Inter, continuità, investimenti e un messaggio al campionato: lo Scudetto non basta, il ciclo deve durare
L’Inter non rallenta. In un calcio italiano dove molte società oscillano tra ridimensionamento e prudenza, a Viale della Liberazione si continua a ragionare come una grande d’Europa. Il club conferma una politica salariale da top del campionato, mantenendo una struttura di ingaggi che parla chiaro: questo gruppo non è nato per una fiammata, ma per restare ai vertici nel tempo.
L’ossatura che ha riportato la squadra tra le big del continente resta salda, e anzi si arricchisce di nomi che proiettano l’Inter verso un futuro ancora più competitivo. La dirigenza ha scelto la via dell’investimento continuo, puntando su profili giovani ma già abituati alle battaglie di alto livello, sui leader confermati e sulle certezze tecniche che hanno costruito il recente percorso vincente.
Non esiste ricostruzione, ma consolidamento. Non c’è transizione, ma ambizione.
Akanji simbolo della nuova fase
Tra gli arrivi più emblematici c’è Manuel Akanji. Il difensore svizzero rappresenta perfettamente l’identità del progetto: profilo internazionale, esperienza da top club e stipendio in linea con gli standard delle grandi d’Europa. La sua presenza dietro, insieme alla crescita di giovani come Bisseck e all’affidabilità di colonne quali Bastoni e Acerbi, certifica l’obiettivo: essere forti oggi e domani.
Inter, una rosa costruita per durare
La forza dell’Inter non è solo nel talento, ma nella distribuzione degli investimenti. Vertici salariali importanti per i leader, compensati da contratti intelligenti per giovani e seconde linee pronte all’esplosione. Una filosofia moderna: premi per chi decide le partite, sostenibilità e scouting per i prospetti.
Inter, la classifica degli ingaggi
Un progetto ambizioso che passa inevitabilmente dai contratti dei protagonisti. Ecco la piramide salariale nerazzurra per la stagione 2025/26:
Top Leader
- Lautaro Martínez: €9M
- Barella: €6.5M
- Calhanoglu: €6.5M
- Thuram: €6M
Colonne del progetto
- Bastoni: €5.5M
- Akanji: €5M
- Zielinski: €4.5M
- Dumfries: €4M
- Dimarco: €4M
Esperienza e qualità
- Mkhitaryan: €3.8M
- De Vrij: €3.8M
- Frattesi: €3M
- Sommer / Luis Henrique / Darmian: €2.5M
- Carlos Augusto: €2.2M
Giovani protagonisti e rotazioni
- Diouf / Bonny: €2M
- Acerbi / Martinez / Bisseck / Sucic: €1.5M
- Pio Esposito: €1M
- Palacios: €0.6M
- Di Gennaro: €0.15M
Una struttura chiara: valori assoluti davanti, nuovi talenti che crescono dietro, meritocrazia e prospettiva.
Un messaggio alla Serie A
Dopo l’esperienza al Mondiale per Club e una stagione in cui la squadra ha confermato competitività e continuità, l’Inter si presenta al via con una certezza: non vuole essere una meteora, ma un riferimento.
La proprietà lo ha ripetuto più volte: il ciclo nerazzurro non è finito, sta evolvendo. E lo dimostra la scelta di mantenere standard economici da big, accompagnati da una strategia di sviluppo tecnico all’altezza.
La Serie A guarda, l’Inter corre. Ancora.






