Inter, Chivu rialza l’Inter con autorità: Calhanoglu trascina, Sucic incanta. Crisi nera per la Viola
San Siro torna a cantare, l’Inter torna a dominare.
Dopo la caduta di Napoli, i nerazzurri rispondono come una grande squadra: con personalità, ritmo, idee e gol. Il 3-0 alla Fiorentina non è solo un risultato pesante, è un manifesto di forza e continuità, un messaggio alle rivali: l’Inter c’è e non ha intenzione di lasciare strada a nessuno.
Dall’altra parte c’è invece una Fiorentina che esce piccola, ferita e impaurita. Pioli è stato accolto con qualche applauso nostalgico, se ne va travolto dai dubbi: squadra in ginocchio, identità smarrita, classifica drammatica. E un futuro che ora si fa davvero grigio.
Inter, dominio dal primo minuto
La squadra di Chivu parte forte, altissima, aggressiva.
Linee strette, pressione feroce, palleggio continuo. L’Inter schiaccia la Fiorentina nella sua metà campo e non la fa respirare: Barella orchestra, Lautaro detta i ritmi, Dumfries e Dimarco spingono senza sosta.
Il protagonista viola, fino all’ora di gioco, è uno solo: David De Gea, versione saracinesca. Tre parate clamorose tengono in piedi i gigliati e fanno salire la tensione sugli spalti. L’Inter costruisce, prova, insiste, ma il gol non arriva. San Siro freme, Chivu non si muove: sa che il muro prima o poi cadrà.
Inter, la magia di Calhanoglu e il gioiello di Sucic
E infatti crolla.
Minuto 66: Calhanoglu riceve ai 20 metri, controlla, guarda, carica e spara.Palla nell’angolo basso, stadio che esplode. Il leader tecnico nerazzurro illumina la notte, ancora una volta.
La Fiorentina prova a reagire, ma dura un attimo. Perché Lautaro inventa ai limiti dell’area, Sucic danza sul pallone, sterza, calcia. Gol da campione, primo sigillo in Serie A, San Siro impazzisce. È il timbro del talento, la conferma che l’Inter ha in casa un diamante purissimo.
Da lì è gestione totale. E quando Viti stende Bonny in area, arriva anche il rigore. Calhanoglu dal dischetto è glaciale: 3-0, applausi, tende chiuse.
Viola in crisi totale: Pioli nel vortice
La Fiorentina ha provato a resistere, ha lottato soprattutto nel primo tempo, ma non ha mai dato la sensazione di poter fare male davvero.
La squadra è spenta, lenta, senza idee. Gudmundsson e Kean abbandonati, centrocampo senza luce, difesa fragile.
E Pioli? Soffre, si agita, prova cambi e soluzioni, ma nulla cambia. Zero vittorie dopo nove partite è un macigno storico. Il progetto non decolla, la società riflette. E il futuro dell’ex tecnico del Milan ora è appeso a un filo sottilissimo.
San Siro ruggisce, Chivu sorride
È la notte della rinascita per l’Inter.
Una risposta pesante, di squadra vera. Compatta, convinta, affamata.
Se questa è la reazione dopo una caduta, il messaggio per il campionato è chiarissimo:
l’Inter c’è. E lotterà fino all’ultimo respiro.
Tabellino
Serie A – 9ª giornata
Inter-Fiorentina 3-0
Marcatori:
21′ st Calhanoglu, 26′ st Sucic, 43′ st Calhanoglu (rig.)
Inter (3-5-2):
Sommer; Akanji, Bisseck, Bastoni (44′ st Frattesi); Dumfries (32′ st Carlos Augusto), Barella (40′ st Zielinski), Calhanoglu, Sucic, Dimarco; Lautaro (44′ st Luis Henrique), Esposito (32′ st Bonny).
All. Chivu
Fiorentina (3-5-2):
De Gea; Comuzzo, Marì, Viti; Dodò, Sohm (18′ st Fagioli), Mandragora (31′ st Dzeko), Ndour, Gosens; Gudmundsson (18′ st Fazzini), Kean.
All. Pioli
Arbitro: Sozza
Espulso: Viti (somma di ammonizioni)








