorgio Chiellini — collante fra dirigenza e spogliatoio — ha tentato invano di ricucire lo strappo.

Gli incontri fra tecnico e dirigenti, però, sono diventati sempre più rari e carichi di tensione.

Crisi anche in campo: i numeri

I numeri del campo, poi, parlano da soli: otto partite consecutive senza vittorie, tre sconfitte di fila e quattro gare senza segnare. La Juventus è apparsa più volte allo sbando, confusa, senza idee e incapace di reagire.

Il ko contro la Lazio è stato solo l’ennesima conferma di una crisi profonda, tecnica e mentale, che ha travolto l’intero gruppo. L’immagine di una squadra smarrita, incapace di rispondere agli stimoli dell’allenatore, ha sancito la fine di un ciclo mai davvero decollato.

Le dichiarazioni di Tudor che hanno irritato la Juventus

A pesare sul destino di Tudor anche la gestione della comunicazione. Le sue uscite pubbliche, spesso difficile da digerire, hanno creato più di un malumore in società.

Dalle polemiche sugli arbitraggi dopo la gara con il Verona alle critiche indirette sulla politica di mercato — “Al Como Fabregas sceglie i giocatori che vuole” — il tecnico non ha risparmiato frecciate alla dirigenza.

Un atteggiamento che ha isolato ulteriormente l’allenatore, ormai consapevole che l’addio fosse solo questione di tempo.

La Juventus volta pagina

Il duro faccia a faccia nello spogliatoio dell’Olimpico è stato solo la scintilla finale di un incendio che ha preso vigore col passare delle settimane. Tra tensioni interne, risultati deludenti e un clima sempre più pesante, la Juventus ha scelto di cambiare rotta.

L’era Tudor si chiude così, tra amarezza, delusione e un senso di inevitabilità che aleggiava da tempo attorno alla Continassa. Ora per la società bianconera si apre una nuova fase quella della ricostruzione, l’ennesima. E chissà che Spalletti non sia, finalmente, la persona giusta al momento giusto.

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