Con la conferma di Patrick Vieira, il Genoa ha scelto con saggezza di proseguire sulla strada dello scorso anno, tentando di continuare a fare bene.
La piazza di Genova, nonostante da qualche stagione non sia più il teatro di uno dei derby più sentiti di tutta la Penisola, presenta da sempre un grande fascino, frutto di una tifoseria calda e appassionata e, in generale, di una città ricca di romanticismo e storia.
Giocare con la maglia rossoblù del Genoa, società antichissima e dal passato glorioso, come testimoniano i nove scudetti conquistati prima della Seconda Guerra Mondiale, ha sempre un’attrattiva particolare, sebbene sia passato ormai tanto tempo da quando il Grifone competeva ai massimi livelli.
Le difficoltà che la società ligure ha dovuto affrontare negli ultimi anni sono figlie di gestioni poco attente, sia dal punto di vista economico che, soprattutto, da quello tecnico, se è vero che, con il passare delle stagioni, si è scelto di compiere delle scelte poco azzeccate.
In particolare, il maggiore capo d’imputazione nei confronti delle gestioni che si sono succedute alla guida del Genoa è rappresentato dall’incapacità di mantenere i migliori giocatori durante le fasi di calciomercato, non riuscendo mai a dare vita ad un progetto serio e di ampio respiro.
Da ormai varie stagioni a questa parte, infatti, i rossoblù permettono a svariati interpreti di crescere ed affermarsi con continuità nel campionato italiano, prima di vederli andar via immediatamente, alla prima offerte remunerativa e maggiormente prestigiosa.
Al termine dell’ennesima buona stagione, per il Genoa è tempo di invertire questa rotta: se Patrick Vieira ha scelto di proseguire la sua esperienza nella città di De André, rifiutando numerose proposte, è perché ha intenzione di continuare sulla strada tracciata quest’anno.
La stagione del Genoa
L’annata rossoblù, arrivati alla sua conclusione, si può certamente dividere in due parti ben diverse, scandite dall’avvicendamento in panchina occorso tra Alberto Gilardino e Patrick Vieira, avvenuto durante il girone di andata, durante cui, complici anche numerosi infortuni, il Genoa non stava assolutamente andando bene.
Spaventata dallo spettro della retrocessione, la proprietà, a causa anche di alcuni dissapori con il campione del mondo del 2006, scelse di affidare la panchina al francese, su cui, inizialmente, piombarono numerosi dubbi, scaturiti dalla sua scarsa esperienza in panchina.
Inanellando una serie di risultati positivi e dotando la squadra di un sistema di gioco ben rodato e molto solido, invece, Patrick ha zittito gli scettici, sottoscritto compreso, riuscendo a issare la squadra, addirittura, fin quasi nella colonna di sinistra della classifica.
Raggiunta la salvezza, obiettivo non semplice considerato lo stentato avvio di stagione, la squadra si è un po’ adagiata, concludendo il campionato stanziata alla tredicesima piazza, ma, in ogni caso, i lasciti di questa annata sono del tutto positivi.
E’ innegabile, infatti, che Vieira sia riuscito a valorizzare molti calciatori, rendendoli dei titolari inamovibili e, di conseguenza, dei possibili obiettivi di mercato per molte altre squadre, le quali, in questi mesi, tenteranno sicuramente di strapparli al Genoa.
Resistere a denti stretti
Il mercato del Genoa, sempre che il suo obiettivo sia realmente quello di puntare a proseguire con gli stessi giocatori, è immaginabile come una lunga e faticosa battaglia in trincea, simile a quelle del primo conflitto mondiale.
Una guerra di logoramento, nella quale il Grifone dovrà resistere a denti stretti senza cedere di un millimetro, affinché possa davvero riuscire a confermare i suoi profili migliori anche per la prossima annata.
I vari De Winter, Vasquez, Frendrup ed Ekhator, di conseguenza, vanno assolutamente mantenuti all’interno dell’organico e, allo stesso tempo, si dovrebbe provare a tentare la Juventus per il riscatto di Miretti.
Fabio, difatti, ha dimostrato di essersi trovato molto bene a Genova e, probabilmente, sarebbe più contento di rimanere a Marassi piuttosto che tornare alla casa madre, dove sarebbe, almeno all’inizio, relegato ad un ruolo marginale, magari alle spalle di qualche nuovo acquisto bianconero.
Complicato, invece, è il riscatto di Pinamonti, assai apprezzato durante questa annata, ma di proprietà del neo-promosso Sassuolo, che, al momento, chiede ben quattordici milioni, di sicuro una cifra troppo elevate per le casse dei rossoblù.
Come detto, però, l’obiettivo primario del Genoa deve essere quello di non cedere alle provocanti offerte per i suoi gioielli, tappandosi le orecchie con la cera come, secondo Omero, fecero i marinai di Ulisse per non ascoltare i suadenti canti delle mostruose Sirene: genoani, prendete spunto.
Foto: facebook Genoa CFC.