Martedì 4 novembre allo Stadium Juventus-Sporting Lisbona è terminata 1-1, di seguito l’analisi sulla Juve di Spalletti.
Il ritorno di Vlahovic
Dusan Vlahovic sembra a tutti gli effetti il titolare di Spalletti, sia nelle dichiarazioni, sia per il contributo in campo.
Nel corso della gara di Champions si è portato a tutti gli effetti la Juventus sulle spalle, mettendo a segno l’unica rete bianconera.
L’atteggiamento di Vlahovic non è una novità, ma da quando è subentrata la concorrenza di David e Openda l’attaccante serbo ha mostrato tutta la sua fame e voglia di rivincita.
Il numero 9 ha passato momenti difficili negli ultimi anni, ma è riuscito a riprendere la fiducia dei tifosi che lo trattano come un beniamino.
Tutto ciò non avviene a caso, sta dimostrando partita dopo partita il suo valore da leader del reparto offensivo.
La rete di Vlahovic è da attaccante vero, per di più spingendola dentro con il piede debole, il destro.
Koopmeiners difensore più pericoloso che da trequartista?
Koopmeiners ha chiesto espressamente alla società e agli allenatori di giocare in una posizione più arretrata a campo aperto e non spalle alla porta.
Spalletti sembra abbia colto perfettamente il messaggio, non come Tudor, infatti lo schiera braccetto sinistro.
In quel ruolo l’olandese ha tutto il campo davanti, avendo la possibilità di condurre palla e di costruire gioco con meno pressioni.
Koopmeiners riesce molto bene a fare valere il suo fisico in fase di non possesso e allo stesso tempo a fornire palloni importanti per Yildiz.
La mentalità di Spalletti
Il più grande merito di Spalletti è di aver ridato alla squadra la grinta e la voglia di vincere, che mancava tanto durante il periodo di Tudor.
Nonostante l’avvio di gara molto complicato, iniziato con il vantaggio dei portoghesi che hanno rischiato il raddoppio nei primi venti minuti.
La Juventus non si è fatta né schiacciare né intimorire, anzi la reazione è stata immediata ed è culminata con il gol di Vlahovic.
I limiti in attacco
Il reparto difensivo dello Sporting ha regalato numerose occasioni preziose ai bianconeri, che non sono riusciti a valorizzare.
Non è bastato Vlahovic in formissima per vincere, ma è mancato il resto per reparto che non ha inciso.
Il calciatore più in ombra è stato sorprendentemente Conceicao, il quale non è stato al livello di Yildiz e ha offerto poche soluzioni sulla fascia destra.
I cambi hanno tentato di determinare un cambio di rotta, soprattutto con Zeghrova, che è riuscito a saltare e mettere in difficoltà Araujo.
Tuttavia all’esterno è mancata sempre l’ultima giocata, ciò probabilmente causato dalla scarsa condizione fisica e il poco minutaggio.
Il discorso non vale per David, che è subentrato con il solito ritmo rallentato, inoltre ha sbagliato due stop che potevano portare a occasioni concrete.









