L’inizio della stagione si avvicina, e Giorgio Chiellini traccia la via da seguire per la nuova Juventus: le sue parole
Per la Juventus quella del prossimo anno sarà una stagione a dir poco delicata, sicuramente decisiva, forse una delle ultime grandi possibilità per tornare a costruire un ciclo vincente.
I bianconeri, dopo anni di delusioni, hanno bisogno di dimostrare di essere ancora il top club per eccellenza in Italia, ma per riuscirci la programmazione estiva sarà a dir poco fondamentale.
A fare chiarezza sul processo in corso e a dipanare i dubbi dei tifosi ci ha pensato Giorgio Chiellini, leggenda bianconera e Director of Football Strategy della Vecchia Signora. Ecco cosa ha raccontato ai microfoni di Tuttosport.
Calciomercato, Tudor, Comolli… e non solo: Chiellini racconta la nuova Juventus
Nel giorno in cui Tuttosport ha festeggiato gli 80 anni di presenza in edicola, Giorgio Chiellini ha voluto lanciare un messaggio chiaro ai tifosi bianconeri.
L’ex capitano, oggi dirigente, ha ribadito la forza storica della Juventus e la fiducia nel progetto di rinascita del club, cercando di riportare un po’ di fiducia a un ambiente che sembra essere sempre più privo di speranze.
In un’intervista rilasciata al quotidiano torinese, Chiellini, infatti, ha affermato: “La storia della Juve è fatta di cicli e anticicli. Poi spiegare il perché è difficile, ma è un dato di fatto che i cicli vincenti e i periodi senza vittorie si sono sempre alternati in modo regolare. Io sono arrivato alla fine del ciclo di Capello, poi ho vissuto il post Calciopoli, poi i nove scudetti, poi questo nuovo anticiclo”.
L’orgoglio bianconero, però, è ciò che rimane e che serve per sperare nel futuro: “Sono stato all’inferno e in paradiso, ma alla fine, se guardo alla storia della Juventus, vedo che abbiamo il doppio degli Scudetti di chi sta dietro nell’albo d’oro, significa che gli anticicli degli altri sono molto più lunghi. E forse questo è quello che ci contraddistingue, oltre ad avere una proprietà ultracentenaria che garantisce, comunque, continuità. In questi cento anni non è cambiato solo il calcio, è cambiato il mondo, eppure la Juve ha sempre mantenuto le stesse caratteristiche nel corso dei decenni”.
Come lavorare al meglio: una Juventus senza “uomini soli al comando”
L’ex difensore ha voluto poi chiarire anche la propria posizione sul fronte mercato, sottolineando come la Juventus abbia sempre lavorato con una chiara unità d’intenti tra tutti i membri coinvolti, anche negli anni più gloriosi.
“Come ha specificato Damien (Comolli, ndr), non partecipo alle scelte di mercato, ma non c’è una persona sola al comando della Juventus, siamo un gruppo che lavora e collabora insieme per cercare di ottenere il massimo. Neanche ai tempi di Andrea Agnelli c’era un uomo solo al comando, perché anche lui delegava molto alle persone sotto di lui. Sarà sempre così”.
“Poi dipende dall’importanza della scelta – ha continuato -. Anche la proprietà viene coinvolta nelle più importanti. Il mercato da solo non lo fa nessuno, neanche Moggi negli Anni 90, se parli con Giraudo… Poi il direttore sportivo si prende la responsabilità della scelta tecnica, come l’allenatore della formazione che manda in campo, ma alla Juventus non c’è mai stato il presidente che faceva le scelte da solo. Si sta cercando di costruire una base, perché senza una base forte non si può tornare a vincere”.
“Tudor? Ecco cosa penso”
Sul fronte tecnico, Chiellini ha voluto dare piena fiducia a Igor Tudor, sottolineando il clima di lavoro positivo instaurato nella squadra in questi mesi di lavoro con il croato.
“Tudor è la persona giusta? Igor ha dimostrato cosa rappresenta per lui la Juve e lo ha trasmesso ai giocatori. Poi Igor non è solo Juve, i valori che ha trasmesso nei mesi scorsi è tangibile. Il quarto posto e un buon Mondiale per club credo testimonino a suo favore. C’è un ambiente positivo. Da lì a vincere, come si sa, ci sono tanti passi da fare e tanti ostacoli da superare, ma si parte con valori importanti”.
Il mercato in uscita della Juventus
Parlando del capitolo cessioni, Chiellini ha ammesso che il mercato in uscita rappresenta un nodo non semplice da sciogliere.
“Moggi diceva: a comprare sono tutti buoni e a vendere che è difficile e riesce a pochi – ha raccontato –. Sono la persona sbagliata a cui chiedere, in questo momento, ma posso dire che se vuoi vendere uno che ha fatto bene, fai tu il nome, non è difficile. Vendere chi ha fatto male… beh, è più complesso”.
Un problema che, però, non riguarda solo la Vecchia Signora: “Girano pochi soldi, a tutti i livelli, A, B e C, ci sono problemi a vendere, perché nessuno può spendere. Ce li ha la Juve come qualsiasi altro club, così alla fine si fa tutti gli ultimi 15 giorni di agosto. Chi ha i soldi compra in anticipo, gli altri all’ultimo giro, quello dei saldi”.
“Comolli l’uomo degli algoritmi? Non è così”
Infine, Chiellini ha parlato del nuovo direttore dell’area sportiva, Damien Comolli, spendendo parole di stima nei suoi confronti e cercando di staccargli l’etichetta di “uomo degli algoritmi”.
“È davvero l’uomo degli algoritmi, solo dati e niente cuore? Ma no, è un po’ una descrizione distorta. È molto attento ai dati, perché crede ai numeri, ma questo non vuole dire che è un uomo solo di dati e niente presenza umana. Non è ancora conosciuto, per tanti di noi, me compreso”.
Poi il retroscena sul primo incontro: “Io l’avevo conosciuto a marzo a una riunione dell’UEFA, eravamo vicini a tavola e avevamo chiacchierato a lungo, senza sapere che ci saremmo trovati a lavorare insieme, ci abbiamo riso parecchio quando è arrivato a Torino. È una persona con cui si lavora bene, si sta creando una struttura di lavoro che si completerà in autunno: lavorare si lavora, il tempo ci dirà se bene o male, ma c’è molta voglia di sacrificarsi per creare quel ciclo vincente di cui parlavamo prima”.
Giorgio Chiellini ha, quindi, tracciato il profilo di una Juventus al lavoro per ricostruire, senza scorciatoie, ma con la consapevolezza di chi ha già saputo rinascere. Un’intervista che, sicuramente, i tifosi juventini aspettavano ormai da troppo tempo.