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Italia, tornano di moda i campioni d’Europa: dove sono finiti

Italia, tornano di moda i campioni d'Europa.

A quattro anni di distanza dal trionfo dell’Italia ad Euro 2020, molti dei protagonisti di quella spedizione sono tornati in auge.

Sembra passata una vita, ma, se si vuol guardare bene, dal trionfo di Wembley sono trascorsi appena quattro anni: un intervallo di tempo troppo breve per giustificare un crollo simile a quello che la Nazionale ha vissuto dopo l’esaltante parentesi di Euro 2020.

L’Italia, infatti, da quando si è laureata campionessa d’Europa battendo l’Inghilterra, non è riuscita ad andare al Mondiale in Qatar e, dopo essersi qualificata con immensa fatica, in Germania non ha nemmeno provato a difendere il titolo conquistato tre anni prima.

A meno di un anno dal prossimo torneo iridato, poi, la nostra rappresentativa versa in condizioni pessime, con un girone di qualificazione tutto in salita e un avvicendamento in panchina doloroso, ma quantomai necessario per tentare di dare una svolta al lento e pericoloso declino che ha intrapreso il nostro movimento.

Chiedersi come siamo riusciti a cadere così in basso, spaventati da ogni avversaria e incapaci di trovare una continuità tecnica di qualche tipo, è troppo avvilente e retorico, oltreché, ormai, inutile, e, di conseguenza, non resta che cercare di viaggiare indietro con la memoria, sfruttando un’occasione fornitaci dall’attuale calciomercato.

Negli ultimi giorni, difatti, numerosi protagonisti di quell’Italia del 2021 sono tornati prepotentemente di moda fra le squadre di Serie A, balzando nuovamente agli onori della cronaca nazionale: dove sono finiti loro e tutto il resto del gruppo? Andiamo a scoprirlo.

Italia ’21, chi ha smesso…

Una delle caratteristiche maggiori della Nazionale allenata da Roberto Mancini e seguita con grande calore da tutta la Penisola, bisognosa, all’epoca, di dimenticare le preoccupazioni della pandemia, era quella di essere un bellissimo gruppo, capace di “stringersi a coorte” e fare quadrato contro tutte le avversità.

Per fare in modo che lo spogliatoio fosse così compatto, l’ex capitano della “Sampd’oro” scelse di dare fiducia a numerosi veterani, intravedendo in loro le qualità giuste per cementare quell’Italia.

Non è un caso, quindi, che di quel cammino si ricordino bene la maglia di Saka strattonata da Chiellini, la rete di Bonucci in finale o i messaggi che Sirigu fece recapitare dalle famiglie dei calciatori ad ognuno di loro prima della partita contro l’Inghilterra, infondendo la carica necessaria a tutti.

Oggi i due difensori hanno abbandonato il mondo del calcio giocato per ragioni anagrafiche, mentre Sirigu, dopo la stagione appena trascorsa al Palermo in B, sta riflettendo riguardo all’ipotesi ritiro, il quale, a meno di incredibili sorprese, come una chiamata da parte del Cagliari, dovrebbe realisticamente materializzarsi.

…chi gioca ancora in Italia…

Come era normale che fosse, il nucleo principale dell’Italia campione d’Europa era formato da calciatori che giocavano nel nostro paese e, a quattro anni di distanza, in molti hanno scelto di rimanere nella Penisola, negli stessi club o cambiando squadra.

Acerbi, Spinazzola, Locatelli, Castrovilli, Pessina, e Raspadori, per esempio, hanno salutato, rispettivamente, Lazio, Roma, Sassuolo, Fiorentina ed Atalanta per accasarsi nelle varie Inter, Napoli, Juventus, Lazio e Monza, optando per queste strade per continuare la loro carriera nella maniera più corretta.

A quattro anni di distanza, la scelta meno azzeccata parrebbe essere stata quella di Matteo, il quale, al momento, si trova conteso da molte squadre, visto che i brianzoli, dopo tre stagioni nella massima categoria, sono scesi in quella cadetta, ridimensionandosi in tutti i settori.

Altri giocatori, invece, come Bastoni, Di Lorenzo, Meret, Barella, Cristante e Berardi, a quattro anni di distanza, militano ancora nell’Inter, nel Napoli, nella Roma e nel Sassuolo, essendosi affermati, di fatto, come bandiere di queste compagini.

C’è, poi, chi, come Alessandro Florenzi, ha scelto di tornare in Italia, abbracciando il progetto milanista e diventando, aldilà dei numerosi infortuni che spesso gli hanno precluso il campo, un calciatore rappresentativo e benvoluto da tutta la tifoseria meneghina.

…e chi è andato all’estero

Come spesso si dice per sottolineare l’arretratezza del nostro campionato, al momento la Serie A è un passo indietro rispetto alle altre maggiori leghe europee e, di conseguenza, non può assolutamente essere un caso che molti dei calciatori di quell’Italia abbiano scelto di rimanere all’estero o di andarci dopo l’Europeo.

Per motivi diversi, sia di stampo tecnico che economico, i vari Donnarumma, Emerson, Toloi, Jorginho, Verratti, Belotti, Bernardeschi, Chiesa, Immobile ed Insigne hanno optato tutti per andarsene dal nostro paese, inseguendo ognuno le sue ambizioni.

C’è chi, come nel caso del portiere del PSG, ha salutato l’Italia per andare a guadagnare più soldi e conquistare più trofei, e chi, invece, come i due italo-brasiliani Rafael e Jorge, ha scelto di tornare verso le proprie radici, facendo rotta per il Sud America.

Immobile, Bernardeschi ed Insigne, invece, avevano deciso di compiere un’esperienza di vita in paesi lontani geograficamente e culturalmente dal nostro, ma, a qualche anno di distanza, tutti e tre parrebbero aver deciso di ripiegare verso la Serie A, desiderando di tornare a giocare in un campionato di livello.

Foto: facebook FIGC.

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