Dopo i Mondiali mancati l’Italia di Gattuso prova a ripartire con identità, fiducia e un gruppo più forte: ecco perché la nuova Nazionale può davvero cambiare rotta.
L’Italia torna a guardare avanti con Gennaro Gattuso in panchina, dopo gli errori che hanno portato a mancare i Mondiali per due edizioni di fila. Questa Nazionale però potrebbe essere più forte delle squadre che fallirono la qualificazione delle scorse edizioni.
L’Italia di oggi ha una grande occasione: quella di riscattare due fallimenti consecutivi con una squadra che non punta solo al risultato, ma vuole costruire qualcosa di più solido e duraturo. Gattuso sembra incarnare questa visione, un tecnico che non promette illusioni, ma che punta su carattere, unità e identità. Cose che lo hanno sempre contraddistinto anche come giocatore.
Qualità tecniche e valori autentici: cosa cambia?
Secondo alcuni commentatori, Gattuso è l’uomo giusto al posto giusto: non un genio tattico, ma un uomo di valori. Il suo approccio punta meno sulla “magia” del calcio moderno e più sul senso di appartenenza, sull’orgoglio e sul sacrificio. Cose che anche Buffon fece intendere in un’intervista dove disse che è la scelta giusta per questo periodo che stiamo vivendo.
Rispetto alle precedenti gestioni, l’Italia si distingue per un approccio più diretto e identitario. Con Roberto Mancini, la Nazionale aveva raggiunto il picco con la vittoria dell’Europeo, puntando su qualità tecnica, possesso palla e un gruppo armonioso, ma dopo il trionfo era mancata la continuità.
La breve parentesi con Luciano Spalletti, invece, aveva portato idee moderne e ricerca di fluidità tattica, ma senza riuscire a consolidare un sistema stabile né a restituire serenità all’ambiente. Gattuso, pur con meno raffinatezza tattica, sta ricostruendo dalle fondamenta.








