Milan, rosa corta, infortuni e attacco spento. Due pareggi di fila e un problema che scotta: il Diavolo si è fermato sul più bello
Il Milan si è inceppato nel momento peggiore. A Bergamo arriva il secondo pareggio consecutivo e la sensazione è chiara: la squadra di Allegri non ne ha più. Pochi uomini, gambe pesanti, fiducia in calo. E la vetta, ora, si allontana.
Nel post partita, il tecnico prova a mantenere la calma, ma le sue parole a Dazn suonano come un allarme: “Sono dieci giorni in cui dobbiamo stringere i denti, poi dopo la sosta ripartiremo con tutti.”
Un modo elegante per dire che la squadra è allo stremo e non può più permettersi passi falsi.
Le assenze di Rabiot e Pulisic pesano come macigni: due titolari che facevano la differenza in termini di equilibrio e qualità. Con Leao a mezzo servizio per il solito problema all’anca, l’attacco è diventato prevedibile. E senza alternative vere, Allegri deve inventarsi ogni volta qualcosa per sopravvivere.
Milan rosa corta, emergenza vera
Il ds Tare aveva provato a minimizzare prima del match: “Non era previsto che in una sosta si infortunassero sei giocatori.”
Vero. Ma il problema nasce altrove.
La rosa del Milan è troppo corta, appena venti uomini di movimento, e in avanti c’è un solo vero centravanti: Gimenez. Troppo poco per chi vuole competere ai vertici.
Allegri ha dovuto lanciare in campo ragazzi come Odogu, ancora inesperti per certi livelli. I titolari, invece, sono costretti agli straordinari.
Risultato? Il Milan è scarico, svuotato, in apnea. Nelle ultime tre gare, i rossoneri hanno presentato cinque assenze in più rispetto ai rivali di turno. E si è visto.
Allegri resiste, ma il mercato deve intervenire
L’allenatore cerca di tenere compatto il gruppo e l’ambiente. Ma anche lui sa che così non si può andare avanti.
Gennaio dovrà portare rinforzi: un difensore esperto e un attaccante pronto da subito.
Nkunku non incide, Gimenez non segna: l’attacco rossonero è un problema serio. La società dovrà muoversi in fretta per non compromettere la stagione. Allegri ha già fatto sapere di volere due colpi “di sostanza”.
La paura di un crollo
Più dei risultati, preoccupa la sensazione di fragilità. Il Milan è stanco, prevedibile, fragile.
La sosta potrà servire per recuperare energie, ma serviranno anche scelte forti, sul mercato e nello spogliatoio.
Perché se il Diavolo non si rialza subito, il rischio è quello di scivolare in un incubo che potrebbe durare a lungo.
Il Milan è in apnea. Allegri tiene duro, ma senza rinforzi il sogno può svanire prima di Natale.







