Tra l’Italia e il sogno Mondiale ci sono di nuovo i playoff: ecco la formula e le possibili avversarie degli Azzurri
Ormai è (quasi) certezza: l’Italia dovrà passare attraverso i playoff per qualificarsi ai Mondiali e per scacciare un incubo che tormenta i sogni di milioni di tifosi.
Non è ancora ufficiale, è vero. C’è una remota possibilità che la Norvegia crolli e ci regali un pass diretto, ma la situazione non ci sorride: tre punti di vantaggio, differenza reti irrecuperabile e un calendario favorevole per Haaland e compagni.
Per superarli, infatti, servirebbe un mezzo miracolo: pareggio norvegese con l’Estonia, sconfitta contro l’Italia e doppia vittoria azzurra (inclusa quella con la Moldova).
Difficile, quasi impossibile. Eppure, la certezza del secondo posto mantiene viva la speranza e garantisce almeno la chance dei playoff. Ecco tutti i dettagli di questa fase.
Italia ai playoff per i Mondiali: ecco come funzionano
La formula dei playoff resta la stessa delle ultime qualificazioni: semifinale in casa, finale in campo neutro stabilito dal sorteggio.
Come nel 2022, anche questa volta l’Italia partirà da testa di serie, e dunque affronterà in semifinale una squadra della quarta fascia: una tra Romania, Svezia, Macedonia del Nord o Irlanda del Nord.
Sulla carta, un vantaggio, ma è ancora presto per parlarne: i verdetti dei gironi arriveranno solo a metà novembre.
Le altre teste di serie, salvo sorprese, dovrebbero essere Turchia, Ucraina e Polonia, mentre in seconda e terza fascia si trovano nazionali di buon livello come Galles, Scozia, Ungheria, Slovacchia e Albania.
Il sorteggio del 21 novembre chiarirà tutto.
Le date da segnare sul calendario
La semifinale è fissata per il 26 marzo 2026, e in mezzo c’è ancora tanto calcio da giocare, tra cui le ultime due partite del girone. Quelli contro Norvegia e Moldova, infatti, saranno appuntamenti quasi inutili a livello di classifica, ma serviranno per fare gruppo e tenere alto il morale.
Per tornare al Mondiale – dopo gli incubi 2017 e 2022 –, infatti, non basterà giocare bene: bisognerà avere la testa giusta per evitare di ricadere nei soliti errori e per tornare a vivere una competizione da cui l’Italia manca ormai da tanto, troppo tempo.