Antonio Conte resta a Napoli e chiude le porte a un ritorno alla Juventus. L’ira dei tifosi si fa sentire: “Via la stella dallo Stadium”
Colpo di scena nel panorama calcistico italiano: Antonio Conte resterà alla guida del Napoli anche per la prossima stagione. Una notizia che, fino a pochi giorni fa, sembrava improbabile, alimentando ancor di più lo stupore dei tifosi – soprattutto di quelli partenopei – che avevano temuto l’addio del tecnico salentino.
A smentire le insistenti voci di un possibile ritorno alla Juventus è stata la conferma ufficiale della società azzurra, che ha blindato Conte almeno per un altro anno all’ombra del Vesuvio.
L’allenatore, considerato uno dei simboli della rinascita juventina nei primi anni 2010, sembrava destinato a tornare alla Continassa per raccogliere un’eredità tecnica difficile e riprendere in mano il ciclo vincente interrotto. Ma così non sarà.
E se Napoli esulta per la continuità di un progetto ambizioso, Torino si lecca le ferite. L’ipotesi di rivedere il loro condottiero sulla panchina bianconera aveva riacceso le speranze dei tifosi juventini, che ora faticano a nascondere la delusione. Ed è soprattutto sui social che la loro rabbia è esplosa.
Conte “tradisce” la Juventus e resta a Napoli: una storia chiusa per sempre?
Un “no” che risuona come un terremoto in casa Juventus. Antonio Conte, l’uomo che riportò il club bianconero alla gloria nel 2011 e diede il via al ciclo dei nove Scudetti consecutivi, ha rifiutato – ancora una volta – la corte della Vecchia Signora. Una decisione che, con ogni probabilità, chiude per sempre il capitolo tra il tecnico salentino e il club che lo aveva consacrato prima da capitano e poi da allenatore vincente.
La delusione è palpabile a tutti i livelli: tra i vertici societari, dove la scelta di puntare su Conte rappresentava una svolta strategica, e tra i tifosi, che sui social non nascondono la rabbia. C’è chi arriva addirittura a chiedere la rimozione della stella dedicata all’ex capitano all’Allianz Stadium.
Un sentimento di tradimento che affonda le sue radici in una lunga e tormentata storia.
Il primo strappo: la rottura tra Conte e la Juventus nel 2014
Per comprendere appieno la portata del rifiuto, bisogna riavvolgere il nastro fino al luglio del 2014, quando Conte lasciò clamorosamente la panchina bianconera a ritiro già iniziato. Dopo tre Scudetti consecutivi, le divergenze con la dirigenza sul mercato portarono alla rottura.
Il club scelse Max Allegri, che inaugurò un altro ciclo vincente. Ma quella frattura lasciò cicatrici profonde, in particolare nei rapporti tra Conte, Andrea Agnelli e la proprietà Elkann.
Il secondo strappo: il tradimento con l’Inter
Nel 2019, quando Allegri lasciò la Juventus, Conte si propose per un ritorno. Aveva l’appoggio di dirigenti come Paratici e Nedved, ma la proprietà disse no. Pochi mesi dopo, il tecnico firmò con l’Inter, diventando avversario diretto della Juve e guidando i nerazzurri a uno Scudetto.
Indelebile l’immagine del dito medio rivolto verso la tribuna juventina durante una semifinale infuocata di Coppa Italia nel 2021. Un gesto che fece calare ulteriormente il sipario sulla possibilità di un riavvicinamento.
La svolta mancata: Motta, Napoli e l’ultima chiamata
Nel 2024 il destino sembra dare una nuova chance. Conte è libero e non aspetta che una chiamata dai bianconeri. La Juventus, però, a sorpresa sceglie Thiago Motta, strappandolo al Bologna dopo una stagione trionfale. Conte, così, va a Napoli. E la decisione si rivela azzeccata, anche se la frustrazione per la decisione della Juve è tanta.
Ennesimo strappo, ennesima batosta presa dal mister salentino. E chissà se la delusione provata allora non abbia avuto peso anche in questi giorni di riflessione.
L’ultimo no: Conte resta a Napoli e rifiuta la Juventus
Arriviamo così a maggio 2025. Dopo il naufragio del progetto tecnico targato Thiago Motta e un mercato che non ha prodotto i risultati attesi, in casa Juventus scatta l’ora della svolta. John Elkann prende in mano le redini del club e dà il via a una profonda ristrutturazione: fuori Cristiano Giuntoli, dentro Damien Comolli, mentre Giorgio Chiellini ottiene un ruolo sempre più centrale nell’organigramma bianconero.
Ma la mossa più simbolica arriva sul fronte tecnico. Elkann decide che è il momento giusto per riallacciare i rapporti con Antonio Conte, lasciandosi alle spalle lo strappo del 2014. Il numero uno di Exor contatta personalmente l’allenatore salentino, affiancato da Chiellini nel tentativo di riportarlo a Torino.
La sensazione è che il terreno sia favorevole: il Napoli ha appena conquistato lo Scudetto, ma le dichiarazioni di Conte e del presidente Aurelio De Laurentiis lasciano intravedere un possibile divorzio.
In quelle ore, in casa Juve cresce la fiducia: il ritorno del “figliol prodigo” sembra a un passo. E invece, il destino è pronto a sorprendere ancora una volta.
Nelle ultime 48 ore, De Laurentiis ribalta il tavolo: rinnovo con ritocco dell’ingaggio, mercato ambizioso con nomi di primo piano – De Bruyne in cima alla lista – e un progetto solido. Conte ascolta anche la famiglia e il suo staff, e decide di restare.
La Juventus si ritrova ancora una volta con il cerino in mano. Secondo fonti vicine al tecnico, le incertezze sull’organigramma bianconero e la mancanza di chiarezza sul futuro hanno pesato nella scelta.
Rabbia e frustrazione: è finita tra Conte e la Juventus?
Il popolo juventino si sente usato. L’accusa ricorrente è che Conte abbia sfruttato l’interesse della Juve per ottenere garanzie da De Laurentiis. E alla prossima sfida tra le due squadre, il clima all’Allianz sarà probabilmente incandescente, sicuramente ostile al mister salentino.
La sensazione è che stavolta sia davvero finita. Antonio Conte e la Juventus: una storia gloriosa, intensa, ma segnata da strappi troppo profondi per essere ricuciti.