La sconfitta per 3-0 contro la Norvegia certifica in maniera inequivocabile la gestione fallimentare di Spalletti, specialmente nel non utilizzo di Orsolini e Zaccagni.
L’Italia di Luciano Spalletti ha inaugurato il cammino verso i Mondiali 2026 con una pesante sconfitta per 3-0 contro la Norvegia, all’Ullevaal Stadion di Oslo.
Una prestazione opaca, priva di idee e intensità, che ha messo in luce le difficoltà della Nazionale azzurra contro una squadra ben organizzata, guidata da stelle come Haaland, Sorloth e Nusa.
La debacle ha acceso i riflettori sulle scelte tecniche del commissario tecnico, che sembrano aver contribuito in modo determinante al crollo della squadra.
In particolare, l’esclusione di giocatori in forma come Riccardo Orsolini e Mattia Zaccagni ha sollevato critiche feroci, mettendo in discussione la gestione di Spalletti.
Un Modulo Tattico Inadeguato viste anche le assenze
Spalletti ha optato per un 3-5-2, un sistema che si è rivelato inefficace contro il dinamico 4-4-2 norvegese.
La scelta di puntare su un modulo senza esterni offensivi ha limitato la capacità dell’Italia di creare pericoli in attacco, con il solo tiro in porta arrivato al 92’ da Lorenzo Lucca su assist di Orsolini.
La Norvegia, al contrario, ha sfruttato la velocità e la qualità dei suoi attaccanti, punendo una difesa azzurra in evidente difficoltà.
Le assenze in reparto difensivo (Calafiori, Buongiorno, Gabbia) non giustificano pienamente l’approccio tattico, che è apparso rigido e poco adatto a contrastare l’intensità scandinava.
Le scelte di formazione, come l’impiego di Zappacosta al posto di Politano o Orsolini, hanno ulteriormente evidenziato una strategia discutibile.
Orsolini e Zaccagni: Talenti sprecati e non utilizzati da Spalletti
Uno degli aspetti più controversi della gestione di Spalletti è stato il mancato utilizzo di Riccardo Orsolini e Mattia Zaccagni, reduci entrambi da un’ottima stagione.
Orsolini, reduce da una stagione straordinaria con il Bologna (13 gol e 4 assist), è stato convocato dopo un anno di assenza, ma è stato relegato in panchina per gran parte della partita, entrando solo al 72’.
Il suo ingresso ha portato l’unico spunto offensivo degno di nota, con il cross per Lucca, ma il tempo a disposizione era troppo poco per incidere.
Zaccagni, invece, non è stato nemmeno convocato, nonostante le sue qualità di dribbling e capacità di creare superiorità numerica, che avrebbero potuto fare la differenza contro una difesa norvegese solida ma non insuperabile.
La domanda sorge spontanea: perché Spalletti convoca Orsolini per poi non sfruttarlo in un match cruciale?
Una disfatta senza eguali e ora il Mondiale è a rischio
La disfatta di Oslo rappresenta un duro colpo per l’Italia e per Luciano Spalletti, la cui gestione è ora sotto scrutinio.
Le scelte tattiche e di formazione, in particolare il mancato utilizzo di Orsolini e l’esclusione di Zaccagni, hanno alimentato il dibattito su un approccio che sembra non valorizzare al meglio le risorse a disposizione.
Per evitare che l’incubo dei playoff diventi realtà, Spalletti dovrà dimostrare di poter adattare il suo sistema di gioco e dare fiducia a giocatori in grado di fare la differenza.
La strada verso il Mondiale è lunga, ma il primo passo falso ha già messo in evidenza le criticità di una Nazionale che non può permettersi altri errori.
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