Inzaghi, nonostante due finali europee consecutive, il tecnico ex Inter resta escluso dalla lista per il Trofeo Johan Cruyff. La UEFA premia solo chi vince: tra i candidati anche Conte e Luis Enrique.
Non bastano due finali consecutive di Champions League, una vinta e una persa, per entrare tra i candidati al premio UEFA per il miglior allenatore della stagione.
Simone Inzaghi, ormai ex tecnico dell’Inter, è infatti il grande escluso dalla lista per il Trofeo Johan Cruyff 2025, nonostante un percorso europeo che solo fino a pochi mesi fa sembrava destinato alla gloria.
La pesantissima sconfitta contro il Paris Saint-Germain nell’ultima finale – un 5-0 senza appello all’Allianz Arena – ha lasciato cicatrici non solo nei cuori nerazzurri, ma anche nella percezione internazionale del lavoro svolto da Inzaghi.
Una disfatta che oscura un ciclo comunque vincente
Inzaghi ha detto addio all’Inter poco dopo quella notte amara, con un bilancio comunque importante: due finali di Champions raggiunte, una Supercoppa Europea sfiorata, diverse coppe nazionali vinte, e una crescita netta della squadra a livello tattico e di identità internazionale.
Tuttavia, la UEFA sembra aver dato più peso all’ultimo atto — e al suo esito disastroso — che all’intero percorso. Nella lista dei cinque finalisti per il premio di miglior tecnico europeo non c’è spazio per l’allenatore piacentino, oggi alla guida dell’Al Hilal in Arabia Saudita.
I candidati: premiati solo i vincitori
A contendersi il prestigioso riconoscimento ci saranno:
- Antonio Conte, tornato in Serie A e subito campione d’Italia con il suo Napoli.
- Luis Enrique, trionfatore in Champions con il Paris Saint-Germain.
- Arne Slot, grande protagonista con il Feyenoord prima del suo approdo al Liverpool.
- Hansi Flick, rilanciatosi dopo l’esperienza con la nazionale tedesca.
- Enzo Maresca, protagonista con il Leicester e ora chiamato alla sfida Chelsea.
Una lista che rispecchia una chiara linea di giudizio: vince chi alza i trofei, non chi sfiora l’impresa. Una logica che lascia poco spazio al riconoscimento del lavoro costruito nel tempo.
Inzaghi, dal sogno europeo all’addio silenzioso
L’esclusione di Inzaghi dal gruppo dei migliori fa rumore soprattutto considerando la sua continuità europea: in due anni, nessuno in Italia ha fatto meglio.
La Champions vinta nel 2023 contro il City, seguita dalla finale disastrosa del 2024, raccontano comunque un tecnico capace di arrivare in fondo nel massimo torneo continentale.
Ma il calcio dei piani alti non perdona. L’addio all’Inter è stato il naturale epilogo di un ciclo logoro, chiuso senza gloria, con il club ora orientato verso nuovi progetti.
Per Inzaghi, invece, si apre la parentesi saudita, tra grandi investimenti e meno pressione.
Conclusione: il percorso non basta, serve l’acuto finale
L’esclusione di Simone Inzaghi dai migliori allenatori d’Europa secondo la UEFA è un segnale chiaro: non conta arrivare vicino alla vetta, ma conquistarla.
La lezione è amara per il tecnico italiano, che in tanti ritengono ancora uno dei più brillanti interpreti della panchina a livello europeo.
Resta la sensazione che il suo lavoro, soprattutto in campo europeo, meritasse maggiore rispetto e considerazione.
Ma nel calcio moderno, anche una stagione di vertice può finire nell’ombra, se l’ultima fotografia è quella di una sconfitta. E in questo caso, bruciante come poche.