Il calciatore Jakub Jankto ha ripercorso, con il Corriere della Sera, le ragioni che lo hanno spinto ad abbandonare il terreno di gioco.
Il ventinovenne ceco, rimasto svincolato in seguito all’esperienza con la maglia del Cagliari, aveva annunciato il suo ritiro dal calcio giocato nel mese di agosto.
Il 13 febbraio 2023 l’ex Sampdoria aveva reso pubblica, sui suoi profili social, una parte fondamentale della sua vita: la sua natura omosessuale.
A distanza di alcuni anni il calciatore ha ripercorso la sua esperienza e quel periodo travagliato tra la pressione mediatica e il terreno di gioco.
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Jankto e gli sfortunati infortuni
Il dolore alla caviglia, i legamenti danneggiati e la lesione di terzo grado hanno impedito al giocatore di continuare a calcare i campi da gioco.
Nell’intervista concessa al Corriere della Sera ha raccontato quei periodi difficili:
“Mi sono fatto male contro il Genoa, il primo anno con Ranieri. Poi le ho tentate tutte per stare meglio: mi sentivo anche pronto a giocare con il dolore, ma mister Nicola non mi ha fatto entrare in campo neanche un minuto e allora ho pensato che non valeva la pena andare avanti con questa lesione di terzo grado ai legamenti della caviglia sinistra, che non si può operare. Anche quando alleno i bambini o semplicemente cammino, mi fa male”.
Invece, in una story sul suo profilo Instagram ha aggiunto le seguenti parole:
“La ragione (del ritiro) è molto semplice: ho sofferto numerosi seri infortuni nel corso della mia carriera, e ho completamente danneggiato i legamenti della mia caviglia con una lesione di terzo grado. Ho provato a superarla, ad andare oltre il dolore per tutto l’anno, ma non sono in grado di continuare e per questo ho deciso di abbandonare il calcio professionistico”.
In seguito a ciò, ha deciso di tornare in patria per poter respirare l’aria di casa e crescere suo figlio, avuto da una relazione con la modella Markéta Ottomanská, con il quale non ha avuto modo di condividere alcuni aspetti della sua vita.
“L’altra ragione principale è stata mio figlio. Volevo cambiare le cose, abbiamo solo una famiglia e volevo essere più vicino a Praga: per questo ho deciso di tornare e dedicarmi a lui. Grazie a tutte le persone che mi hanno supportato”. –
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Un annuncio che ha fatto la storia
Il 13 febbraio 2023 l’ex Cagliari aveva scosso il mondo del calcio con un annuncio socialmente importante, capace di sfatare quello che fino ad allora era considerato un tabù.
Tramite i suoi profili social aveva comunicato ai suoi follower la sua natura omosessuale, notizia che lo aveva posto al centro dei riflettori.
Nella stessa intervista ha commentato nuovamente quella decisione e le ripercussioni positive sulla sua vita privata:
“Giustissimo, perché non dovevo nascondere niente, potevo andare con il mio partner ovunque. Prima non potevo vivere come volevo, non mi sentivo me stesso. E poi erano cominciate a girare le voci, che forse ero gay, e in quel momento mi sono sentito troppo male: ho deciso che dovevo dirlo e ho registrato quel video che ha fatto il giro del mondo”.
Inoltre, ha raccontato le sue preoccupazioni e ha mostrato gratitudine per tutti coloro che lo hanno sostenuto, in particolar modo il mister Claudio Ranieri.
“Il primo mese è stato difficile, perché non sapevo come avrebbero reagito le persone, ma dopo un paio di settimane ho visto che tutti mi hanno dato una mano, anche perché il mio comportamento era positivo: se mi fossi comportato male, magari sarebbe stato diverso. A Praga mi fermano un sacco di tifosi italiani e sono sempre contenti di vedermi“.
“Abbiamo un rapporto speciale (con Claudio Ranieri), ma mi massacrava sul campo (ride, ndr). Mi ha fatto giocare, crescere, con lui ho indossato la fascia di capitano della Samp: un grande onore“.
“Quando il tuo allenatore dice una cosa così (‘Non avrò bisogno di proteggere Kuba dagli idioti che ci sono in giro, perché lui è forte dentro’) ti dà un bell’aiuto. Aveva ragione: dal coming out erano passati due anni e dentro di me avevo una forza nuova. E ai tifosi interessava soprattutto quello che avrei fatto in campo“. –
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Jankto sugli altri calciatori: “Hanno paura del giudizio degli altri, ma ognuno fa le sue scelte.
Jakub Jankto si è esposto anche in merito alle conseguenze scaturite dalle sue dichiarazioni e alle sue parole pronunciate in passato (“spero che il mio gesto serva a dare coraggio anche ad altri calciatori”):
“Evidentemente hanno paura del giudizio degli altri, ma ognuno fa le sue scelte. Ho provato a dimostrare ai calciatori che se fai coming out, non succede nulla. Mi sono arrivati tantissimi messaggi, che dicevano ‘vorrei fare come te, ma non riesco’ “. –
Infine, ha speso ulteriori parole sui vari commenti negativi che si sono originati dalla sua legittima e coraggiosa scelta, ma anche, a suo dire, sull’inaspettata accoglienza da parte dei tifosi italiani:
“Se l’ho detto con stupore? Sinceramente sì. Gli scemi che ti insultano sui social ci sono sempre, ma la vita reale è un’altra cosa e quando tu ti comporti bene e rispetti il tuo lavoro, allora ricevi rispetto. E tutti mi hanno sempre voluto bene, anche ad Ascoli, Genova e Udine”. –