Il padre-agente di Dean Huijsen, in un’intervista a Tuttosport, ha lanciato più di una frecciatina alla Juventus: ecco cosa ha raccontato
A più di un anno di distanza dall’addio alla Juventus, Dean Huijsen è già diventato uno dei protagonisti più importanti del Real Madrid.
Sotto la guida di Xabi Alonso, infatti, il difensore spagnolo ha già fatto vedere tutte le sue qualità, dimostrandosi uno dei calciatori più promettenti della sua generazione.
Nonostante la sua carriera abbia preso la giusta direzione, per lui l’addio alla Juve rappresenta ancora una ferita aperta. Una ferita che ha dei responsabili ben precisi. Vediamo cosa ha raccontato il padre-agente di Huijsen.
Il dolore per l’addio alla Juventus al sogno Real: il racconto del padre di Huijsen
Un anno dopo l’addio alla Juventus, Dean Huijsen è approdato al Real Madrid, chiudendo così un cerchio che il padre-agente del difensore della nazionale spagnola, Donald Caspar Huijsen, ha voluto raccontare a Tuttosport.
“Quando la Juve ci ha comunicato che Dean avrebbe dovuto fare le valigie è stato un vero shock. Non ci potevamo credere, ci siamo rimasti di sasso. Male, troppo male. Un giorno nero. Bruttissimo. Un fulmine a ciel sereno” ha esordito.
“Ma perché? Ci chiedevamo senza poter comprendere i motivi della separazione forzata. Dean stava a meraviglia a Torino, parla benissimo italiano, era apprezzato e ben voluto da tutti. Dallo staff ai compagni di squadra, da tutto il mondo Juve fino al magazziniere”, ha spiegato Donald Huijsen, sottolineando la sorpresa e l’amarezza per la decisione.
I protagonisti della rottura
Il dirigente bianconero Cristiano Giuntoli e l’allora tecnico Thiago Motta sono stati i protagonisti della rottura: “Cristiano Giuntoli è stato categorico e Thiago Motta brutale quando gli hanno detto che non avrebbe più fatto parte del progetto e che doveva andarsene, che non aveva più il permesso di allenarsi con la prima squadra. Giuntoli e Motta non sono propriamente da annoverare tra i miei migliori amici”.
Nonostante l’addio amaro, Huijsen ha saputo capitalizzare l’esperienza maturata in Italia: “Alla Juve ha accorpato le peculiarità del calcio italiano: tattica e difesa, un mix molto importante. Poi ha appreso molto dagli insegnamenti di Mourinho, suo mentore alla Roma”.
Oggi, a Madrid, il difensore continua a crescere, forte di un percorso segnato da delusioni dolorose ma anche da insegnamenti cruciali per la sua crescita.